SEGNALAZIONIGrazie allaGalassia RadicaleIl mio sìad Agenda <strong>Coscioni</strong>Per la libertà del coniuge,per l’autodeterminazione.Grazie per quello chefate, ma un grazieancora maggiore aiRadicali, alla Galassiatutta e al PartitoTranspartitoTransnazionale.Sostengo volentieri l'Agenda<strong>Coscioni</strong> e spero vivamenteche lo possano fare unnumero congruo di personetale da rendere possibile ilproseguo di questaesperienza informativa.Mi iscrivo perché mia moglie, se ledovesse capitare di trovarsi in unasituazione come quella di EluanaEnglaro, chiede di essere lasciataandare, e perché sono stufo di genteche, nell'epoca dei Lumi, cerca diriportarci all'oscuro.Scrivono esottoscrivonoILJA JURKOVICB40 EuroMARCO MARCHESE30 euroMICHELE PALERMO PATERA2<strong>50</strong> euro20TERAPIA DEL DOLORE E BIOTESTAMENTONon trovanoi soldiper alleviareil doloreNon sono fortecome il bamboo,ma un essere moltofragile che si illude,credo...La mattina del 15 settembre scorso, hotrovato le seguenti parole di Sabina sulmio GuestBlog: “Ciao Severino, recentementeho conosciuto la tua "storia" e miha colpito tantissimo. Ho spulciato iltuo blog e i video, testascritti, lettere... Seiun uomo eccezionale e "ricco", forte comeil bamboo. Ti abbraccio forte e ti ringrazio,la tua "voce" nel web è come u-na melodia meravigliosa. Il canto dellabalena.”Tuttavia, proprio il giorno prima, mentrelei scriveva sul mio GuestBlog, mi erodisilluso per l'ennesima volta, e, di conseguenza,sono caduto di nuovo in unaforte depressione, ma sono molto giùanche per altri motivi. Quindi ora, comemolte altre volte in passato -soprattuttonegli ultimi tempi-, non mi sento affattoforte come il bamboo, bensì mi sento esono un essere infinitamente fragile, cheha paura di tutto e di tutti, e che vuolesolo scomparire dalla faccia della terra.E la mia “voce” nel web, che tu, cara Sabina,paragoni addirittura ad “una melodiameravigliosa”, al “canto della balena”,altro non è che una serie di scrittisu post, scritti più o meno decenti mache, non di rado, sono ispirati da una piaillusione: quella di non vivere affatto neldramma infinito della sindrome dilocked-in!Tale mia illusione, è evidente nel postprecedente: ho pensato, per alcuni giorni,che una sola persona bastasse perdarmi una assistenza completa. Eppure,nel maggio 2004, avevo descritto benela mia giornata tipo, tanto che l'hannoSATELLITE HOTBIRDSEVERINO MINGRONI*s.mingroni@<strong>agenda</strong>coscioni.itpubblicata. Sono passati più di sei anni dalmaggio 2004, e la mia giornata tipo non ècerto migliorata! Anzi. Ecco di seguito ledue variazioni principali di essa, non certopositive: mio padre morì tre mesi dopo circa,ma fece in tempo a leggere anche la pubblicazione;mia madre, invece, è per fortunaancora viva, ma con 6 anni in più -quindiha 76 primavere adesso-, e con una salutepeggiorata assai, soprattutto in questi giorni.E il fatto di non poter fare niente per lei,ma anzi di esserle di peso, mi deprimemaggiormente.Perciò, tornando alla fine alla mia infernalerealtà, sono passato da una euforia virtualead una infinita depressione che miblocca tuttora. Però, ci sono due miei amiciabruzzesi non solo virtuali -Rosella, dipendentedella mia Comunità Montana, eNicolino, responsabile Movimento Vita IndipendenteAbruzzo-, che hanno insistitoper email perché io accettassi la sommamensile della Regione per la mia assistenzagestita finalmente dallo scrivente, e perdue motivi: è vero che i soldi non sono ancorasufficienti -massimo 900 euro mensili-,ma essi mi permetteranno comunquedi avere una assistenza maggiore di adesso;e poi, è la prima volta che la