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agenda 50_COSCIONI_bassa_def.pdf - Associazione Luca Coscioni

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ScoziaEutanasiaNOTIZIE DAL MONDOEsperti internazionali hanno dichiarato che in quei paesi dove lepratiche di eutanasia e suicidio assistito sono legali, essesono ampiamente accettate dal pubblico. Medici e bioeticisti diOlanda e Svizzera sono stati uditi dal comitato che dal 7 settembrescorso è incaricato di discutere la proposta di legge sull’assistenzaal fine vita presentata dalla deputataindipendente Margo MacDonald. Seapprovata la legge permetterebbe aimalati terminali di cercare aiuto permorire e di decidere loro stessi ilmomento, una forma di suicidioassistito legalizzato. Il dottor Rob Jonquière, della World Federationof Right to Die Societies ha affermato che in Olanda, dove pertrent’anni c’è stata una tolleranza nei confronti dell’eutanasia edove essa è legale da otto anni, si è verificata una diminuzione deicasi di dottori che avevano posto termine alla vita senza unaesplicita richiesta da parte del paziente (fonte BBC News)CaliforniaCannabis terapeuticaIn California e' stato trasmesso in tv il primo spot chepromuove l'uso medico della marijuana. E' accadutosulla rete KTXL, filiale locale della Fox, non senzalamentele da parte del pubblico. Nel video di 30 secondi sivedono bianchi e afro-americaniche parlano dei benefici delladroga. Le loro parole sonoaccompagnate da scritte chespiegano come la marijuana siautile per chi soffre di diabete, HIV,Epatite C e ipertensione.Qui lo spot: www.youtube.com/watch?v=wZJyWOjzbvs(fonte ADUC)Unione europeaSperimentazione animaleL’8 settembre scorso il Parlamento europeo ha datovia libera alla nuova direttiva Ue sulla protezione deglianimali utilizzati a fini scientifici. Un provvedimento sulquale hanno espresso riserve alcuni esponenti delgoverno italiano e autorevolirappresentanti della comunitàscientifica e culturale. SecondoMario Capecchi, premio Nobelper la medicina 2007, gliesperimenti sugli animalisaranno necessari ancora per molto tempo, anche sevanno condotti rispettandoli il più possibile (fonte ANSA)12Intervista con il Dottor. Jefferson, fondatore di BiosArriva dall'Australial'Open source biologicoUna piattaforma globale per l'innovazionepubblica e condivisa, senza dare la colpaalle multinazionaliIn reteQuando 10 anni fa ho lanciato BIOS,l’intenzione era quella di creareun’efficiente sinergia tra persone impegnatea cercare la soluzione di problemirilevanti. La scienza da solanon può risolvere i problemi. Puòfornire risposte, ma i problemi sonorisolti dalle persone e dalle istituziohttp://www.bios.net/daisy/bios/home.htmlMatteo AngioliQuali sono stati i vostri obiettivi?Puntiamo ad un’innovazione ecologicainclusiva. Il processo d’innovazionedeve essere trasparente ed inclusivo:chiunque abbia di fronte a sé una sfidadovrebbe avere l’opportunità di risponderecon interventi creativi: in altreparole, avere la libertà di innovare,non solo di parlare o di apprendere,ma di risolvere i problemi. L’obiettivo,nel far crescere questo movimento, sedi movimento vogliamo parlare, è trovareuna via democratica alla soluzionedei problemi. Quindi non ci occupiamodella scienza in quanto tale. Madi un’innovazione resa possibile dallascienza.Per quanto riguarda la democratizzazionedell'innovazione,, lei ha sostenutoche il problema non è costituitodalle varie multinazionali, comead esempio la Monsanto. Lorosemmai lo diventano. Si può dunquetracciare una similitudine con ciòche disse Obama al Congresso sul sistemasanitario americano, cioè chenon sono le compagnie assicurativead esser malvagie, ma è il sistema chele fa divenire così?Si, è una buona sintesi. Raramente comunqueserve descrivere un problemain termini di male o bene. Molte dellepersone che conosco che lavorano perla Monsanto sono convinte di aiutareLe nostre “3 D”:Democratizzare, Decentralizzaree Diversificare l'innovazione.il mondo e non certo di fare esclusivamentesoldi. Lo credono sinceramenteed è questo che li motiva. Tra di loro cisono influenti scienziati e businessmen.Il settore pubblico non investe perl'innovazione?No, è esattamente l’opposto. E’ statoimpiegato molto denaro, ma più chedi investimenti, parlerei di spese. Credoche il settore pubblico abbia datoprova di una scarsa capactà di partecipazionee comprensione, che invecesarebbe utile per far emergere unarealtà sociale come quella del mondodell'innovazione, per darle i mezzi pervivere e divenire autosufficiente.Per creare un prodotto o servizio cheabbia un impatto nella società attraversoil mercato serve molta disciplina.E molti altri ingredienti che nonhanno nulla di scientifico. Se si vuolesviluppare un prodotto, per esempioun nuovo tipo di seme, un nuovo farmaco,o un nuovo strumento per filtrarel’acqua, questo implicherà l’impiegodi fattori scientifici e tecnologici.Ma questa parte sarà soltanto il 5%circa dell’intero processo. Il resto è costituitoda fattori che vanno dal rispettodi norme legali, sulla sicurezzae la qualità, l’assemblaggio, ilmarketing, l’assistenzaIl processo innovativo è complicatoed estremamente disciplinato, implicaun lavoro di molte comunità coinvoltegrazie a stimoli diversi.Il motivoper cui il settore privato è più efficientedi quello pubblico non dipendedal capitale - almeno non direttamente- ma dal fatto che nel privatosi impone una disciplina sulle diversecomunità. Gli addetti al marketing diun prodotto lavorano fianco a fiancodegli ingegneri, nelle sedi di produzione.Disciplinando questo processo,con cui si obbligano le varie comunitàa lavorare assieme attorno almedesimo obiettivo, si ottiene l’efficienza.Il problema della scarsa innovazionenel pubblico si può riassumerecon una mancanza di coordinamentoallora?Assolutamente sì! serve metodo managerialeguidato da visione e leadership.C’è la disciplina fiscale o finanziariaper accertare che un determinatoprodotto rispetti gli standard di efficienzarelativi ai costi di produzionee al prezzo di vendita.Un’aziendaprivata gestisce una complessa rete diattività per fare una cosa molto semplice:rispondere ai segnali del mercato.Il compito del settore pubblico èmolto più interessante,più avvincente,ma anchepiù difficile:attuare rispostesociali alle mancanzedel mercato,per creare unambiente in cuidiverse forze innovativepossanopartecipare. Maquesto richiedetutta la disciplinae il metodo delsettore del privato, ed altro ancora!Serve una comprensione e una visionedel contesto profondissima, macritica.Il problema è che il pubblico haframmentato le sue risorse; invece diaggregare ha separato. Per esempio,la ricerca scientifica pubblica, ha pochirapporti con l’innovazione biologica.Nel pubblico si comportano comese fossero il settore privato: simuovono con fare efficiente e baldanzoso,usano il linguaggio delleIl settore privato è piùefficiente perchéimpone unadisciplina; al pubblicoserve un metodo perunire le forze: questometodo è latrasparenzasocietà private,sembrano bambiniche giocano afare i grandi, parlanod’innovazionee di proprietàintellettuale epensano di farparte del gioco,ma non ne vivonola realtà scomodae dolorosa.Fare è difficile,parlare è facile. Ilsettore pubbliconon ha ancora acquisito il metodonecessario. La mia convinzione è checon la giusta trasparenza, con la pubblicitàe l'apertura, potrà farcela.

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