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Le Fonti Francescane LEGGENDA MAGGIORE - Ofs-monza.it

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familiarmente in disparte il buon osp<strong>it</strong>e e così gli disse: “ Ecco, fratello osp<strong>it</strong>e: vinto dalle tuepreghiere, io son venuto a mangiare nella tua casa. Ora affrettati a seguire i mieiammonimenti, perché tu non mangerai qui, ma altrove. Confessa sub<strong>it</strong>o i tuoi peccati, convera contrizione e pentimento: non nascondere nulla dentro di te; rivela tutto con unaconfessione sincera. Tu hai accolto con tanta devozione i suoi poveri e oggi il Signore te nedarà il contraccambio ”.Acconsentì sub<strong>it</strong>o, quell'uomo, alle parole del Santo e manifestò al compagno di lui inconfessione tutti quanti i peccati; mise ordine alle sue cose e si preparò meglio che poté adaccogliere la morte.Entrarono, infine, nella sala da pranzo e, mentre gli altri incominciavano a mangiare,l'osp<strong>it</strong>e improvvisamente esalò l'anima, colp<strong>it</strong>o da morte repentina, secondo la paroladell'uomo di Dio.E così, come dice la Ver<strong>it</strong>à, colui che aveva accolto il profeta con misericordiosa osp<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à,mer<strong>it</strong>ò di ricevere la mercede del profeta. Difatti, per la profezia del Santo, quel cavaliere devotoprovvide a se stesso e, premun<strong>it</strong>o con le armi della pen<strong>it</strong>enza contro la morte improvvisa,sfuggì alla dannazione eterna e fu accolto negli eterni tabernacoli.1192 5. Nel tempo in cui il Santo giaceva malato a Rieti, portarono da lui, steso su unletticciuolo, un canonico, di nome Gedeone, vizioso e mondano, colp<strong>it</strong>o da una gravemalattia .Il canonico lo pregava piangendo, insieme con i presenti, di benedirlo col segno dellacroce.Ma il Santo gli replicò: “ Come potrò segnarti con la croce, se finora sei vissutoseguendo gli istinti della carne, senza timore dei giudizi di Dio? Ad ogni modo, per ladevozione e le preghiere di queste persone che intercedono per te, ti benedirò col segno dellacroce in nome del Signore. Tu, però, sappi che andrai incontro a castighi più gravi, se unavolta guar<strong>it</strong>o, tornerai al vom<strong>it</strong>o. Perché il peccato di ingrat<strong>it</strong>udine si mer<strong>it</strong>a sempre punizionipeggiori delle prime ”.Appena ebbe tracciato su di lui il segno della croce, colui che giaceva rattrapp<strong>it</strong>o sialzò risanato e, prorompendo nelle lodi di Dio, esclamò: “ Sono guar<strong>it</strong>o! ”. <strong>Le</strong> ossa della suaschiena scricchiolarono, come quando si rompe legna secca con le mani: furono in molti asentire.Ma costui, passato un po' di tempo, si dimenticò di Dio e si abbandonò di nuovo allaimpudicizia. Ebbene, una sera che era andato a cena in casa di un altro canonico e vi erarimasto per passare la notte, improvvisamente il tetto della casa crollò. Ma, mentre tutti glialtri riuscirono a sfuggire alla morte, solo quel misero fu sorpreso e ucciso. Per giustogiudizio di Dio l'ultima condizione di quelI'uomo fu peggiore della prima, a causa delpeccato d'ingrat<strong>it</strong>udine e del disprezzo di Dio, giacché è necessario essere grati per ilperdono ricevuto, e il del<strong>it</strong>to ripetuto dispiace doppiamente.1193 6. In un'altra circostanza, una devota nobildonna si recò dal Santo, per esporgli ilproprio dolore e richiedere il rimedio: aveva un mar<strong>it</strong>o molto cattivo, che la faceva soffrireosteggiandola nel servizio di Cristo.Perciò chiedeva al Santo di pregare per lui, affinché Dio si degnasse nella sua bontàd'intenerirgli il cuore.Il Santo, dopo averla ascoltata, le disse: “ Va in pace e sta sicura che fra poco avrai daltuo uomo la consolazione che desideri ”.

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