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iveli inefficace rispetto a una probabile crisi dei consumi,degli investimenti e dell’occupazione».Lei cosa propone?«Prima di tutto occorre ridimensionare i mercati finanziari,ma per fare questo serve che lo Stato non si lim<strong>it</strong>i a foraggiarele banche ma è necessario che assuma un ruolo diretto nellaraccolta e nell’orientamento dei flussi di denaro».In che modo?«Lo Stato intende intervenire a copertura dei deb<strong>it</strong>idelle banche acquistando azioni privilegiate, cioè senzadir<strong>it</strong>to di voto, invece dovrebbe entrare nella proprietàdelle banche altrimenti non potrà nemmeno rimuoverei manager incapaci, i quali continueranno ad operarecome prima».i risparmi dove li metto?Intervista a Beppe Scienza«Stare alla larga dal risparmio gest<strong>it</strong>o e scegliere inprima persona dove mettere i propri risparmi». Parola diBeppe Scienza, docente di matematica all’Univers<strong>it</strong>à diTorino, da anni in prima linea sul fronte della tutela deirisparmiatori con libri, articoli e interventi . «Non è veroche vi sia molta ignoranza finanziaria, come da un po’ripetono vari economisti al servizio di fondi comuni e gestioni.Un risparmiatore può far le scelte giuste, anche conpochissime conoscenze tecniche – continua il professore–, basta che segua pochi cr<strong>it</strong>eri semplici. Primo, rifiutarequalunque prodotto di cui non capisca alla perfezioneil funzionamento. Secondo, nel dubbio indirizzarsi versobuoni fruttiferi postali e t<strong>it</strong>oli di Stato».Mi permetto di aggiungere anche il Prest<strong>it</strong>o socialedelle Cooperative... Professore, però gli <strong>it</strong>aliani sifidano della propria banca.«Si fidano, perché dal 1929 mai nessuna banca <strong>it</strong>alianaè fall<strong>it</strong>a. La conseguenza è che così tendono a credereche anche le varie proposte d’investimento della bancasiano sicure. Errore! I soldi nei conti correnti sono sicuri,non i t<strong>it</strong>oli e le polizze che la banca propone».Come sarebbe?«Sarebbe che da quando le grosse banche sono stateprivatizzate, hanno cominciato a mettere i bastoni frale ruote di chi vuole gli investimenti più tradizionali etranquilli, per rifilargli invece fondi, gestioni e prodottiprevidenziali bislacchi».Può dimostrare quello che dice?«Circa dalla metà degli Anni Novanta le banche hannocominciato a scatenarsi per fare massimizzare i loroutili sommergendo i clienti di prodotti del risparmiogest<strong>it</strong>o. The Economist, precisamente nel numero del5 luglio 2003, riferiva di come tra il 1997 e il 2000,circa 280 miliardi di euro vennero spostati da t<strong>it</strong>oli diStato a fondi d’investimento. Le banche spingevanoquesti trasferimenti, perché coi fondi guadagnanomolti di più che con le commissioni d’acquisto chepaga chi fa da sé. La diffusione dei fondi comuni haspinto verso l’alto la redd<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à delle banche, scaricandoogni genere di rischio sui risparmiatori. Certoche qualche volta è andata anche bene. Ma l’ufficiostudi di Mediobanca ha dimostrato come alla lungail risparmio gest<strong>it</strong>o abbia regolarmente reso meno deibanalissimi Bot».Lei cosa allora suggerisce?«Intanto io suggerisco di disinvestire da qualunquegenere di fondo comune o gestione in fondi».Perché?«Da quando esistono, i fondi di investimento sono andatiregolarmente peggio dei mercati nei quali investivano, ifondi obbligazionari sono andati peggio di obbligazionie t<strong>it</strong>oli di Stato, i fondi azionari peggio delle azioni ecc. Epoi i fondi e le gestioni in fondi sono privi di trasparenza,non si sa cosa c’è dentro».Anche nei fondi pensione?«Certo. I fondi pensione potrebbero anche avere porcherianei portafogli, che tanto sono segreti. Infatti gli aderentiai fondi pensione non hanno dir<strong>it</strong>to di sapere quasi nullasu come vengono impiegati i loro soldi, tranne pochidati riassuntivi sulla ripartizione degli investimenti, maniente di più. Ecco perché chi ha trasfer<strong>it</strong>o il Tfr nei fondipensione incoraggiato da previsioni illusorie di facili emigliori rendimenti, corre il rischio di r<strong>it</strong>rovarsi tra 20 o30 anni con molto meno del suo collega di lavoro cheha tenuto il normale Tfr».Certo, un po’ dipende anche dalla capac<strong>it</strong>à di chigestisce i fondi, non crede?«Sì, ma dipende soprattutto dall’andamento dei mercatifinanziari; e, come confermano queste settimanedi crisi, gli andamenti dei mercati finanziari non sonoprevedibili, a differenza di quanto pretendono vari gurudell’economia».44

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