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tesi dottorato fabbro.pdf - OpenstarTs - Università degli Studi di Trieste

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<strong>di</strong>stinguere le lesioni intestinali gravi (tipo 3b e 3c) da quelle più lievi (3a e 2) rimane<br />

ancora il test <strong>di</strong> gran lunga più efficace e valido per la conferma della <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> celiachia<br />

Se si considerano,questi anticorpi come epifenomeno <strong>di</strong> un danno d’organo, risulta più<br />

facile comprendere la prevalenza, pari al 48,7%, <strong>degli</strong> AAA tra i soggetti affetti da altre<br />

patologie con danno d’organo, che è superiore all’atteso se si considera quella rilevata tra i<br />

soggetti sani. Come tutti gli stu<strong>di</strong> precedenti sono concor<strong>di</strong> nell’affermare, questi anticorpi<br />

svaniscono in un tempo <strong>di</strong> circa cinque mesi, dall’inizio della <strong>di</strong>eta senza glutine. Si<br />

potrebbe analogamente pensare, almeno per i soggetti affetti da malattie quali in morbo <strong>di</strong><br />

Crhon che questi anticorpi siano presenti nel siero dei soggetti in fase acuta <strong>di</strong> malattia .In<br />

questo lavoro sono stati testati sieri <strong>di</strong> soggetti affetti da questo tipo <strong>di</strong> patologia<br />

in<strong>di</strong>pendentemente dalla fase della malattia stessa. Potrebbe forse essere un’elevata “up<br />

regulation” <strong>di</strong> cellule epiteliali in apoptosi che rende l’Actina immunogenica attraverso la<br />

sua esposizione sulla superficie della cellula e quin<strong>di</strong> genera una risposta immunitaria<br />

anomala;questo meccanismo è gia stato osservato nel Lupus Eritematosus Sistemicus,<br />

patologia in cui lo smascheramento <strong>di</strong> antigeni intracellulari sulla superficie delle cellule<br />

apoptotiche induce la produzione <strong>di</strong> autoanticorpi.<br />

Nei pazienti celiaci in <strong>di</strong>eta libera la determinazione <strong>degli</strong> anticorpi anti Actina è stata<br />

sempre trovata associata all’atrofia severa dei villi intestinali glutine <strong>di</strong>pendente; la<br />

produzione <strong>di</strong> autoanticorpi può <strong>di</strong>pendere dalla generazione <strong>di</strong> neoepitopi prodotti dalla<br />

reazione <strong>di</strong> cross linking della tTG come l’Actina che infatti è un buon substrato per la<br />

Transglutamminasi tessutale con self antigeni criptici nel tratto gastrointestinale.<br />

Lo scriining <strong>di</strong> una libreria totale <strong>di</strong> paziente celiaco ha permesso <strong>di</strong> identificare scFv anti<br />

Actina che producono un pattern d’immunofluorescenza del tutto identico a quello dei<br />

sieri AAA positivi trattati .Questo <strong>di</strong>mostra che gli anticorpi selezionati da librerie totali<br />

sono gli stessi <strong>di</strong> quelli presenti nel siero dei pazienti celiaci e che il trattamento chimico e<br />

fisico non altera il sito <strong>di</strong> legame antigenico ma va a inibire esclusivamente la Gelsolina<br />

sierica che altrimenti maschera il sito <strong>di</strong> legame dell’antigene all’anticorpo rendendo il test<br />

poco sensibile.<br />

In conclusione da questo stu<strong>di</strong>o si evince che il trattamento chimico–fisico dei sieri<br />

migliora la sensibilità a scapito <strong>di</strong> una ridotta specificità ma anche che questo nuovo test<br />

ha poco da offrire per lo scrining <strong>di</strong>agnostico della celiachia soprattutto se comparato alla<br />

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