parlare, quanto per mettere in pratica le cose apprese, e, solo quando le hanno messe inpratica, le propongano agli altri. Voglio che i miei frati siano discepoli del Vangelo eprogrediscano nella conoscenza della ver<strong>it</strong>à, in modo tale da crescere contemporaneamentenella purezza della semplic<strong>it</strong>à. Così non disgiungeranno la semplic<strong>it</strong>à della colomba dallaprudenza del serpente, che il Maestro insuperabile ha congiunto con la sua parola benedetta”.1189 2. Interrogato, a Siena, da un religioso, dottore in sacra teologia, su alcuni passi didifficile interpretazione, svelò gli arcani della divina sapienza con tale chiarezza di dottrina,che quell'esperto rimase fortemente stup<strong>it</strong>o e, pieno d'ammirazione, esclamò: “ Veramente lateologia di questo padre santo si libra, come un'aquila in volo, sulle ali della purezza e dellacontemplazione; mentre la nostra scienza striscia col ventre per terra ”.Per quanto egli fosse inesperto nell'arte del dire, pure, pieno di scienza, scioglieva ilnodo dei dubbi e portava alla luce le cose nascoste. E non è illogico che il Santo abbia avuto indono la comprensione delle Scr<strong>it</strong>ture, giacché descriveva la loro ver<strong>it</strong>à in tutte le sue opere, inquanto era im<strong>it</strong>atore perfetto di Cristo, e aveva in sé il loro autore, in quanto era ripieno diSpir<strong>it</strong>o Santo.1190 3. Splendeva in lui anche lo spir<strong>it</strong>o di profezia, tant'è vero che prevedeva il futuro eleggeva i segreti dei cuori, vedeva le cose lontane come se fossero presenti e lui stesso sifaceva vedere presente in maniera meravigliosa, alle persone lontane.Quando l'eserc<strong>it</strong>o cristiano stava assediando Damiata, c'era anche l'uomo di Dio,mun<strong>it</strong>o non di armi ma di fede.Venne il “ giorno della battaglia ”, in cui i cristiani avevano stabil<strong>it</strong>o di dare l'assalto alla c<strong>it</strong>tà.Quando seppe questa decisione, il servo di Cristo, uscendo in forti lamenti, disse alsuo compagno: “ Se si tenterà I'assalto, il Signore mi ha rivelato che non andrà bene per icristiani. Ma, se io dirò questo, mi r<strong>it</strong>erranno un pazzo; se tacerò non potrò sfuggire alrimprovero della coscienza. Dunque: a te che cosa sembra meglio? ”.Gli rispose il suo compagno: “ Fratello, non preoccuparti affatto del giudizio dellagente: non è la prima volta che ti giudicano pazzo. Líberati la coscienza e abbi timore più diDio che degli uomini ”.A queste parole, I'araldo di Cristo affronta pieno di slancio, i crociati e, preoccupato disalvarli dai pericolo, cerca di impedire l'attacco, preannuncia la disfatta.Ma la ver<strong>it</strong>à viene presa per una favola: indurarono il loro cuore e non vollero convertirsi.Si va, si attacca battaglia, si combatte, e tutto l'eserc<strong>it</strong>o cristiano si volge in fuga: fruttodell'attacco non è il trionfo, ma l'obbrobrio. <strong>Le</strong> schiere dei cristiani tornarono decimate da unterribile macello: circa sei mila tra morti e prigionieri.Allora fu ben chiaro, ben evidente che non si doveva disprezzare la sapienza delpovero, poiché il cuore delI'uomo giusto annuncia talvolta le cose vere meglio di sette sentinelle invedetta.1191 4. In un'altra circostanza, r<strong>it</strong>ornato dai paesi d'oltremare, si stava recando a Celano, perpredicare e fu inv<strong>it</strong>ato a pranzo, con umile e devota insistenza, da un cavaliere.Egli, dunque, andò alla casa del cavaliere, accolto con grande gioia da tutta la famiglia,lieta per la venuta di quegli osp<strong>it</strong>i poverelli.Prima di prendere cibo, l'uomo a Dio devoto, secondo la sua ab<strong>it</strong>udine, offrì a Dio lepreghiere di lode, stando con gli occhi rivolti al cielo. Fin<strong>it</strong>a la preghiera, chiamò