Regione Abruzzofinanzia dei progetti di Vita Indipendente;quindi, in futuro non potrà che andaremeglio con finanziamenti molto più cospicui.Di conseguenza, forse accetterò i 900 euromensili massimo.Tuttavia, nella mia realtà infernale i motivi diCarlo TroiloNel novembre del 2007 CostantinoBenedetti, uno dei maggiori espertimondiali di terapia del dolore,documentava (anche attraverso Agenda <strong>Coscioni</strong>)che l’Italia è all’ultimo posto in Europanel campo delle cure palliative e dava u-na notizia drammatica: ogni anno nel nostropaese muoiono di cancro oltre 1<strong>50</strong> milamalati, e più del 70% di loro soffre doloriincoercibili per la mancanza di adeguatecure palliative. Gli stessi dati sono stati confermati,negli anni successivi, da esperti comeil senatore Marino e il dottor Riccio, medicodi Welby.Dopo molte promesse, il governo ha stanziatoqualche mese fa 1<strong>50</strong> milioni di europer il triennio 2010-2013 per potenziare lecure palliative. Lo stanziamento rientra nell’ambitodella legge sul testamento biologico,in discussione (o forse è meglio dire “arenata”)alla Camera. D’altronde, si trattavadi una misura doverosa sia per le carenze giàdepressione profonda non mancano:quando penso, come ora, che la mia unicarealtà è quella virtuale di questo computer,sono preso da una infinita angoscia; quandopenso, come ora, che la mia pessima vistae il mio pessimo udito peggiorerannocon l'avanzare della età, il mio cuore si gonfiaa dismisura, senza scoppiare purtroppo.Ma non finisce qui: sono alcuni giorni che,quando mi muovono a letto, non di radomi gira la testa; ma, ieri 1° ottobre, essa migirava un po' anche stando seduto sulla sedia,procurandomi pure nausea e scarso appetito,ed avevo stranamente la pressioneminima alta; così, durante il pranzo, ho decisodi farmi rimettere già a letto.Per tutti i motivi di cui ho in precedenzascritto -spero bene, ma non ne sono sicuro,poiché sono troppo giù-, mi chiedo: finoa quando vorrò o potrò stare al computere leggere anche stupendi messaggisu Facebook, come quello scritto il 25 settembrescorso dalla giovane Pina di soli22 anni? Tra le altre cose mi ha scritto:“non ti resta che Resistere, ancorarti contutte le tue forze alla zattera umana, a quelcordone d'amore di amici e parenti che tiaccompagnano in questa lotta e mettercelatutta per scacciare la tristezza e la disperazionee prendere a morsi questa maledettavita per darle il senso che TU vuoidarle, ora, qui, non domani, non rimandarequanto di bello e costruttivo stai facendoe ancora puoi fare per te e per gli altri.Non farti travolgere dalla depressione,fa prevalere la tua caparbietà e la tua tenacia,quella forza e quell'irriverenza che trasparedai tuoi articoli. Fa prevalere la partecombattiva che c'è in te, perchè dai messaggiche ci scambiamo, dal tuo blog, soche ci credi fermamente in questa tua battagliae, anche quando sei più triste e demotivato,non pensi minimamente ad arrenderti.Quindi sii te stesso e tieni duro.”ricordate sia perché la vergognosalegge “contro” il testamentobiologico allunga l’attesadella morte, e dunque lesofferenze, per i malati terminalie per quelli in stato vegetativo,rendendo “non rifiutabili”l’alimentazione e l’idratazioneartificiali. In questi giornisi è però scoperto che questostanziamento – benchémisero - non ha ancora trovatola necessaria copertura finanziaria.Di fronte a questa notizia avvilentesuonano ancora più incredibilile dichiarazioni rilasciatealla Camera dal ministrodell’Economia. Tremonti hadetto che l’abolizione delleprovince, prevista nel programmadel suo governo, nonè necessaria perché a