tesi dottorato fabbro.pdf - OpenstarTs - Università degli Studi di Trieste
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6 MATERIALI E METODI<br />
6.1 DOSAGGIO DEGLI ANTICORPI ANTI ACTINA MEDIANTE<br />
IMMUNOFLUORESCENZA INDIRETTA<br />
Allestimento del test ad immunofluorescenza in<strong>di</strong>retta: cellule <strong>di</strong> tipo “Hep-2” sono<br />
state piastrate (su vetrini sterili, sud<strong>di</strong>visi in otto pozzetti <strong>di</strong>visi gli uni dagli altri me<strong>di</strong>ante<br />
pareti <strong>di</strong> separazione).quin<strong>di</strong>, fissate e permeabilizzate. In seguito ogni pozzetto è stato<br />
incubato con un campione <strong>di</strong> siero proveniente dai soggetti presi in esame. (ognuno dei<br />
campioni è stato trattato, e quin<strong>di</strong> testato, con tre <strong>di</strong>verse meto<strong>di</strong>che.) e successivamente è<br />
stato incubato con anticorpo antiuomo.<br />
.Il vetrino è stato quin<strong>di</strong> osservato al microscopio ad immunofluorescenza in<strong>di</strong>retta ad un<br />
ingran<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> 40x da tre operatori.<br />
L’esito dell’immunofluorescenza in<strong>di</strong>retta è stato considerato positivo quando nella cella<br />
osservata sono stati evidenziati i microfilamenti <strong>di</strong> Actina in più del 50% delle cellule,<br />
(soprattutto come microprotrusioni dalle Hep-2 ma anche come filamenti<br />
intracitoplasmatici paralleli [Figura 10]. Più in dettaglio il proce<strong>di</strong>mento seguito è stato<br />
quanto segue.<br />
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