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agenda 50_COSCIONI_bassa_def.pdf - Associazione Luca Coscioni

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on line www.lucacoscioni.itGoverno ha bloccato sia l’uso che la ricercasu queste piante.A nulla vale la considerazione che miliardidi persone nel mondo produconoe usano piante OGM, dopo chei loro governi hanno condotto approfonditeanalisi dei rischi. La ricercaha dimostrato che non vi è stato unsolo caso riconosciuto di tossicità perl’uomo, né di induzione di allergenicità,danni ambientali, flusso genicoo attentato alla biodiversità.Le piante OGM “sono più sicure diquelle tradizionali perché accuratamentecontrollate”: questa è la conclusionea cui è giunto Philippe Busquin,(quando era) Commissarioeuropeo per la Ricerca scientifica nellaprefazione del libro dal titolo ECsponsoredResearch on Safety of GeneticallyModified Organisms.Spesso la lotta agli organismi geneticamentemigliorati è solo ideologica.E’ vero che l’agricoltura ogni anno devericomprare i semi dalle multinazionali,ma il guadagno dovuto ai raccoltiabbondanti supera ampiamenteil costo, e comunque anche i pesticidisono venduti dalle multinazionali. Viè una battaglia di retroguardia, chenon si può vincere, contro l’innovazionetecnologica in atto. In essa iosono discriminato in quanto nonposso mangiare cibi geneticamentemigliorati, che ritengo nettamentemigliori e più controllati rispetto ai cibicosiddetti naturali, in quanto in I-talia questa possibilità teoricamentenon esiste ancora, mentre esiste intante parti del mondo. OvviamenteChi èUmbertoTirelliPrimario Divisionedi OncologiaMedica A Centrodi RiferimentoOncologico,Istituto NazionaleTumori di Aviano,Professore diOncologia Medicapresso la Facoltàdi Medicinadell'Università diUdine, Scuola diSpecialità inOncologia.tutti questi processi devono esserecontrollati, come di fatto accade, esottoposti agli organismi di controllo.Chi ha esperienza di questi meccanismisa quanti prodotti vengono bocciatiperché non soddisfano i requisitinecessari.Consumare prodotti geneticamentemodificati può modificare il DNA?, sichiede la gente a causa della martellantepubblicità in atto. Ogni voltache mangiamo bistecca e insalataconsumiamo una parte del DNA dell’animalee del vegetale, senza preoccuparciche questo sia o meno dannosoalla nostra salute e senza chequesto comporti delle variazioni delnostro DNA. Lo stesso vale per i prodottigeneticamente modificati, unarassicurazione che è confermata daicontinui test ai quali sono sottopostigli OGM. Nessun test ha evidenziatoeffetti tossici. D’altra parte negli StatiUniti i prodotti OGM sono consumatida oltre dieci anni senza che siano maistati evidenziati danni per l’uomo oper gli animali.Una direttiva comunitaria europea è afavore delle coltivazioni OGM sebbenevi siano Paesi, tra cui l’Italia, chepermangono in una situazione contraddittoria,ove vengono venduti liberamenteprodotti alimentari a base divegetali geneticamente modificati, maancora non si è arrivati a una decisionecirca le coltivazioni, poiché ogni voltache la proposta arriva in Parlamento siassiste a un fuoco bipartisan di opposizioni.Speriamo che al più presto anchel’Italia abbia il coraggio di fare comefanno gli altri Paesi europei.Leggi l’intervento integrale su www.<strong>agenda</strong>coscioni.it9CONTROColdirettiDARIO ERMACORA, PRESIDENTE FVGAgricoltorisvantaggiati“Gli OGM non portano nessunmiglioramento al reddito degliagricoltori”SupermercatiPARLA MAURIZIO ZUCCHI, DIRETTORE QUALITÀCoop Italia?Ogm free!Abbiamo scelto il principio diprecauzione. Il nostro slogan"conoscenza e prudenza"Sul tema dell’Ogm free ampiefette della popolazioneapprezzano la posizionedella Lega. Significa che è capacedi interpretare la sensibilitàreale del Paese e proporlain un progetto concreto.La convergenza sul temaanche dei cosiddetti no globallo dimostra: chi parlachiaro, prendendo a cuore iproblemi reali, va oltre glisteccati della vecchia retoricapolitica. Credo che sia ciò dicui oggi il Paese ha bisogno.Di questo mi sono occupatoda Ministro e so esseremio dovere continuare a fareda Presidente di Regione.Non mi pare che l’esperienzadi Fidenato abbia dimostratola possibilità di coesistenza,tutt’altro. Ha semmaidimostrato che entro unacerta distanza l’inquinamentoc’è, anche se al di sotto deilimiti massimi attualmentefissati dall’Europa. Ma propriol’Europa sta mettendoin discussione tali limiti.L’attuale ministro Galan haassunto una linea più morbidasull’argomento, smarcandosipiù volte dalle sueposizioni (anche in occasionedell’episodio appenacitato) [del campo di Vivaro].Che cosa vorrebbe direa Galan?L’attuale ministro dell’Agricolturaha, e deve avere, lamassima libertà di azione. Eagisce nel pieno rispetto dellacarica istituzionale che ricopre.Non sono certo io adovergli dire alcunché.L'opposizione della Coldiretti allecolture OGM è basata su provescientifiche?Innanzitutto, sul piano economico nonmolti sanno che negli Stati Uniti, dove sicoltiva quasi il <strong>50</strong>% della superficiemondiale investita a OGM, il Dipartimentodi Stato, dopo molti anni di esperienza, hadichiarato che l’introduzione degli OGMnon ha portato nessun miglioramento alreddito degli agricoltori. La coltivazione degliOGM prevede aziende