preoccupazioni che loro ti danno, ti infastidiscono, datti da fare per servire soltanto alSignore! ”.Sub<strong>it</strong>o il tentatore se ne andò via sconf<strong>it</strong>to, e il Santo r<strong>it</strong>ornò nella cella con la v<strong>it</strong>toriain mano. Si era raggelato ben bene al di fuori, ma nel suo interno aveva estinto il fuoco dellapassione così efficacemente che d'allora in poi non provò mai più niente di simile.Un frate, che quella stessa notte vegliava in preghiera, siccome la luna camminavaassai chiara nel cielo, poté osservare tutta quanta la scena. Quando il Santo lo venne a sapere,svelò al frate come la tentazione si era svolta e gli comandò di non far saper niente a nessunodi quanto aveva visto, finché egli era vivo.1092 5. Insegnava che bisogna non solo mortificare le passioni della carne e frenarne glistimoli, ma anche custodire con somma vigilanza gli altri sensi, attraverso i quali la morteentra nell'anima.Comandava di ev<strong>it</strong>are molto accuratamente la familiar<strong>it</strong>à, i colloqui e la vista delledonne, perché per molti son occasione di rovina. “ Son queste le cose--asseriva--che moltevolte spezzano gli spir<strong>it</strong>i deboli e indeboliscono i forti. Riuscire ad ev<strong>it</strong>are il contagio delledonne, per uno che si intrattiene con loro, è tanto difficile, quanto camminare nel fuoco e nonbruciarsi i piedi, come dice la Scr<strong>it</strong>tura. A meno che si tratti di un individuoesperimentatissimo ”.Quanto a lui, aveva distolto gli occhi per non vedere simili van<strong>it</strong>à, con tanto impegno che,come disse una volta al suo compagno, non conosceva di faccia quasi nessuna donna.R<strong>it</strong>eneva rischioso lasciare che la fantasia assorba la loro immagine e la lorofisionomia, perché questo può ridestare il focherello della carne, anche se ormai domata, omacchiare il n<strong>it</strong>ore della pudicizia interiore.Asseriva pure che la conversazione con le donne è frivolezza, salvo unicamente che s<strong>it</strong>ratti di confessione o di consigli circa la salvezza dell'anima, dati in forma molto breve esecondo le norme del decoro.“ Quali affari--diceva--dovrebbe trattare un religioso con una donna, se si eccettua ilcaso in cui essa gli domandi devotamente la pen<strong>it</strong>enza o suggerimenti per una v<strong>it</strong>a migliore?Se ci si sente troppo sicuri, si sta meno in guardia dal nemico, e il diavolo, quando puòafferrare un uomo per un capello, presto lo ingrossa e lo fa diventare una trave ”.1093 6. L'ozio, poi, sentina di tutti i pensieri malvagi, insegnava che lo si deve fuggire consomma cura e, mediante il suo esempio, mostrava che la carne ribelle e pigra si doma condiscipline continue e fruttuose fatiche.In questo senso chiamava il suo corpo “ frate asino ”, indicando che va sottoposto acomp<strong>it</strong>i faticosi, va percosso con frequenti batt<strong>it</strong>ure e sostentato con foraggio di poco prezzo.Se, poi, notava qualcuno ozioso e bighellone, che voleva mangiare sulle fatiche deglialtri, lo faceva denominare “ frate mosca ”, perché costui, non facendo niente di buono esporcando le buone azioni degli altri, si rende vile e abominevole a tutti.Perciò una volta disse: “ Voglio che i miei frati lavorino e si tengano eserc<strong>it</strong>ati. Cosìnon andranno in giro, oziando con il cuore e con la lingua, a pascersi di cose illec<strong>it</strong>e”.1094 Voleva che i frati osservassero il silenzio indicato dal Vangelo, cioè che in ognicircostanza ev<strong>it</strong>assero accuratamente ogni parola oziosa, di cui nel giorno del giudizio dovrannorendere ragione.Se trovava qualche frate incline ai discorsi inutili, lo redarguiva con asprezza,affermando che il modesto tacere custodisce la purezza del cuore e non è virtù da poco, se è
vero, come dice la Scr<strong>it</strong>tura, che morte e v<strong>it</strong>a si trovano in potere della lingua, intesa come organonon del gusto, ma della parola.1095 7. Benché, poi, con tutte le sue forze stimolasse i frati ad una v<strong>it</strong>a austera, pure nonamava quel1a sever<strong>it</strong>à intransigente che non riveste viscere di pietà e non è cond<strong>it</strong>a con il saledella discrezione.Un frate, a causa dei digiuni eccessivi, una notte non riusciva assolutamente adormire, tormentato com'era dalla fame. Comprendendo il pietoso pastore che la suapecorella si trovava in pericolo, chiamò il frate, gli mise davanti un po' di pane e, per ev<strong>it</strong>argliil rossore, incominciò a mangiare lui per primo, mentre con dolcezza inv<strong>it</strong>ava l'altro amangiare.Il frate scacciò la vergogna e prese il cibo con grandissima gioia, giacché, con la suavigilanza e la sua accondiscendenza, il Padre gli aveva ev<strong>it</strong>ato il danno del corpo e gli avevaofferto motivo di grande edificazione.Al mattino, I'uomo di Dio radunò i frati e, riferendosi a quanto era successo quellanotte, aggiunse questo provvido ammonimento: “ A voi, fratelli, sia di esempio non