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Le Fonti Francescane LEGGENDA MAGGIORE - Ofs-monza.it

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d'allora in poi, quando ne aveva la possibil<strong>it</strong>à, non avrebbe mai detto di no a chi gli avessechiesto per amor di Dio.E osservò questo propos<strong>it</strong>o fino alla morte, con pietà instancabile, mer<strong>it</strong>andosi dicrescere abbondantemente nelI'amore di Dio e nella grazia.Diceva, infatti, più tardi, quando si era ormai perfettamente rivest<strong>it</strong>o dei sentimenti diCristo, che, già quando viveva da secolare, difficilmente riusciva a sentir nominare l'amore diDio, senza provare un intimo turbamento.1029 La dolce mansuetudine un<strong>it</strong>a alla raffinatezza dei costumi; la pazienza e l'affabil<strong>it</strong>à piùche umane, la larghezza nel donare, superiore alle sue disponibil<strong>it</strong>à che si vedevano fiorire inquell'adolescente come indizi sicuri di un'indole buona, sembravano far presagire che labenedizione divina si sarebbe riversata su di lui ancora più copiosamente nell'avvenire.Un uomo di Assisi, molto semplice, certo per ispirazione divina, ogni volta cheincontrava Francesco per le strade della c<strong>it</strong>tà, si toglieva il mantello e lo stendeva ai suoi piedi,proclamando che Francesco era degno di ogni venerazione, perché di lì a poco avrebbecompiuto grandi cose, per cui sarebbe stato onorato e glorificato da tutti i cristiani .1030 2. Ma Francesco non conosceva ancora i piani di Dio sopra di lui: impegnato, pervolontà del padre nelle attiv<strong>it</strong>à esteriori e trascinato verso il basso dalla nostra natura corrottafin dall'origine, non aveva ancora imparato a contemplare le realtà celesti né aveva fattol'ab<strong>it</strong>udine a gustare le realtà divine.E siccome lo spavento fa comprendere la lezione, venne sopra di lui la mano del Signore el'intervento della destra dell'Eccelso colpì il suo corpo con una lunga inferm<strong>it</strong>à, per rendere lasua anima adatta a recepire l'illuminazione dello Spir<strong>it</strong>o Santo.Quand'ebbe riacquistate le forze fisiche, si procurò, com'era sua ab<strong>it</strong>udine, vest<strong>it</strong>idecorosi. Una volta incontrò un cavaliere, nobile ma povero e mal vest<strong>it</strong>o e, commiserandocon affettuosa pietà la sua miseria, sub<strong>it</strong>o si spogliò e fece indossare i suoi vest<strong>it</strong>i all'altro.Così, con un solo gesto, compì un duplice atto di pietà, poiché nascose la vergogna di unnobile cavaliere e alleviò la miseria di un povero.1031 3. La notte successiva mentre dormiva, la Bontà di Dio gli fece vedere un palazzogrande e bello, pieno di armi contrassegnate con la croce di Cristo, per dimostrargli in formavisiva come la misericordia da lui usata verso il cavaliere povero, per amore del sommo Re,stava per essere ricambiata con una ricompensa impareggiabile.Egli domandò a chi appartenessero quelle armi e una voce dal cielo gli assicurò cheerano tutte sue e dei suoi cavalieri.Quando si destò, al mattino, credette di capire che quella insol<strong>it</strong>a visione fosse per luiun presagio di gloria. Difatti egli non sapeva ancora intuire la ver<strong>it</strong>à delle cose invisibili,attraverso le apparenze visibili. Perciò, ignorando ancora i piani divini, decise di recarsi inPuglia, al servizio di un nobile conte, con la speranza di acquistare in questo modo quel t<strong>it</strong>olodi cavaliere, che la visione gli aveva indicato.1032 Di lì a poco si mise in viaggio; ma, appena giunto nella c<strong>it</strong>tà più vicina, udì nella notteil Signore, che in tono familiare gli diceva: “ Francesco, chi ti può giovare di più: il signore o ilservo, il ricco o il poverello? ”. “ Il signore e il ricco ”, rispose Francesco. E sub<strong>it</strong>o la voceincalzò: “ E allora perché lasci il Signore per il servo; Dio così ricco, per l'uomo, così povero?”.

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