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agenda 50_COSCIONI_bassa_def.pdf - Associazione Luca Coscioni

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on line www.lucacoscioni.it - www.futuragra.itNel 2004, nasce FuturagraFuturagra, <strong>Associazione</strong> diimprenditori agricolisupportati da consulentiscientifici, con l’obiettivo di“promuovere l'innovazionetecnologica e il liberomercato nel settore agricolo”.Settembre 2006 -Futuragra convince alcuniagricoltori a presentarerichiesta al Ministero dellePolitiche agricole per avviarecoltivazioni transgeniche,nel rispetto di quantoprevisto dal decretoministeriale n. 212 del 2001adottato in attuazione didue direttive europeeconcernenti lacommercializzazione deiprodotti sementieriMarzo 2007 - Il MinistroPaolo De Castro (governoProdi) boccia la richiestaadducendo comemotivazione la mancataadozione dei piani dicoesistenza da parte delleRegioniGiugno 2007 - SilvanoDalla Libera, vicepresidentedi Futuragra, presenta unricorso al TAR del Lazio. Ilricorso viene bocciato. DallaLibera procede presso ilConsiglio di StatoGennaio 2010 - Arriva lasentenza del Consiglio diStato: il Ministero dellePolitiche agricole ha novantagiorni di tempo perconcedere a Dalla Liberal’autorizzazione a seminare iterreni, scegliendo tra lesementi di mais giàapprovate dall’Unioneeuropea. La sentenza precisache i piani regionali dicoesistenza sono facoltativiMarzo 2010 – il Ministrodelle Politiche Agricole <strong>Luca</strong>Zaia firma il decreto chevieta le coltivazionitransgeniche in ItaliaAprile 2010 – il 25 aprile,Giorgio Fidenato insieme alMovimento Libertariocompie la prima azione didisobbedienza civile inmateria di OGM,seminando sei chicchi dimais geneticamentemodificatoAprile 2010 – il 30 aprile leimmagini della primasemina di mais OGM inItalia vengono diffuse conun filmato su Youtubeluglio agosto – Dopo unaserie di denunce anonime lamagistratura sequestra ilterreno di proprietà diFidenato a Fanna e a Vivaronel pordenoneseAgosto 2010 – Il 9 agosto idisobbedienti del Nord Estcompiono un blitz contro ilcampo OGM di Vivaro.Terreno invaso e piantinedistrutteAgosto 2010 - A fine agostoaccertata l’esistenza di piantetransgeniche il pm ha chiestodi comminare una multa acarico di Fidenato d’importopari a 25.000 euro e didistruggere il campo di Fannarimasto integro. Si attende lapronuncia del gip.7<strong>Luca</strong> Simonetti INTERVISTAPuò essere liberamentecoltivata in Italia, ma…Tutte le richieste di coltivazione in Italia sono state rigettate.Ciò è in totale contrasto con la legge comunitaria e nazionaleIn retewww.futuragra.itÈcorretto dire che in Italia èvietato coltivare Ogm?No. In Italia, come nel restodell’UE, vige un regime dipreventiva autorizzazione:chiunque voglia immettere incommercio (e quindi, anchecoltivare) un Ogm deve farsiautorizzare dall’UE dimostrandoche il prodotto in questione non èpericoloso per l’ambiente e per lasalute. Una volta autorizzato, però,il prodotto può essere liberamenteusato in tutta l’UE, salvo che nuovidati o ricerche non revochino indubbio la sua innocuità (nel qualcaso gli Stati membri possonoinvocare una speciale norma ditutela, la c.d. clausola disalvaguardia, sulla quale, peraltro, adecidere è sempre la CommissioneUE). Gli Stati membri possono, alpiù, stabilire regole ulteriori inmateria di coesistenza fra colture gme non gm, allo scopo di impedire lacommistione involontaria tracolture di diverso tipo; ma si tratta diregole che devono essere ragionevolie proporzionate allo scopo, e nonpossono servire per vietaresurrettiziamente la coltivazione diOgm. In Italia esiste, in più, unanorma (l’art. 1.2 del D.Lgs. n.212/2001) che impone unaautorizzazione nazionale alla messain coltura di Ogm, che è di dubbiaconformità con le normecomunitarie; ma il principio rimanecomunque quello per cui unavarietà gm autorizzata a livelloeuropeo può essere liberamentecoltivata in Italia; d’altro canto,l’Italia ha finora mancato diemanare una normativa valida inmateria di coesistenza tra colture. Ilfatto che ad oggi tutte le richieste dicoltivazione siano state rigettate(vedi il caso Dalla Libera) è in totalecontrasto con la legge comunitaria enazionale, ed è spiegabile solo inbase ad una tenace ostilità deigoverni italiani di ogni colore agliOgm.L'Europa sembra voler lasciare agliStati la libertà di decidere seconsentire o meno coltivazionigm. Quali sono le ragioni che unoStato potrà addurre per giustificareil divieto nazionale?Ci sono stati due recenti interventidella Commissione che forsecambieranno in modo significativol’approccio comunitario allacoltivazione di Ogm. In primoChi è<strong>Luca</strong>SimonettiHa unalaurea ingiurisprudenzaall’Università“LaSapienza” diRoma e undottorato diricerca inDirittoComparatoall’Universitàdi Firenze, efa l’avvocatocivilista dal1993.Mangi chipuò, meglio,meno epiano.L’ideologia diSlow Food èil suo primolavoro fuoridalle materiegiuridiche.luogo, una Raccomandazione dellaCommissione del 13 luglio 2010 ha stabilitoche sarà possibile agli Stati membri introdurreregole di coesistenza tanto rigide da vietare intoto la coltivazione di Ogm su parti ancheestese