il cibo,ma la car<strong>it</strong>à ”.Li ammaestrò, poi, a seguire sempre nella corsa alla virtù, la discrezione che ne èl'auriga; non la discrezione consigliata dalla prudenza umana, ma quella insegnata da Cristocon la sua v<strong>it</strong>a santissima, che certamente è il modello dichiarato della perfezione.1096 8. L'uomo, rivest<strong>it</strong>o dell'inferm<strong>it</strong>à della carne, non può - egli diceva - seguire l'Agnelloimmacolato con una purezza così perfetta che lo preservi da qualsiasi sozzura. Perciò quantiattendono alla perfezione devono purificarsi ogni giorno col lavacro delle lacrime. E ne davalui stesso la dimostrazione.Benché avesse già raggiunto una meravigliosa purezza di cuore e di corpo, noncessava di purificare gli occhi del suo spir<strong>it</strong>o con un profluvio di lacrime, senza badare aldanno che ne subivano gli occhi del corpo. Infatti, in conseguenza del continuo piangere,aveva contratto una gravissima malattia agli occhi. Perciò ii medico cercava di persuaderlo adesistere dal piangere, se voleva sfuggire alla cec<strong>it</strong>à .Ma il Santo replicava: “ O fratello medico, non si deve, per amore della vista cheabbiamo in comune con le mosche, allontanare da noi, neppure in piccola misura, la luceeterna, che viene a vis<strong>it</strong>arci. Il dono della vista non l'ha ricevuto lo spir<strong>it</strong>o per il bene delcorpo, ma l'ha ricevuto il corpo per il bene dello spir<strong>it</strong>o ”.Preferiva, evidentemente, perdere la luce degli occhi, piuttosto che soffocare ladevozione dello spir<strong>it</strong>o, frenando le lacrime, che mondano l'occhio interiore e lo rendonocapace di vedere Dio.1097 9. Una volta i medici lo consigliarono, e i frati lo esortarono insistentemente, ad accettaredi farsi curare gli occhi mediante la cauterizzazione. L'uomo di Dio accondiscese umilmente,r<strong>it</strong>enendo che l'operazione era salutare e dolorosa nello stesso tempo. Chiamarono, dunque,il chirurgo. Venne e immerse nel fuoco lo strumento di ferro per la cauterizzazione.Ma il servo di Cristo, confortando il corpo già scosso e inorrid<strong>it</strong>o, si mise a parlare colfuoco, come con un amico, e gli disse: “ O mio fratello fuoco, I'Altissimo ti ha creatosplendido e invidiabile per tutte le altre creature, forte, bello ed utile. In questo momento siibuono con me, sii gentile. Io prego il grande Signore che ti ha creato, perché moderi per me iltuo calore. Così tu brucerai dolcemente ed io riuscirò a sopportarti ”. Fin<strong>it</strong>a la preghiera,
- Page 2 and 3: nell'Apocalisse, al momento dell'ap
- Page 4 and 5: d'allora in poi, quando ne aveva la
- Page 6 and 7: Anche per i poveri mendicanti brama
- Page 8 and 9: 1043 4. Quel padre carnale cercava,
- Page 10 and 11: 1050 E' questo il luogo, nel quale
- Page 12 and 13: autentica, mediante la condotta da
- Page 14 and 15: luogo chiamato Speculum, immerso in
- Page 16 and 17: 1070 4. Nel periodo in cui i frati
- Page 18: Appena ebbe assaggiato quell'antido
- Page 21: Aveva in orrore i vestiti morbidi,.
- Page 25 and 26: Siccome la strada era piena di peri
- Page 27 and 28: agione aveva l'abitudine di promett
- Page 29 and 30: Vinto dall'umiltà, il vescovo lo a
- Page 31 and 32: 1119 2. “ Chi brama raggiungere i
- Page 33 and 34: Se gli capitava di scorgere qualcun
- Page 35 and 36: Terminata finalmente la preghiera d
- Page 37 and 38: pietosissimo l'ha in abominio, perc
- Page 39 and 40: ammaestrato dal Santo nelle cose de
- Page 41 and 42: A quella gente così sfortunata l'a
- Page 43 and 44: Niente, diceva, si deve anteporre a
- Page 45 and 46: 1174 Anche il Soldano, infatti, ved
- Page 47 and 48: Diceva confidenzialmente a Cristo:
- Page 49 and 50: 1186 7. Tre anni prima della sua mo
- Page 51 and 52: familiarmente in disparte il buon o
- Page 53 and 54: Tormentato spesso da questa idea co
- Page 55 and 56: CAPITOLO XIIEFFICACIA NELLA PREDICA
- Page 57 and 58: mise a dire: “ Questa rondine dev
- Page 59 and 60: il corpo e si rotolava con la bava
- Page 61 and 62: Fissava, pieno di stupore, quella v
- Page 63 and 64: Videro, durante la sua vita, molti
- Page 65 and 66: Si proponeva di fare grandi imprese
- Page 67 and 68: 1243 6. Quando, infine, si furono c
- Page 69 and 70: Damiano, ove allora dimorava con le
- Page 71 and 72: svolgimento della sua vita, cioè a
- Page 73 and 74:
Al contatto soave di quelle mani st
- Page 75 and 76:
Si alzò immediatamente la donna e,
- Page 77 and 78:
Ma il padre, prostratosi ai piedi d
- Page 79 and 80:
Ed ecco: improvvisamente un fortiss
- Page 81 and 82:
Appena lo ebbe pronunciato, vomitò
- Page 83 and 84:
Il governatore ordinò di rinchiude
- Page 85 and 86:
VIDONNE SALVATE DAI PERICOLI DEL PA
- Page 87 and 88:
1299 1. Nel convento dei frati mino
- Page 89 and 90:
1306 7a. Ad Assisi un uomo fu calun
- Page 91 and 92:
1312 5. Un cittadino di Fano,che si
- Page 93 and 94:
1318 3. Un cavaliere di Borgo, in p
- Page 95 and 96:
Il Santo, che ama l'età innocente,
- Page 97:
a questo piccolo di Cristo in tutta