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MILANO FA RIDERE - Urban

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Mercoledì, via Farini 30, ore 22.30, all’entrata del<br />

Chiringuito. Dietro la vetrina a pian terreno gente seduta<br />

ai tavolini o al bancone che beve e chiacchiera, mentre<br />

da sotto arriva un ritmo forte che spacca tutto, mette il<br />

pepe ai piedi, alle braccia, e fa venire voglia di ballare.<br />

Quello che succede negli inferi del Chiringuito esce come<br />

una poesia da una grata sul marciapiede, fuori dal locale.<br />

Ci avventuriamo.<br />

Fuori e sopra via Farini, al confine del Quartiere Isola a<br />

Milano, e sotto Detroit, i ragazzi del ghetto, furibondi<br />

contest, puro freestyle. La storia è questa: qui da qualche<br />

mese il mercoledì sera arrivano da tutta la città, ma<br />

anche da fuori, ragazzi tra i 18 e i 25 anni (ma noi ne<br />

abbiano visti anche di più stagionati) per la serata Show<br />

Off e cioè un momento di improvvisazione freestyle per<br />

rapper nostrani. Ce ne sono di più bravi e meno bravi,<br />

tutti re durante la loro esibizione nell’angolo di questo<br />

sotterraneo, tra enormi specchi rossi. Li hanno chiamati<br />

“I piccoli Eminem di via Farini”, ma loro non sono poi<br />

mica tanto d’accordo. “Onore al maestro – gigioneggia<br />

Stefano che vorrebbe salire sulla pedana, ma non osa –<br />

ma qua abbiamo un’altra realtà. Non c’è la disperazione<br />

del ghetto americano. In fondo noi stiamo bene. Anche<br />

se questa città e questo sistema non ci vanno bene.<br />

Il discorso è questo”. Più tardi arrivano i più forti: Simone<br />

(Mace) e Giacomo (Jack) ventenni from Pioltello, dei La<br />

Crème, che si esibiscono con testi impegnati con tanto di<br />

citazioni da Platone e film intramontabili. Poi Alessandro<br />

detto “il sardo”, ventitrè anni a cui piace fare rime in<br />

dialetto. Master of cerimonies from Bruzzano è Massimo<br />

(Suol Reeder) che gira con l’amico Simone (dj Kimo).<br />

Il loro non è solo rap o un hip hop meno incazzoso, è un<br />

modo nuovo di parlare della società, questa. Alla fine c’è<br />

tutto: dj, master cerimonies, writer (un po’ meno<br />

desiderosi di parlare e più vaghi, si capisce) e breaker.<br />

Peccato solo che la gente sia tantissima e che la zona per<br />

i rapper sia piccola, così piccola che non c’è spazio per<br />

della sana break. Prima di andarcene ci arriva forte e<br />

chiaro: “Buonanotte, buonanotte, che se non vi è<br />

piaciuto chi se ne…”<br />

8MILESSOTTOCASA<br />

EMINEM L’HA INSEGNATO.<br />

Cos’è un contest di<br />

freestyle, cosa si può fare<br />

con un microfono, come<br />

può suonare una città.<br />

Ok, Milano non è Detroit<br />

(per fortuna). Eppure si<br />

canta anche qui. Cool!<br />

20 URBAN<br />

testo: Sara Tedeschi<br />

foto: Manuel Mathez

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