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tesi dottorato fabbro.pdf - OpenstarTs - Università degli Studi di Trieste

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Il contributo dei geni del complesso HLA all’eziopatogenesi della malattia è, comunque <strong>di</strong><br />

modesta importanza(rischio relativo dell’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> circa 2-2,5) Questo in<strong>di</strong>ca che il<br />

complesso HLA è solo uno dei molti geni coinvolti nella patologia della car<strong>di</strong>omiopatia<br />

<strong>di</strong>latativi o che il suo sia <strong>di</strong> maggiore importanza solo in un piccolo gruppo <strong>di</strong> pazienti con<br />

questa patologia [112]<br />

Gli antigeni identificati, che reagiscono con le immunoglobuline specifiche presenti nel<br />

siero,sono proteine <strong>di</strong> trasporto o enzimi della cresta mitocondriale e altre proteine quali la<br />

miosina, la tropomiosina e la heat shock protein (HSP) e in particolare l’Actina[115]<br />

Inoltre dalla letteratura si evince che la frequenza <strong>di</strong> autoanticorpi specifici del cuore è più<br />

elevata nelle forme famigliari rispetto alle forme non familiari [116]I parenti <strong>di</strong> primo<br />

grado asintomatici dei malati, positivi agli autoanticorpi presentano più frequentemente<br />

<strong>di</strong>sfunzione e <strong>di</strong>latazione del ventricolo sinistro e generalmente si tratta <strong>di</strong> soggetti più<br />

giovani rispetto ai famigliari che non presentano autoanticorpi. Questo suggerisce che gli<br />

autoanticorpi potrebbero essere presenti nelle fasi iniziali della malattia ed avere un<br />

elevato valore pre<strong>di</strong>ttivo positivo sullo sviluppo della car<strong>di</strong>omiopatia. [117]<br />

La presenza <strong>di</strong> anticorpi cuore specifici in molti pazienti con Car<strong>di</strong>omiopatia Dilatativi<br />

I<strong>di</strong>opatica ha suggerito una possibile patogenesi <strong>di</strong> tipo autoimmune <strong>di</strong> questa malattia per<br />

lo meno in un sottogruppo <strong>di</strong> soggetti. Inoltre tale patologia risponde ad alcuni criteri che<br />

ne giustificano la sua origine autoimmune, quali la riproduzione della malattia in un<br />

modello animale(topi immunizzati con l’isoforma βdella miosina) anomala espressione <strong>di</strong><br />

molecole HLA <strong>di</strong> classe seconda a livello car<strong>di</strong>aco e la pre<strong>di</strong>sposizione genetica.<br />

Nei soggetti celiaci d’altraparte, la prevalenza la prevalenza <strong>di</strong> malattie autoimmuni è<br />

aumentata e nei pazienti con malattie autoimmuni(per esempio nei soggetti con <strong>di</strong>abete <strong>di</strong><br />

primo grado,tiroi<strong>di</strong>ne autoimmune artrite reumatoide ) c’ e una maggior prevalenza <strong>di</strong><br />

malattia celiaca<br />

Queste osservazioni hanno suggerito che ci potrebbe essere un’ associazione tra la malattia<br />

celiaca e car<strong>di</strong>omiopatia.<br />

Recentemente Curione e collaboratori hanno effettuato uno stu<strong>di</strong>o su 52 pazienti con<br />

car<strong>di</strong>omiopatia <strong>di</strong>latativa i<strong>di</strong>opatica (38 maschi e 15 femmine con età me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 47anni)per<br />

valutare la prevalenza della malattia celiaca silente. In tutti i pazienti si cerco la presenza<br />

<strong>di</strong> anticorpi anti Endomisio e ai pazienti risultati positivi agli EMA venne eseguita la<br />

biopsia intestinale .Dei 52 soggetti stu<strong>di</strong>ati ,3 risultarono EMA positivi e la biopsia mostrò<br />

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