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norme di attuazione - Provincia di Viterbo

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PROVINCIA DI VITERBOSERVIZIO PIANIFICAZIONE TERRITORIALE ED URBANISTICAClasse A Aree interessate da pericolosità per frana estremamenteelevata, in cui sono presenti movimenti <strong>di</strong> massa in atto, con una<strong>di</strong>namica geomorfologica tendente o meno all’estensione arealedella pericolosità.Classe B Aree interessate da elevata pericolosità per franaevidenziata da in<strong>di</strong>catori geomorfologici <strong>di</strong>retti, quali l’esistenza <strong>di</strong>antichi corpi <strong>di</strong> frana, <strong>di</strong> segni precursori <strong>di</strong> movimenti gravitativi(ondulazioni, contropendenze, perio<strong>di</strong>che lacerazioni, etc.).Classe C Aree con moderata pericolosità per frana valutabile cometale sulla base <strong>di</strong> caratteri fisici territoriali (litologia e caratterigeotecnici dei materiali, struttura e giacitura geologica, processi <strong>di</strong>degradazione meteorica, <strong>di</strong>namica geomorfologica in atto),vegetazionali e <strong>di</strong> uso del suolo, ma prive al momento <strong>di</strong> in<strong>di</strong>cazionimorfologiche <strong>di</strong> fenomeni, sia superficiali che profon<strong>di</strong>, che possanoriferirsi a processi erosivi capaci <strong>di</strong> innescare fenomeni franosi, o amovimenti gravitativi veri e propri.Classe D Aree esenti da pericolosità per frana, nelle quali iprocessi geomorfologici e le caratteristiche fisiche dei terreni noncostituiscono fattori pre<strong>di</strong>sponenti al verificarsi <strong>di</strong> movimenti <strong>di</strong>massaIn merito alla valutazione del danno potenziale o del rischio, nonchéi criteri ed i meto<strong>di</strong> per la mitigazione <strong>di</strong> quest’ultimo, vengonoproposte delle linee guida generali:Nelle aree interessate da pericolosità per franaestremamente elevata (Classe A), in cui sono presenti movimenti <strong>di</strong>massa in atto, con una <strong>di</strong>namica geomorfologica tendente o menoall’estensione areale della pericolosità, deve essere vietataqualsiasi nuova utilizzazione urbanistica e e<strong>di</strong>lizia, nonché agricolaquando aumenti l’instabilità del terreno, fino a quando non sianorealizzate opere atte a rimuovere o mitigare la pericolosità.Per la salvaguar<strong>di</strong>a delle aree in Classe B gli StrumentiUrbanistici dei Comuni subor<strong>di</strong>nando, <strong>di</strong> norma, a stu<strong>di</strong> ed indaginied indagini geologiche e geotecniche <strong>di</strong> dettaglio ogni interventovolto alla utilizzazione o al recupero funzionale dell’area stessa.Nelle aree in Classe C, ferma restando la necessità <strong>di</strong>eseguire approfon<strong>di</strong>te indagini geologico-tecniche per superfici <strong>di</strong>congrua estensione nel caso <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> opere e importantitrasformazioni territoriali, per interventi <strong>di</strong> modesta entità sonorichieste indagini specifiche limitate al sito dell’intervento.Nelle aree in Classe D sono ammissibili, senza specificheindagini geologico-geotecniche, interventi <strong>di</strong> modesta entità._la <strong>di</strong>fesa, la sistemazione e la regolazione dei corsi d’acqua;_la moderazione delle piene, anche me<strong>di</strong>ante serbatoi d’invaso,vasche <strong>di</strong> laminazione, casse <strong>di</strong> espansione, scaricatori, scolmatori,<strong>di</strong>versivi o altro, per la <strong>di</strong>fesa dalle inondazioni e dagli allagamenti;_la riduzione del rischio idrogeologico, il riequilibrio del territorio ed ilsuo utilizzo nel rispetto del suo stato, della sua tendenza evolutiva edelle sue potenzialità d'uso;_la riduzione del rischio idraulico ed il raggiungimento <strong>di</strong> livelli <strong>di</strong>rischio socialmente accettabili.I 4 punti precedenti interconnessi tra loro costituisconocomplessivamente il rischio idraulico che costituisce uno dei più<strong>di</strong>ffusi e frequenti .tra quelli che interessano il territorio italiano ed èla risultante <strong>di</strong> fattori naturali ed antropici.Infatti vanno considerati gli effetti sui corsi d’acqua dell’evoluzionesocio-economica e i riflessi connessi sull’assetto dei territorimontani, collinari e <strong>di</strong> pianura; delle mo<strong>di</strong>fiche nelle pratiche colturalie nelle conduzioni agricole; della scarsa manutenzione delle28NORME DI ATTUAZIONE_ Parte Generale e Disposizioni Strutturali

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