del proprio territorio (cosa che finoraera impossibile). Nella stessa data, laCommissione ha altresì proposto un nuovoRegolamento che dovrebbe introdurre lalibertà, per ogni Stato membro, di escluderegli Ogm da tutto o parte del proprio territorio,per ragioni esclusivamente economiche (enon, quindi, sanitarie o ambientali, cherestano soggette a una disciplina nonnazionale ma comunitaria). In altre parole, laCommissione intende consentire a tutti gliStati o gli enti locali che finora hanno cercatoinvano di vietare la coltivazione degli Ogmautorizzati dall’UE (dato che finora il divietodoveva essere basato su ragioni scientifiche,che però latitano) di farlo invocando proprioquelle ragioni economiche (come la decisionedi tutelare le piccole coltivazioni di qualità, dipuntare tutto sulle coltivazioni ‘biologiche’,ecc.) che finora potevano al massimo influiresulla formulazione dei piani di coesistenza.Tuttavia, questo nuovo Regolamento è, perora, solo un progetto: bisognerà vedere se ecome verrà approvato, e quanto alla nuovaRaccomandazione, che applicazione riceveràin concreto.Un'altra questione critica riguarda labrevettabilità delle sementi gm. Com'èdisciplinata dal punto di vista normativo?L’Italia ha impiegato quasi dieci anni a recepirela Direttiva 98/44/CE sulla brevettabilità delleinvenzioni biotecnologiche (tanto da ricevereanche una condanna dalla Corte UE nel2005); l’ha fatto con il D.L. n. 3/2006. Peraltrola possibilità di brevettare i trovatibiotecnologici era già prevista da alcuniimportanti testi come l’accordo TRIPs (in sededi OMC), mentre una tutela più limitata eraprevista, per le sole nuove varietà vegetali,prima dalla Convenzione UPOV e poi dalRegolamento 2100/94/CE. Oggi sonobrevettabili le invenzioni (i) nuove, (ii)espressione di un’attività inventiva e (iii)suscettibili di applicazione industriale, cheabbiano ad oggetto (a) un prodottoconsistente in, o contenente, un materialebiologico, ovvero (b) un procedimento(purché non “biologico”) con cui si produce,lavora o impiega materiale biologico. Vi è ungran numero di oggetti che non possonoessere brevettati: le varietà vegetali, le razzeanimali, i procedimenti “biologici” diproduzione di vegetali e animali, il corpoumano (incluse le sue parti, i suoi elementi o isuoi geni) e infine tutte quelle invenzioni il cuisfruttamento sarebbe contrario all’ordinepubblico o al buon costume. Inoltre, ègarantito il diritto dell’agricoltore a riutilizzarenuovamente i semi ricavati dalla seminaprecedente (il c.d. farmer’s privilege): pertanto,quando sentite ripetere che i brevetti sullesementi gm obbligano i contadini ariacquistare i semi ad ogni semina, sappiateche si tratta di una fandonia. Ad oggi, inoltre,l’unico caso in cui le norme comunitarie suibrevetti biotech sono state portate sub iudice(la recentissima sentenza della Corte UE del6.7.2010, Monsanto/Cefetra) ha dimostratoche queste norme sono ben lungi dal fornireuna tutela ferrea ai titolari dei brevetti.Quali strumenti legali sono oggi disponibilicontro l'inerzia dello Stato italiano? Lavicenda di Silvano Dalla Libera e la storicadecisione del Consiglio di Stato, che ha datoil via libera al primo campo di mais gm inItalia, dimostrano forse che la via giudiziarianazionale non basta per superare gli steccatipolitici?Credo che la via giudiziaria interna sia tuttoral’arma più efficace per scardinarel’ostruzionismo illegale da parte di Ministero eRegioni. Esistono pur sempre dei limiti, inuno Stato di diritto, a quello che anche ilgoverno più ottuso e sprezzante della legalitàpuò fare: ad esempio, in caso diinottemperanza ad un ordine dellamagistratura amministrativa, il giudice puònominare commissari ad acta che (nellafattispecie) rilascino l’autorizzazione richiesta.Certo è una via che richiede molta pazienza egrandi spese: anche per questo la battaglialegale di Dalla Libera merita simpatia esostegno.Ritiene che l'OMC e la disciplina in materiadi libera circolazione delle merci possanoessere una sponda proficua per sbloccare lasituazione italiana? Possiamo contare sullegiurisdizioni a livello sopranazionale?Finora la normativa UE in materia di Ogm èstata causa di un conflitto strisciante con lenorme dell’OMC, anche se non si è maiarrivati a una pronuncia di condanna (nelcaso delle azioni promosse dinanzi al paneldell’OMC da USA e Canada nel 2003, vi èstata una soluzione negoziata fra l’UE e lecontroparti, anche se il report emesso dalpanel aveva concluso per l’illegittimitàdell’approccio europeo). D’altronde, èprobabile che la pressione operata sull’UE inambito OMC abbia indotto la prima adimostrare una maggiore ‘apertura’ (tant’è chel’UE ha improvvisamente cominciato adautorizzare un maggior numero di sementigm…). E’ verosimile che il latente contrastocon l’OMC, se il mutamento della politica UEin materia di gm dovesse davvero realizzarsi,finisca col ravvivarsi: infatti la nuovapossibilità per gli Stati membri di vietare lacoltivazione degli Ogm, non essendo fondatasu ragioni scientifiche, sarebbe in contrastocon gli accordi in seno all’OMC (inparticolare, con l’accordo SPS). (A.C.)

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