tesi dottorato fabbro.pdf - OpenstarTs - Università degli Studi di Trieste
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2 CELIACHIA E AUTOIMMUNITA’<br />
Nei soggetti celiaci si è osservata un’aumentata prevalenza <strong>di</strong> malattie autoimmuni, così<br />
come <strong>di</strong> CD tra i soggetti con malattie autoimmuni ( come per esempio le tireopatie<br />
autoimmuni il <strong>di</strong>abete <strong>di</strong> tipo primo e la car<strong>di</strong>omiopatia <strong>di</strong>latativa).[ 102,103]<br />
La CD silente si manifesta con elevata frequenza anche nei parenti <strong>di</strong> primo grado dei<br />
soggetti con malattie autoimmuni. D’altra parte, è emerso che la prevalenza <strong>di</strong> questa<br />
manifestazione della malattia celiaca è più alta nei familiari che soffrono <strong>di</strong> malattie<br />
autoimmuni (24%) rispetto ai familiari sani <strong>di</strong> celiaco (3,9%).[104]<br />
L’associazione tra malattia celiaca e patologie autoimmuni potrebbe, in alcuni casi, essere<br />
legata alla con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> alcuni fattori genetici pre<strong>di</strong>sponesti, in modo particolare<br />
antigeni facenti parte del sistema HLA.<br />
D’altra parte la comparsa <strong>di</strong> manifestazioni autoimmuni potrebbe <strong>di</strong>pendere dalla durata<br />
dell’esposizione al glutine in soggetti geneticamente pre<strong>di</strong>sposti. Una <strong>di</strong>mostrazione a<br />
questo proposito ci viene data da uno stu<strong>di</strong>o realizzato su 1000 celiaci <strong>di</strong> pari età,<br />
<strong>di</strong>agnosticati in tempi <strong>di</strong>fferenti per la MC. La prevalenza delle malattie autoimmuni<br />
aumentava in maniera <strong>di</strong>rettamente proporzionale alla durata del periodo <strong>di</strong> esposizione al<br />
gutine[105] e il rischio <strong>di</strong> queste complicanze aumentava <strong>di</strong> 1,1% per anno <strong>di</strong> <strong>di</strong>eta libera<br />
[Figura 6]<br />
In altre parole, tanto più è tar<strong>di</strong>va la <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> CD tanto maggiore è il rischio <strong>di</strong> incorrere<br />
in patologie <strong>di</strong> tipo autoimmune. La relazione tra autoimmunità e glutine emerge anche da<br />
stu<strong>di</strong> che valutano la presenza <strong>di</strong> autoanticorpi organo specifici, <strong>di</strong>versi dagli EMA in<br />
soggetti celiaci. Tali autoanticorpi, per esempio anti-pancreas (ICA,GAD), antitiroide<br />
(TG,TPO), non solo sono presenti con <strong>di</strong>versa frequenza nei soggetti celiaci, ma hanno<br />
una loro correlazione con l’assunzione <strong>di</strong> glutine. In uno stu<strong>di</strong>o su 90 bambini celiaci, 11<br />
presentavano autoanticorpi correlati al <strong>di</strong>abete (ICA e/o GAD e/o IAA) alla <strong>di</strong>agnosi, e il<br />
titolo anticorpale si normalizzava dopo un tempo variabile <strong>di</strong> <strong>di</strong>eta senza glutine[106]<br />
Ancora una volta, quest’osservazione avvalora l’ipo<strong>tesi</strong> che la malattia celiaca nella sua<br />
forma silente tar<strong>di</strong>vamente riconosciuta e non trattata esponga questi soggetti ad un alto<br />
rischio <strong>di</strong> sviluppare malattie autoimmuni.<br />
Nel loro insieme questi dati possono avere un riscontro pratico, legato alla possibilità <strong>di</strong><br />
organizzare <strong>degli</strong> screening <strong>di</strong> popolazione per identificare i soggetti con malattia celiaca<br />
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