soggetti di cui al precedente periodo i quali, alla data di entrata in vigore delpresente decreto, svolgano le attività di medico competente o dimostrino di averesvolto tali attività per almeno un anno nell'arco dei tre anni anteriori all'entrata invigore del presente decreto legislativo, sono abilitati a svolgere le medesimefunzioni.A tal fine sono tenuti a produrre alla Regione attestazione del datore di lavorocomprovante l'espletamento di tale attività.3. Per lo svolgimento delle funzioni di medico competente è altresì necessariopartecipare al programma di educazione continua in medicina ai sensi del decretolegislativo 19 giugno 1999, n. 229, e successive modificazioni e integrazioni, apartire dal programma triennale successivo all'entrata in vigore del presente decretolegislativo. I crediti previsti dal programma triennale dovranno essere conseguitinella misura non inferiore al 70 per cento del totale nella disciplina «medicina dellavoro e sicurezza degli ambienti di lavoro».4. I medici in possesso dei titoli e dei requisiti di cui al presente articolo sono iscrittinell'elenco dei medici competenti istituito presso il Ministero della salute.Art. 39. Svolgimento dell'attività di medico competente1. L'attività di medico competente è svolta secondo i principi della medicina dellavoro e del codice etico della Commissione internazionale di salute occupazionale(ICOH).2. Il medico competente svolge la propria opera in qualità di:a) dipendente o collaboratore di una struttura esterna pubblica o privata,convenzionata con l'imprenditore;b) libero professionista;c) dipendente del datore di lavoro.3. Il dipendente di una struttura pubblica, assegnato agli uffici che svolgono attivitàdi vigilanza, non può prestare, ad alcun titolo e in alcuna parte del territorionazionale, attività di medico competente.4. Il datore di lavoro assicura al medico competente le condizioni necessarie per losvolgimento di tutti i suoi compiti garantendone l'autonomia.5. Il medico competente può avvalersi, per accertamenti diagnostici, dellacollaborazione di medici specialisti scelti in accordo con il datore di lavoro che nesopporta gli oneri.6. Nei casi di aziende con più unità produttive, nei casi di gruppi d'imprese nonchéqualora la valutazione dei rischi ne evidenzi la necessità, il datore di lavoro puònominare più medici competenti individuando tra essi un medico con funzioni dicoordinamento.Art. 40. Rapporti del medico competente con il Servizio sanitario nazionale1. Entro il primo trimestre dell'anno successivo all'anno di riferimento il medicocompetente trasmette, esclusivamente per via telematica, ai servizi competenti perterritorio le informazioni, elaborate evidenziando le differenze di genere, relative aidati aggregati sanitari e di rischio dei lavoratori, sottoposti a sorveglianza sanitariasecondo il modello in allegato 3B.2. Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano trasmettono leinformazioni di cui al comma 1, aggregate dalle aziende sanitarie locali, all'ISPESL.Art. 41. Sorveglianza sanitaria1. La sorveglianza sanitaria è effettuata dal medico competente:a) nei casi previsti dalla normativa vigente, dalle direttive europee nonché dalleindicazioni fornite dalla Commissione consultiva di cui all'articolo 6;36
) qualora il lavoratore ne faccia richiesta e la stessa sia ritenuta dal medicocompetente correlata ai rischi lavorativi.2. La sorveglianza sanitaria comprende:a) visita medica preventiva intesa a constatare l'assenza di controindicazioni allavoro cui il lavoratore è destinato al fine di valutare la sua idoneità alla mansionespecifica;b) visita medica periodica per controllare lo stato di salute dei lavoratori edesprimere il giudizio di idoneità alla mansione specifica. La periodicità di taliaccertamenti, qualora non prevista dalla relativa normativa, viene stabilita, di norma,in una volta l'anno. Tale periodicità può assumere cadenza diversa, stabilita dalmedico competente in funzione della valutazione del rischio. L'organo di vigilanza,con provvedimento motivato, può disporre contenuti e periodicità della sorveglianzasanitaria differenti rispetto a quelli indicati dal medico competente;c) visita medica su richiesta del lavoratore, qualora sia ritenuta dal medicocompetente correlata ai rischi professionali o alle sue condizioni di salute, suscettibilidi peggioramento a causa dell'attività lavorativa svolta, al fine di esprimere il giudiziodi idoneità alla mansione specifica;d) visita medica in occasione del cambio della mansione onde verificare l'idoneità allamansione specifica;e) visita medica alla cessazione del rapporto di lavoro nei casi previsti dallanormativa vigente.3. Le visite mediche di cui al comma 2 non possono essere effettuate:a) in fase preassuntiva;b) per accertare stati di gravidanza;c) negli altri casi vietati dalla normativa vigente.4. Le visite mediche di cui al comma 2, a cura e spese del datore di lavoro,comprendono gli esami clinici e biologici e indagini diagnostiche mirati al rischioritenuti necessari dal medico competente. Nei casi ed alle condizioni previstedall'ordinamento, le visite di cui al comma 2, lettere a), b) e d) sono altresìfinalizzate alla verifica di assenza di condizioni di alcol dipendenza e di assunzione disostanze psicotrope e stupefacenti.5. Gli esiti della visita medica devono essere allegati alla cartella sanitaria e di rischiodi cui all'articolo 25, comma 1, lettera c), secondo i requisiti minimi contenutinell'Allegato 3A e predisposta su formato cartaceo o informatizzato, secondo quantoprevisto dall'articolo 53.6. Il medico competente, sulla base delle risultanze delle visite mediche di cui alcomma 2, esprime uno dei seguenti giudizi relativi alla mansione specifica:a) idoneità;b) idoneità parziale, temporanea o permanente, con prescrizioni o limitazioni;c) inidoneità temporanea;d) inidoneità permanente.7. Nel caso di espressione del giudizio di inidoneità temporanea vanno precisati ilimiti temporali di validità.8. Dei giudizi di cui al comma 6, il medico competente informa per iscritto il datore dilavoro e il lavoratore.9. Avverso i giudizi del medico competente è ammesso ricorso, entro trenta giornidalla data di comunicazione del giudizio medesimo, all'organo di vigilanzaterritorialmente competente che dispone, dopo eventuali ulteriori accertamenti, laconferma, la modifica o la revoca del giudizio stesso.Art. 42. Provvedimenti in caso di inidoneità alla mansione specifica1. Il datore di lavoro, anche in considerazione di quanto disposto dalla legge 12marzo 1999, n. 68, in relazione ai giudizi di cui all'articolo 41, comma 6, attua le37
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compresi la produzione, la manipola
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