agricole di grandidimensioni. Se non c’è stato unmiglioramento del reddito per gli agricoltoristatunitensi è difficile che possano produrreun miglioramento ai redditi dei nostriagricoltori, la cui superficie media aziendale èinferiore agli 8 ha. Un’ altra ragione della nostra opposizione agli ogm riguarda irischi per l’ambiente. La pianta OGM può diventare infestante, comporta lariduzione della biodiversità e la diffusione di transgeni attraverso l’ibridazione.La Coldiretti è una delle 27 organizzazioni aderenti alla "Task Force perun'Italia libera dagli OGM". Siete sicuri che tenere fuori l'Italiadall'innovazione tecnologica in campo agroalimentare sia la scelta giusta dafare?Come dice il professor Marcello Buiatti dell’Università di Firenze la tecnica usataper la produzione di OGM è obsoleta, come dimostrato dal fallimentoproduttivo, pertanto essere contro questi OGM non vuol dire tenere fuori l’Italiadall’innovazione tecnologica. Noi siamo favorevoli ad una ricerca fatta inambienti chiusi e confinati ed indipendente che sviluppi nuove tecnologie,senza ricorrere alla modificazione genetica, capaci di incrementare lacompetitività del settore agroalimentare, nel rispetto della biodiversità.E' d'accordo a vendere mangimi contenenti soia tipicamente OGM peralimentazione zootecnica? La ritiene una pratica sicura?Noi siamo favorevoli a creare delle filiere completamente libere da OGM ancheper la produzione di mangimi da utilizzare negli allevamenti di animali.Bisogna precisare che la disciplina europea che obbliga ad una procedura diautorizzazione per l’immissione sul mercato degli alimenti geneticamentemodificati esclude dall’obbligo gli alimenti ed i mangimi prodotti con un OGMil cui ruolo è di coadiuvante tecnologico. Fra i coadiuvanti tecnologici usatinella produzione del latte o del prosciutto, rientrano, per esempio, i mangimicon cui gli animali sono stati alimentati. Sussistono, quindi, delle difficoltàoggettive da questo punto di vista, ma siamo convinti di poterle superare grazieal progetto di filiera agricola tutta italiana. Ciò vuol dire difesa del “ Made inItaly “ dalle falsificazioni e completamento della legge sull’etichettaturaobbligatoria che indichi l’origine delle produzioni, valorizzando così anche iterritori interessati per uno sviluppo complessivo dell’economia rurale delnostro paese. (A.C.)Leggi l’intervista integrale sul sito www.<strong>agenda</strong>coscioni.itPer quale ragione la più grande catenadi distribuzione in Italia haintrapreso una campagna anti OGM?La posizione di Coop è frutto di una analisiapprofondita che prende atto di due datiinconfutabili: la disomogeneità dellevalutazioni scientifiche in merito ai rischi amedio e lungo termine sulla salute dell’uomoe sull’ambiente, l’assenza di vantaggi per ilconsumatore derivanti dall’introduzione diqueste nuove piante facendo prevalere ilprincipio di precauzione. Abbiamo lanciato loslogan “Conoscenza e prudenza”, binomioattraverso il quale intendiamo esprimere esintetizzare il mandato e la natura di Coop: laresponsabilità sociale di impresa.Che cosa chiedete al governo italiano?Nonostante la normativa abbia in questi anni <strong>def</strong>inito, via via con maggiorechiarezza, gli ambiti e gli impatti, Coop chiede che siano fissate regole rigorosesulle distanze tra le coltivazioni e sulla segregazione delle filiere, per evitare lacontaminazione delle filiere no OGM, biologiche e tradizionali e che, inoltre, icosti di queste operazioni siano a carico degli agricoltori che coltivano piantetransgeniche. Così come dovrebbe anche essere concessa ai governi locali, lafacoltà di decidere un eventuale divieto di coltivazione di OGM sui propriterritori.Iniziative come il lancio della linea di prodotti biologici "Viviverde Coop"si sono rivelate una strategia di marketing efficace?Più ancora che la vendita di alcuni di questi prodotti, importante è statol’aspetto legato al coinvolgimento di alcuni Produttori dei Presidi nei piani diformazione dedicati ai nostri colleghi di punto vendita. Vivi Verde, la linealanciata nel 2009 gode di indubbio favore fra i soci e i consumatori e rispondeall’impegno di Coop sul versante ambientale. Oggi la linea registra in terminidi incremento delle vendite un +7,5% (rispetto all’anno precedente)decisamente sopra la media del prodotto a marchio Coop che si attesta su un+4,2%.Coop può assicurare che nei suoi banchi frigo e sui suoi scaffali non cisiano carni o prodotti derivati da animali alimentati con soiageneticamente modificata?Già in fase di progettazione del prodotto a marchio coop si tiene conto diquesto requisito e si valuta, qualora l’ingrediente non provenisse da fontisicure, la sua sostituzione e/o eliminazione. Sono stati quindi <strong>def</strong>initi contrattie capitolati tecnici con i mangimifici, gli allevatori, i macelli e come ulterioreelemento di consolidamento, Coop paga agli allevatori una maggiorazione sulprezzo di mercato, come riconoscimento dei maggiori costi dell’alimentazione“no OGM”. Inoltre Coop ha deciso di sottoporre il proprio sistema di garanzieall’esame di un “occhio esterno” indipendente e qualificato.(A.C.)Leggi l’intervista integrale sul sito www.<strong>agenda</strong>coscioni.it

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