conti fattiil loro costo – togliendo le attivitàe i dipendenti, che dovrebberocomunque passarealle Regioni e ai Comuni - si limitaa circa 200 milioni l’anno.Ed ha aggiunto che lo stessoragionamento vale per leauto blu, che costano “solo”poche decine di milioni.Si tratta chiaramente – ma sbalordisceugualmente - di unauscita di carattere elettoralegradita alla Lega, dato che uneconomista qualificato comeTremonti non può non sapereche l’abolizione del solo livelloelettivo delle province – in basealle stime di qualificati e-sperti e giornalisti - porterebberisparmi per circa 7 miliardil’anno. Infatti, non è correttoconsiderare solo le retribuzionidegli oltre tremila consiglierie non anche i costi, assai piùelevati, derivanti da almeno altriquattro fattori: 1) la pletoradi clienti e consulenti dei tremilaconsiglieri; 2) la eliminazione,e il conseguente risparmio,delle costose e folcloristiche“saghe”; 3) la riduzione ola graduale eliminazione (perla quota facente capo alle province)delle innumerevoli a-ziende partecipate dal complessodegli enti locali, con untotale di 38.000 consiglieri diamministrazione; 4) le ingentisomme che potrebbero derivaredalla alienazione di beniimmobili non più necessari,tra cui molte prestigiose sedidei governi provinciali.Tutte le cifre, come noto, sonodiscutibili, ma resta il fatto chegià con quei 200 milioni l’annodi cui parla Tremonti si potrebbeaddirittura quadruplicarelo stanziamento, anch’essoannuale, di <strong>50</strong> milioni l’annoper le cure palliative. Pernon parlare delle “poche decinedi milioni” per le auto blu:una frase che poteva pronunciaresolo l’ esponente di unaclasse politica che ha perso ilcontatto (e il rispetto) con larealtà del suo paese.*membro di direzione dell’<strong>Associazione</strong><strong>Luca</strong> <strong>Coscioni</strong>
on line www.lucacoscioni.itCento Eurocontro l’ipocrisiaMi iscrivo, come ogni anno, semplicementeperché voglio sostenere chi si dedica con amore eprofessionalità a portare avanti quello che oggisembra per molti (ipocritamente) assurdo,ovvero il diritto a stare bene di salute, allaricerca scientifica rivolta al miglioramento dellanostra vita, affrontando seriamente ed in modoobiettivo, tutte le questioni di ordine etico chepossono esserci.Per dar vocea chi non l’haIl mio semplicecontributo peraiutare quanti nonhanno la voce perpoter rivendicare ipropri diritti dipersone umane.Un contributo perdivulgare la scienza medicaVoglio divulgare l' Agenda <strong>Coscioni</strong>a tutti i miei conoscenti per farvedere e comprendere loro il verosenso della libertà di ricerca e discelta medica, nella speranza cheanche loro contribuiscano nelsostentamento e nella divulgazionedella associazione.DANIELE BALDI100 euroFLAVIA BIFFIS100 euroPIETRO GENTILE20 euro21SugliscaffaliA CURA DIMARIA PAMINIAccabadora: l’attualitàdi una realtà arcaicaMichelaMurgiaACCABADORAEinaudi2009166 PP18,00 EUROÈpieno di Sardegna il libro diMichela Murgia, premioCampiello all'ultima edizione. Unaregione di cui la scrittrice conoscee ama cultura e tradizioni (si vedaViaggio in Sardegna. Undicipercorsi nell'isola che non sivede, Einaudi, 2008), una terrache sembra avere un profondolegame con il volto ancestraledel mondo.Anche l'accabadora fa parte diquesta realtà arcaica. Ella (rarala versione maschile) eracolei che nelle zone rurali piùpovere della Sardegna aiutavale persone anziane e malate a compierel'ultimo passo verso la morte. Spesso l'accabadora eraanche una levatrice, che dava e toglieva la vita. L'accabadoraimmaginata e descritta dalla scrittrice di Cabras, nell'immaginariopaese di Soreni, per vivere