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MEDIA<br />
foto: Francesco Scarpelli<br />
CINEMA DI STRADA<br />
STRADE DI CINEMA<br />
Una piazza<br />
milanese che non<br />
ha neanche<br />
un nome diventa<br />
un set. Storie di<br />
periferia, al cinema<br />
Un nome in genere non lo si nega<br />
a nessuno. Anche le vie più sfigate,<br />
quelle che sullo stradario si<br />
trovano a fatica e nella realtà non<br />
si trovano proprio, anche quelle<br />
vie hanno un nome. Magari quello<br />
di un generale un po’ trombone<br />
oppure quello di un fiore sconosciuto<br />
persino ai botanici. Ma insomma,<br />
comunque un nome.<br />
NEVERLAND, TUTTO DIGITALE<br />
Un evento lungo tre giorni, annunciato<br />
da un concerto (il 3 aprile<br />
alla Sala di via dei Greci del<br />
Conservatorio Santa Cecilia di<br />
Roma). La musica è solo un’occasione<br />
perché poi alla sede del<br />
Macro del Mattatoio di Testaccio<br />
si procede con n[ever]land<br />
(www.neverland-roma.com) percorsi<br />
al digitale. Dal 4 al 6 aprile,<br />
con ingresso libero, chi vuole può<br />
spaziare tra incontri e proiezioni<br />
Quella piazza dove due giovani<br />
registi stanno girando alcune scene<br />
di Fame chimica invece no.<br />
Un nome non ce l’ha.<br />
Non esiste nella topomastica della<br />
periferia milanese: semplicemente,<br />
è il “proseguimento” di<br />
una via di Quarto Oggiaro. Piazza<br />
Yuri Gagarin, l’hanno ribatezzata<br />
(nel film) Antonio Bocola e Paolo<br />
Vari, i due registi. Metafora perfetta<br />
di una periferia reale che è<br />
tutte le periferie, piazza Yuri<br />
Gagarin è ‘la’ piazza, quella sottocasa.<br />
E dietro quel nome, che sa<br />
di fantastici viaggi alla ricerca di<br />
altri spazi, un giardinetto spelacchiato<br />
costruito (è proprio il caso<br />
di dirlo...) sopra un garage sotter-<br />
in tema di applicazioni tecnologiche<br />
digitali per l’arte e la comunicazione.<br />
Il nocciolo del discorso è<br />
più o meno questo: “la scoperta e<br />
il disvelamento del volto umano<br />
di una tecnologia spesso fredda e<br />
incomprensibile che ha portato,<br />
continua a portare e porterà a<br />
una straordinaria rivoluzione in<br />
tutti i settori della produttività<br />
umana”. La domanda quindi investe<br />
la possibilità e la fattibilità di<br />
raneo, qualche palazzo, tante antenne<br />
paraboliche e zero negozi.<br />
E Fame chimica, girato in super<br />
16, racconta proprio di ventenni<br />
e di piazze di periferie, di amori e<br />
di tensioni razziali, di conflitti sociali<br />
e di fame chimica. Di cosa si<br />
tratta? Fatevi una canna e capirete...<br />
ma solo in parte, perchè –<br />
spiega Paolo Vari – “nel film il significato<br />
si allarga a tutti i desideri<br />
compulsivi, a tutto ciò che chi<br />
abita la periferia sogna di avere”.<br />
Così i due giovani registi riprendono<br />
l’idea alla base del bel corto<br />
che avevano realizzato per la<br />
rassegna milanese Filmaker, mischiano<br />
pezzi di città (hanno girato<br />
anche alla Barona e a San<br />
Tre giorni pieni di tecnologia a Roma. Arte, cinema, musica, purché siano nuove tecnologie<br />
un incontro (o più incontri) tra<br />
tecnologia digitale, arti visive, arte<br />
del palcoscenico, editoria tradizionale<br />
e comunicazione on line.<br />
