La Toscana Novembre
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SPECIALE ALLUVIONE<br />
un interrogativo su come un evento così grande possa aver influito<br />
sulla cultura e sulla creazione artistica.<br />
Su quella catastrofe i maestri dai segni e dalle visioni più disparate<br />
si misurarono raccontandola secondo le loro particolari suggestioni<br />
ed ora queste opere sono esposte, in un allestimento di grande<br />
effetto emotivo, dagli architetti David Palterer e Vincenzo Medardi.<br />
I curatori Cristina Acidini, Giulia Coco ed Enrico Sartori presentano<br />
tra gli artisti Luciano Guarnieri, Piero Tredici, Fernando Farulli<br />
e Paolo Frosecchi.<br />
<strong>La</strong> mostra aperta all’Accademia delle Arti e del Disegno, in via Ricasoli<br />
68 angolo piazza San Marco, rimarrà aperta ad ingresso libero<br />
fino al 28 dicembre.<br />
“IL GIORNO DELLA PIENA”<br />
DI LUCIANO BAUSI<br />
L’avvocato Luciano Bausi iniziò la sua attività politica nel 1960<br />
come assessore all’Urbanistica e al Patrimonio con i sindaci <strong>La</strong> Pira,<br />
<strong>La</strong>gorio e Bargellini.<br />
Nei giorni successivi all’alluvione del 1966 si distinse per la efficiente<br />
organizzazione dei soccorsi. Fu sindaco, salvo brevi interruzioni,<br />
dal 1967 al 1974 e divenne Senatore della Repubblica dal 1976.<br />
L’autore di questo libro, oggi ristampato e gratuitamente offerto dal<br />
giornale <strong>La</strong> Nazione in occasione del cinquantesimo anniversario<br />
dell’alluvione, racconta i fatti a chi non ne fu testimone, mettendo<br />
in risalto i problemi dell’Arno: un fiume che troppe volte ha tradito i<br />
fiorentini per poter pensare che non tradisca più.<br />
Lo scrittore racconta personaggi e aneddoti ormai dimenticati ma<br />
che si affacciarono sul disastroso palcoscenico della città, quando<br />
tutti i fiorentini furono esposti all’onda travolgente e poi isolati nel<br />
silenzio mortale del giorno dopo.<br />
I figli Letizia, Susanna, Guido Giacomo e Ada Bausi nel ricordare il<br />
loro babbo in quel periodo di emergenza (era assessore all’urbanistica<br />
e sindaco di Firenze in “pectore”) ringraziano l’Ente Cassa di<br />
Risparmio di Firenze, la casa editrice Polistampa e <strong>La</strong> Nazione per<br />
aver permesso la ristampa di questo libro che rivela tutta la dedizione,<br />
la passione e l’onestà con cui si lavorava in quei giorni senza<br />
mai piangersi addosso o voler essere protagonisti.<br />
“E LE ACQUE SI CALMARONO”<br />
È stata inaugurata alla Biblioteca Nazionale Centrale e preceduta da<br />
un convegno sul significato storico del patrimonio ebraico a Firenze<br />
dalle origini, la mostra “E le acque si calmarono”. Centinaia di<br />
libri, volumi a stampa, manufatti riportati a vita nuova e restaurati<br />
dalla Fondazione per i Beni Culturali Ebraici con il contributo della<br />
Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze sono presenti in mostra e<br />
visibili fino al 27 gennaio 2017.<br />
GLI ALLUVIONATI<br />
E IL LORO SINDACO<br />
Nello studio che fu di Piero Bargellini (via delle Pinzochere 3) è<br />
in esposizione fino al 13 di novembre, tutta una serie di materiale<br />
inedito utile per comprendere il rapporto che ebbero i fiorentini con<br />
il loro sindaco nei tragici giorni dell’alluvione del 1966, messo a disposizione<br />
dal nipote Gregorio Nardi grande pianista e musicista<br />
di fama.<br />
Attraverso lettere, documenti, fotografie e testimonianze la mostra<br />
non pone al centro l’alluvione ma i fiorentini soprattutto quelli più<br />
poveri che si videro portar via dall’acqua i mezzi di sostentamento.<br />
<strong>La</strong> loro voce riemerge dalle centinaia di lettere indirizzate al loro<br />
sindaco e conservate nell’archivio di Piero Bargellini insieme ai suoi<br />
diari e a quelli della moglie Lelia.<br />
ARNO 66.<br />
LA MACCHINA DEL TEMPO<br />
<strong>La</strong> Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze è stata uno dei<br />
luoghi simbolo dell’alluvione del 1966. Migliaia di persone di tutto il<br />
mondo, i famosi Angeli del Fango, giunsero a Firenze per recuperare<br />
manoscritti e libri rari e per metterli in sicurezza dai danni provocati<br />
dall’acqua. Negli archivi della Biblioteca Nazionale sono conservate<br />
circa 3.500 fotografie a documentare quanto fu realizzato in quei<br />
giorni. Per mancanza di risorse le fotografie non erano mai<br />
state né catalogate né digitalizzate. Partendo da tale necessità<br />
e dalla volontà di trasformare il materiale in patrimonio comune e<br />
fruibile, i partner di Sensi Contemporanei <strong>Toscana</strong> per il Cinema, in<br />
accordo con la Biblioteca Nazionale Centrale e Fondazione Sistema<br />
<strong>Toscana</strong>, hanno realizzato la digitalizzazione e catalogazione delle<br />
fotografie, in parte provenienti dall’Archivio Foto Locchi.<br />
Per valorizzare il patrimonio recuperato e renderlo accessibile<br />
al pubblico, alla Biblioteca Nazionale sarà allestito un percorso<br />
di “realtà aumentata” da fruire attraverso tablet/smartphone<br />
e che consentirà di vedere le immagini immortalate nelle fotografie,<br />
nel punto esatto da dove sono state scattate.<br />
Utilizzando l’App “Arno66-TimeTravel” si potrà invece esplorare<br />
la mappa di Firenze e “camminare in città” come nei giorni del<br />
1966.<br />
Ci sarà inoltre un “Tour Virtuale della BNCF”, che permetterà, indossando<br />
un apposito caschetto, come in un videogioco, di rivivere<br />
i giorni dell’alluvione, scegliendo in quale luogo andare e in quale<br />
situazione “immergersi”.<br />
<strong>La</strong> mostra sarà visibile fino al 30 novembre 2016.<br />
Miscellanea Alluvione<br />
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