fa la sarta. BonariaUrrai non ha potuto avere figli perché l'uomo che haamato nella sua giovinezza non è mai tornato dal fronte,né vivo né morto. Così prende in casa la piccola Maria,l'ultima figlia non desiderata di Anna Teresa Listru, e ne fala sua “figlia dell'anima”. Tzia Bonaria è una splendida figuramaterna, a dimostrazione che i legami di sangue nonsono affatto necessari per entrare in sintonia con l'universointeriore altrui. Questo rapporto consapevole e fortesi interrompe, però, quando Maria scopre il motivo delleassenze notturne della sua seconda madre e si ricomporràsolo quando l'accabadora, gravemente malata, avràbisogno della sua assistenza. Malgrado Maria si sentapronta a raccogliere l'eredità della vecchia sarta proprioper porre fine alla sua agonia, la Murgia preferisce consegnareTzia Bonaria ad una morte naturale. Finito di scriverenei mesi in cui si concludeva la vicenda di Eluana Englaro,il libro ne risente forse proprio per il tentativo dellaMurgia di attualizzare la sua accabadora facendole esigeresempre il consenso del malato al cui capezzale è stata chiamata.Quando Antonia Vargiu la chiama per occuparsi delpadre Jusepi, Bonaria Urrai maledice l'intera famiglia delvecchio poiché scopre che egli desidera ancora vivere. Le testimonianzein questo senso, in realtà, non sono molto chiare,poiché le richieste provenivano in gran parte dagli abitantidelle zone più povere e isolate della regione, per i qualil'assistenza in casa di un malato terminale poteva diventareun fardello insostenibile.Giunto alla sesta edizione in dueanni, il libro di David Servan-Schreiber fornisce informazionipreziose sui metodi naturali che sisono rivelati utili nel prevenire losviluppo delle neoplasie onel facilitarne il trattamentocon approcci convenzionali.Servan-Schreiber era unricercatore trentunennecon un brillante futuro nelleneuroscienze quandoscoprì di avere un cancro alcervello. Iniziò con ilchiedersi che cosaaccomuna le persone chesopravvivono aquesta malattia emise in campo tuttele sue competenzedi scienziato percomprendere che cosa lasconfigge e che cosa invecela alimenta. Dopo quindicianni, in cui ha lottato e vinto ilcancro, ha deciso diraccontare la sua esperienza.In parte racconto personale,in parte piano di prevenzione,il volume è un percorso versouna vita più sana che offreuna nuova visione della biologia deltumore e lancia un messaggio forte:per lottare contro questa malattiaoccorre fare appello anche allanostre difese naturali.David Servan-SchreiberANTICANCROSperling & Kupfer, 2008XVIII-308 PP19,00 EUROAcqua e cibo, due parolesemplici che rimandano auna delle emergenze chel'umanità dovrà affrontare neiprossimi anni. Due sono gliobiettivi proposti dalla comunitàscientifica: ridurre nei Paesioccidentali il consumo eccessivodi carne che sottraeall'alimentazione umanaun'enorme quantità di cereali perdestinarla agli animali daallevamento; incrementare laproduzione agricola in quantità equalità. Se il primo obiettivorichiede soprattutto uncambiamento nello stiledi vita di una parte degliabitanti del pianeta, ilsecondo rappresentauna sfida complessache la scienza ha giàaccolto. Con le piùattuali e sperimentatetecniche di ingegneriagenetica si sonoottenute piante nonsolo resistenti allascarsità di acqua e agliinsetti, ma anchearricchite di elementiimportanti per la dieta. Una nuovafrontiera che gli autori invitano ascoprire per superare i pregiudiziche ancora pesano sulle tecnichedi miglioramento genetico dellepiante.Chiara Tonelli e Umberto VeronesiACQUA E CIBO:LA RIVOLUZIONE NECESSARIASperling & Kupfer, 2010128 PP13,<strong>50</strong> EURO