Tre i grandi contenitori dell’evento:<br />
Archivi digitali che mette in<br />
rapporto la tecnologia e la conservazione<br />
dei patrimoni storici<br />
(dalla ricostruzione virtuale di<br />
musei alla catalogazione);<br />
Schermi digitali che affronta le<br />
Donato) e coinvolgono giovani<br />
attori professionisti ed esordienti<br />
che non hanno fatto la scuola di<br />
recitazione, ma che quelle piazze<br />
le abitano davvero. La colonna<br />
sonora è invece affidata all’estro<br />
di Zulu dei 99 Posse, che nel film<br />
ha anche un ruolo. Un ruolo nella<br />
cooperativa Gagarin, che produce<br />
il film, ce l’hanno poi tutti<br />
quelli che al film lavorano: tecnici,<br />
attori, autori e anche alcuni privati<br />
e società di servizio. Fame chimica<br />
è anche e soprattutto questo:<br />
un progetto di cinema indipendente<br />
e un modello produttivo<br />
originale. A portarlo da piazza<br />
Yuri Gagarin al cinema, ci penserà<br />
poi la Lucky Red.<br />
ANDREA DAMBROSIO<br />
nuove frontiere del racconto per<br />
immagine e Aule digitali, ovvero<br />
tutto sulle tecnologie al servizio<br />
dell’insegnamento. Da segnalare<br />
le vetrine del Brooklyn<br />
International Film Festival, del<br />
Future Fim Festival e del RES<br />
Fest 2002. Poi un incontro con<br />
gli autori e i tecnici della digitalizzazione<br />
di Bowling for Columbine<br />
di Michael Moore e L’Arca Russa<br />
di Alexander Sokurov.<br />
SURPRISE<br />
Musica a sorpresa.<br />
Con le bollicine<br />
Irruzioni clandestine, attacchi<br />
pirata, concerti improvvisati<br />
nelle sedi più strane, tipo scuole<br />
e isole pedonali. Tutti spazi<br />
inconsueti per fare, contaminare,<br />
remixare e sperimentare<br />
musica. Ci hanno pensato<br />
quelli della Sprite che hanno<br />
organizzato (senza stabilire<br />
nulla di preciso perché questo<br />
è lo spirito) Sprite Pirate Music<br />
Attack che, come dicono loro,<br />
conta “11 città, 11 date, n artisti”.<br />
Lo spirito è chiaro: le aggressioni<br />
musicali, le occupazioni<br />
di piazza, l’irriverenza e<br />
lo streetstyle saranno segnalati<br />
giorno per giorno (se no che<br />
sprite c’è?) sul web. Per ora annotatevi<br />
il 19 aprile a Roma.<br />
Nessuna notizia su luogo, orario<br />
e artisti. La musica non conosce<br />
agenda e soprattutto si<br />
fa da sè. L’importante è esprimersi.<br />
Per informazioni clicca<br />
su www.piratemusicattack.net<br />
DJ SET<br />
Tra Torino,<br />
Bologna e Roma,<br />
rimbalzano i dj<br />
Quelli che sono ancora piccoli<br />
e i giganti. Con contorno di<br />
guest internazionali di tutto<br />
rispetto, partner artistici e<br />
serate di bella musica tutta<br />
da ascoltare. House, breakbeat,<br />
drumm’n’bass, reggae,<br />
electro/house, hip hop... manca<br />
qualcosa? L’evento è quello di<br />
Red Bull Homegroove, che dà<br />
ai giovani, appassionati e motivati,<br />
l’opportunità di affacciarsi<br />
sull’Olimpo’ dei dj professionisti<br />
e dei club più prestigiosi.<br />
Le serate arrivano fino al 1<br />
giugno e toccano le Officine<br />
Belforte di Torino (11 aprile),<br />
il Link di Bologna (12 aprile)<br />
e The Village Parco de’ Medici<br />
di Roma (1 giugno). Info su<br />
www.redbullhomegroove.it<br />
SMIRNOFF ICE TM<br />
COOL IDEA.<br />
URBAN 49