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norme di attuazione - Provincia di Viterbo

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PROVINCIA DI VITERBOSERVIZIO PIANIFICAZIONE TERRITORIALE ED URBANISTICAnell’or<strong>di</strong>namento italiano con il d.lgs. 152/99: in questa <strong>di</strong>rezione sista oggi muovendo la provincia (anche me<strong>di</strong>ante l’istituzione delcorso nazionale <strong>di</strong> formazione per operatori IBE), <strong>di</strong> concerto conl’ARPA Lazio (che gestisce la rete provinciale <strong>di</strong> rilevamentodell’In<strong>di</strong>ce Biologico Esteso) e con la Regione Lazio. Tuttavia, allostato attuale delle conoscenze la stima del Q 7,10 rappresenta unutile strumento <strong>di</strong> valutazione <strong>di</strong> massima delle portate minime inalveo e soprattutto un criterio <strong>di</strong> massima per valutare la congruitàdei prelievi con la risorsa <strong>di</strong>sponibile.Per quanto concerne la tutela quantitativa della risorsa idrica, siauspica <strong>di</strong> avviare un censimento <strong>di</strong> tutte le concessioni presenti, alfine <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare quali siano i bacini idrografici che maggiormentesubiscono questo tipo <strong>di</strong> pressione (apportata in maggior misura dalcomparto agricolo), verificando contestualmente anche dell’utilizzodell’acqua, le modalità <strong>di</strong> prelievo e i tempi <strong>di</strong> attingimento.Regolamentare i prelievi delle acque permetterà inoltre <strong>di</strong>preservare il più possibile la quantità <strong>di</strong> acqua che deveobbligatoriamente in alveo (Deflusso Minimo Vitale), evitando che icorpi idrici si trovino a sostenere un carico inquinante eccessivodovuto alla scarsa <strong>di</strong>luizione degli stessi e soprattutto a limitare ilpiù possibile i conflitti tra gli utenti dovuti alla scarsità <strong>di</strong> acqua.A tal proposito, e secondo quanto definito dalla legislazionecorrente, si auspica la validazione del catasto scarichi provinciale alfine <strong>di</strong> valutare il carico effettivo <strong>di</strong> inquinanti che vengono immessisui corpi idrici superficiali.Tale azione permetterà agli uffici preposti <strong>di</strong> valutare l’opportunitào meno <strong>di</strong> concedere nuove autorizzazioni allo scarico nei tratti <strong>di</strong>fiume già compromessi, valutando al meglio quali siano i tratti <strong>di</strong>fiume più a rischio e quali siano da tutelare.Inoltre nell’ambito <strong>di</strong> questa operazione i dati informatizzati deldatabase saranno utilizzati per facilitare le attività <strong>di</strong> controllo e <strong>di</strong>revisione delle autorizzazioni in atto.Inoltre, si auspica, secondo quanto stabilito dal Decreto legislativo152/99 sulla tutela delle acque, e nell’ambito delle competenzedefinite dall’art. 106 della L.R. 14/99, che i dati forniti dall’organotecnico vengano posti a base per definire linee guida provinciali <strong>di</strong>gestione qualitativa della risorsa idrica, al fine della valutazionedello stato ecologico dei corsi d’acqua e del raggiungimento degliobiettivi <strong>di</strong> qualità.A questo scopo si auspica inoltre l’applicazione <strong>di</strong> due ulteriorimetodologie, previste dal citato Decreto 152/99, per verificarequalità delle acque e la funzionalità fluviale intesa come capacità <strong>di</strong>resistere agli stress e <strong>di</strong> recupero dopo un evento inquinante daparte <strong>di</strong> una determinata porzione <strong>di</strong> corso d’acqua.Si auspica quin<strong>di</strong> l’applicazione dell’In<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Funzionalità Fluviale(I.F.F.) su tutti i corsi d’acqua principali, anche nell’ottica <strong>di</strong> utilizzarequesto in<strong>di</strong>ce come strumento <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo per la gestione dei corsid’acqua e <strong>di</strong> pianificazione urbanistica e territoriale, così comeavviene già in altre province in Italia.Per il PTPG costituisce infatti riferimento, la cartografia chescaturirà dall’applicazione su larga scala dell’I.F.F., attraverso laquale saranno definite tre tipologie <strong>di</strong> fascia riparia, in base allacapacità <strong>di</strong> svolgere una efficace azione filtro rispetto ilruscellamento superficiale degli inquinanti e a provvedere ad unaefficace azione <strong>di</strong> autodepurazione. Inoltre tale caratterizzazionepermetterà <strong>di</strong> definire quali siano quelle aree meritevoli <strong>di</strong> azioni <strong>di</strong>ripristino ambientale secondo questo schema:- fascia riparia <strong>di</strong> “adeguata qualità ecologica” costituita daformazioni arboree ed arbustive riparie ben consolidate, chedev’essere protetta e correttamente manutenzionata. Questazona, interposta tra il sistema fluviale e il territorio circostante,svolge la funzione eco-tampone intercettando e depurando inutrienti e gli inquinanti <strong>di</strong>lavati dal territorio, prima che giunganoal fiume. Inoltre garantisce la presenza <strong>di</strong> un corridoio fluvialeper il mantenimento dei flussi biologici da monte a valle eviceversa;41NORME DI ATTUAZIONE_ Parte Generale e Disposizioni Strutturali

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