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Bioenergia rurale. Analisi e valutazione delle biomasse a fini ... - Inea

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4.1 Probio Regione Umbria: “gestione sostenibile <strong>delle</strong> foreste ed utilizzo<strong>delle</strong> <strong>biomasse</strong> forestali a <strong>fini</strong> energetici”4.1.1 Descrizione del caso studioIl caso studio fa riferimento al progetto pilota regionale “Gestione sostenibile <strong>delle</strong> foreste ed utilizzo <strong>delle</strong><strong>biomasse</strong> forestali a <strong>fini</strong> energetici” predisposto dalla Regione Umbria 1 nell’ambito del Programma NazionalePROBIO.Il progetto sviluppato presso la Comunità Montana “Alto Tevere Umbro” ha previsto la realizzazione pressola scuola media del comune di Pietralunga di un impianto di produzione di calore, alimentato con <strong>biomasse</strong>provenienti dall’attività forestale in sostituzione di un vecchio sistema di riscaldamento alimentato a gasolio.L’importanza del caso studio è attribuita alla complessità, completezza ed attenzione posta nello strutturarela filiera di approvvigionamento e dall’integrazione dei soggetti coinvolti alla pianificazione dei conferimentialla caldaia assicurata dal materiale proveniente da interventi finalizzati ad una gestione sostenibiledel bosco.Al fine di illustrare la completezza e la complessità del caso studio, si è voluto descrivere le singole componentiche permettono di avere un quadro sull’importanza globale dell’iniziativa e come queste ultime sonoconnesse fra di loro.L’impianto termicoL’installazione della caldaia a biomassa è avvenuta in un nuovo locale, distante dal complesso da riscaldarecirca 120 m, a cui è stato collegato mediante una rete di distribuzione del calore preisolata ed interrata allaprofondità di mt 0,70.La caldaia installata è una Kob & Schafer Gmbr con una potenza netta di 300 kW (258.000 Kcal/h).La caldaia è stata posizionata in un nuovo locale, con annesso silos di stoccaggio del cippato.L’impianto termico è funzionante per un tempo di accensione di 1000 ore/anno, con un funzionamento a pienocarico di 800 ore/anno.La caldaia a cippato presenta dei consumi orari pari a 87,5 Kg, necessitando per il monte ore di funzionamentodi un quantitativo di biocombustibile pari a 70,081 Kg/anno.Il caso studio identifica una filiera agro-energetica locale mirata, con particolare attenzione alle modalità diproduzione e stoccaggio <strong>delle</strong> <strong>biomasse</strong> prodotte e alle fasi di corretta gestione dell’impianto termico.Essendo un progetto di filiera corta, il materiale legnoso utilizzato come biocombustibile proviene da interventifinalizzati ad una gestione sostenibile del bosco, in modo da assicurare un razionale utilizzo <strong>delle</strong> risorsenaturali.La figura riporta la sezione termica del caso studio.1 Servizio Programmazione Forestale, faunistico-venatoria ed economia montana (riferimento Francesco Grohmann).116 RETELEADER

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