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norme di attuazione - Provincia di Viterbo

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PROVINCIA DI VITERBOSERVIZIO PIANIFICAZIONE TERRITORIALE ED URBANISTICAdai comuni nell’ambito delle istruttorie <strong>di</strong> autorizzazione allaescavazione dei pozzi ad uso domestico.In particolare gli Strumenti Urbanistici dei Comuni prevedono chenelle aree ad alta vulnerabilità debba essere evitato l’inse<strong>di</strong>amento<strong>di</strong> infrastrutture e/o attività potenzialmente inquinanti, ad es.:<strong>di</strong>scariche <strong>di</strong> R.S.U., stoccaggio <strong>di</strong> sostanze inquinanti, depuratori,depositi <strong>di</strong> carburanti, pozzi neri a <strong>di</strong>spersione, span<strong>di</strong>menti <strong>di</strong>liquami, etc.Le fognature devono essere alloggiate in manufatti impermeabili.Deroghe a queste limitazioni possono essere ammesse solo inseguito a specifiche indagini geognostiche ed idrogeologiche cheaccertino situazioni locali <strong>di</strong> minore vulnerabilità intrinseca dellefalde: a tal fine deve essere misurata la permeabilità <strong>di</strong> livelli posti al<strong>di</strong> sopra dell’acquifero, calcolando sperimentalmente il "tempo <strong>di</strong>arrivo" <strong>di</strong> un generico inquinante idroveicolato.Nelle aree in classe <strong>di</strong> alta vulnerabilità gli Strumenti Urbanisticidei Comuni, per quanto <strong>di</strong> competenza, <strong>di</strong>spongono affinché:a) l’uso <strong>di</strong> fertilizzanti, pestici<strong>di</strong> e <strong>di</strong>serbanti ed anchel’autorizzazione al pascolamento intensivo e all’allevamentoformino oggetto <strong>di</strong> specifica regolamentazione e controlloavendo cura che, per i primi, i quantitativi usati siano soloquelli strettamente necessari, e che, per i secon<strong>di</strong>, la praticae la permanenza non siano eccessivi;b) l’acqua <strong>di</strong> falda sia sottoposta a controlli perio<strong>di</strong>ci perverificare la compatibilità dell’uso attuale dei presi<strong>di</strong> sanitaricon la qualità dell’acqua <strong>di</strong> sottosuolo.La tutela della qualità delle acque attinte per il consumo umanopubblico, si attua attraverso l’imme<strong>di</strong>ata applicazione delle <strong>norme</strong> <strong>di</strong>cui all’art 21 del D. Lgs 152/99 e smi, relativamente alle aree <strong>di</strong>salvaguar<strong>di</strong>a <strong>di</strong>stinte in zone <strong>di</strong> tutela assoluta (<strong>di</strong>eci metri <strong>di</strong> raggiodal punto <strong>di</strong> captazione) e zone <strong>di</strong> rispetto (aree <strong>di</strong> raggio <strong>di</strong> 200metri <strong>di</strong> raggio, se non <strong>di</strong>versamente perimetrate dalla Regione),nonché alle zone <strong>di</strong> protezione (all'interno dei bacini imbriferi e dellearee <strong>di</strong> ricarica della falda). (Tav. 1.2.2 Aree <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a dellecaptazioni ad uso idropotabile_ della regione Lazio)I comuni nella redazione e adeguamento dei PUCG dovrannotenere conto delle misure <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a previste per le aree <strong>di</strong>protezione delle captazioni e non potranno prevedere attività nonconsentite ed inoltre, nel caso sia necessario dovranno esserepre<strong>di</strong>sposti piani <strong>di</strong> recupero.La zona <strong>di</strong> tutela assoluta deve avere un’estensione almeno <strong>di</strong>10 m <strong>di</strong> raggio e deve essere a<strong>di</strong>bita esclusivamente ad opera <strong>di</strong>presa e ad infrastrutture <strong>di</strong> servizio; deve essere recintata, provvista<strong>di</strong> canalizzazione per le acque meteoriche, protetta da esondazioni<strong>di</strong> corpi idrici limitrofi.Per le captazioni preesistenti e per le captazioni nei centri abitatil’estensione della zona <strong>di</strong> tutela assoluta può essere ridotta, previamotivata valutazione circa l’assenza <strong>di</strong> rischi e/o con l’adozione <strong>di</strong>particolari accorgimenti a tutela della captazione.Nella in<strong>di</strong>viduazione delle zone <strong>di</strong> rispetto ristrette e allargate gliStrumenti Urbanistici dei Comuni sottopongono a specifica verificale con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vulnerabilità del corpo idrico.La tutela delle acque superficialiAttualmente la tutela delle acque superficiali si confronta conl’'evoluzione del quadro normativo relativo alla tutela delle risorseidriche, che prevede un approccio del tutto nuovo: dal controllopuntuale allo scarico <strong>di</strong> parametri chimico-fisici", al mantenimento eall’incremento della capacità autodepurativa naturale <strong>di</strong> un corsod’acqua, attraverso la tutela integrata dei corpi idrici in quantità equalità.Le <strong>norme</strong> <strong>di</strong> riferimento che hanno in qualche modo stravoltol’approccio normativo precedente sono del Decreto legislativo152/99 sulla tutela delle acque (e sue mo<strong>di</strong>ficazioni-D.Lgs.258/2000), che recepisce la <strong>di</strong>rettiva nitrati (91/676/CEE) e la39NORME DI ATTUAZIONE_ Parte Generale e Disposizioni Strutturali

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