familiarmente in disparte il buon osp<strong>it</strong>e e così gli disse: “ Ecco, fratello osp<strong>it</strong>e: vinto dalle tuepreghiere, io son venuto a mangiare nella tua casa. Ora affrettati a seguire i mieiammonimenti, perché tu non mangerai qui, ma altrove. Confessa sub<strong>it</strong>o i tuoi peccati, convera contrizione e pentimento: non nascondere nulla dentro di te; rivela tutto con unaconfessione sincera. Tu hai accolto con tanta devozione i suoi poveri e oggi il Signore te nedarà il contraccambio ”.Acconsentì sub<strong>it</strong>o, quell'uomo, alle parole del Santo e manifestò al compagno di lui inconfessione tutti quanti i peccati; mise ordine alle sue cose e si preparò meglio che poté adaccogliere la morte.Entrarono, infine, nella sala da pranzo e, mentre gli altri incominciavano a mangiare,l'osp<strong>it</strong>e improvvisamente esalò l'anima, colp<strong>it</strong>o da morte repentina, secondo la paroladell'uomo di Dio.E così, come dice la Ver<strong>it</strong>à, colui che aveva accolto il profeta con misericordiosa osp<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à,mer<strong>it</strong>ò di ricevere la mercede del profeta. Difatti, per la profezia del Santo, quel cavaliere devotoprovvide a se stesso e, premun<strong>it</strong>o con le armi della pen<strong>it</strong>enza contro la morte improvvisa,sfuggì alla dannazione eterna e fu accolto negli eterni tabernacoli.1192 5. Nel tempo in cui il Santo giaceva malato a Rieti, portarono da lui, steso su unletticciuolo, un canonico, di nome Gedeone, vizioso e mondano, colp<strong>it</strong>o da una gravemalattia .Il canonico lo pregava piangendo, insieme con i presenti, di benedirlo col segno dellacroce.Ma il Santo gli replicò: “ Come potrò segnarti con la croce, se finora sei vissutoseguendo gli istinti della carne, senza timore dei giudizi di Dio? Ad ogni modo, per ladevozione e le preghiere di queste persone che intercedono per te, ti benedirò col segno dellacroce in nome del Signore. Tu, però, sappi che andrai incontro a castighi più gravi, se unavolta guar<strong>it</strong>o, tornerai al vom<strong>it</strong>o. Perché il peccato di ingrat<strong>it</strong>udine si mer<strong>it</strong>a sempre punizionipeggiori delle prime ”.Appena ebbe tracciato su di lui il segno della croce, colui che giaceva rattrapp<strong>it</strong>o sialzò risanato e, prorompendo nelle lodi di Dio, esclamò: “ Sono guar<strong>it</strong>o! ”. <strong>Le</strong> ossa della suaschiena scricchiolarono, come quando si rompe legna secca con le mani: furono in molti asentire.Ma costui, passato un po' di tempo, si dimenticò di Dio e si abbandonò di nuovo allaimpudicizia. Ebbene, una sera che era andato a cena in casa di un altro canonico e vi erarimasto per passare la notte, improvvisamente il tetto della casa crollò. Ma, mentre tutti glialtri riuscirono a sfuggire alla morte, solo quel misero fu sorpreso e ucciso. Per giustogiudizio di Dio l'ultima condizione di quelI'uomo fu peggiore della prima, a causa delpeccato d'ingrat<strong>it</strong>udine e del disprezzo di Dio, giacché è necessario essere grati per ilperdono ricevuto, e il del<strong>it</strong>to ripetuto dispiace doppiamente.1193 6. In un'altra circostanza, una devota nobildonna si recò dal Santo, per esporgli ilproprio dolore e richiedere il rimedio: aveva un mar<strong>it</strong>o molto cattivo, che la faceva soffrireosteggiandola nel servizio di Cristo.Perciò chiedeva al Santo di pregare per lui, affinché Dio si degnasse nella sua bontàd'intenerirgli il cuore.Il Santo, dopo averla ascoltata, le disse: “ Va in pace e sta sicura che fra poco avrai daltuo uomo la consolazione che desideri ”.
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