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Le Fonti Francescane LEGGENDA MAGGIORE - Ofs-monza.it

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Niente, diceva, si deve anteporre alla salvezza delle anime, e confermaval'affermazione soprattutto con quest'argomento: che l'Unigen<strong>it</strong>o di Dio, per le anime, si eradegnato di salire sulla croce.Da lì quel suo accanimento nella preghiera; quel correre dovunque a predicare;quell'eccesso nel dare l'esempio. E, perciò, ogni volta che lo biasimavano per la sua auster<strong>it</strong>àeccessiva, rispondeva che lui era stato dato come esempio per gli altri.La sua carne innocente si sottometteva ormai spontaneamente allo spir<strong>it</strong>o e non aveva alcunbisogno di castighi, in punizione delle colpe; eppure egli, in vista dell'esempio rinnovavacontro di lei pene e fatiche e obbligava se stesso a percorrere vie faticose, in vista degli altri.Diceva: Anche se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la car<strong>it</strong>à in me stesso enon mostrassi al prossimo esempi di virtù, poco gioverei agli altri, niente a me.1169 5. L'infocato ardore della car<strong>it</strong>à lo spingeva ad emulare la gloria e il trionfo dei santimartiri, nei quali niente poté estinguere la fiamma dell'amore o indebolire la fortezzadell'animo.Acceso da quella car<strong>it</strong>à perfetta, che caccia via il timore, bramava anch'egli di offrirsi,ostia vivente, al Signore, nel fuoco del martirio, sia per rendere il contraccambio al Cristo chemuore per noi, sia per provocare gli altri all'amore di Dio.1170 A sei anni dalla sua conversione, infiammato dal desiderio del martirio, decise dipassare il mare e recarsi nelle parti della Siria, per predicare la fede cristiana e la pen<strong>it</strong>enza aisaraceni e agli altri infedeli.Ma la nave su cui si era imbarcato, per raggiungere quel paese, fu costretta dai venticontrari a sbarcare dalle parti della Schiavonia. Vi rimase per qualche tempo: ma poi, nonriuscendo a trovare una nave che andasse nei paesi d'oltremare, defraudato nel suodesiderio, pregò alcuni marinai diretti ad Ancona, di prenderlo con sé, per amor di Dio. Neebbe un netto rifiuto, perché non aveva il denaro necessario.Allora l'uomo di Dio, riponendo tutta la sua fiducia nella bontà del Signore, salìugualmente, di nascosto, sulla nave, col suo compagno. Si presentò un tale -- certo mandatoda Dio in soccorso del suo poverello--portando con sé il v<strong>it</strong>to necessario. Chiamò uno deimarinai, che aveva timor di Dio, e gli parlò così: “ Tutta questa roba tienila per i poveri fratiche sono nascosti sulla nave: gliela darai, quando ne avranno bisogno ”Se non che cap<strong>it</strong>ò che, per la violenza del vento, i marinai, per moltissimi giorni, nonpoterono sbarcare e così consumarono tutte le provviste. Era rimasto solo il cibo offerto inelemosina, dall'alto, a Francesco poverello. Era molto scarso, in ver<strong>it</strong>à; ma la potenza divinalo moltiplicò, in modo tale che bastò per soddisfare pienamente la necess<strong>it</strong>à di tutti, per tuttiquei giorni di tempesta, finché poterono raggiungere il porto di Ancona.I marinai, vedendo che erano scampati molte volte alla morte, per i mer<strong>it</strong>i del servo diDio, resero grazie a Dio onnipotente, che si mostra sempre mirabile e amabile nei suoi amici enei suoi servi. Ben a ragione, perché avevano provato da vicino gli spaventosi pericoli delmare e avevano visto le ammirabili opere di Dio nelle acque profonde.1171 6. Lasciato il mare, incominciò a pellegrinare sulla terra spargendovi il seme dellasalvezza e raccogliendo una messe abbondante di buoni frutti.Ma era il frutto del martirio quello che maggiormente lo attirava; era il mer<strong>it</strong>o dimorire per Cristo, quello che egli bramava al di sopra di ogni altra opera virtuosa e mer<strong>it</strong>oria.

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