ONELIFE #33 – Italian

E S S E R E I L S E S T O
U O M O A B O R D O D I
L A N D R O V E R B A R
TESTO L U C A S O R D E L L I
Cosa può sognare un normale velista?
Di partecipare ad una regata di Coppa America?
Di farlo al fianco dell’atleta della vela più
talentuoso e vincente al mondo, Sir Ben
Ainsle? E magari anche di vincerla, e proprio
sul più nobile dei campi di regata, a
Ports mouth, davanti all’Isola di Wight, dove
la vela da diporto – e la Coppa America –
sono nate? E infine di farlo davanti ad un
pubblico di 120.000 spettatori acclamanti il
loro idolo, stipati lungo gli spalti, sulla
spiaggia e su centinaia di barche all’ancora?
Ecco, chi scrive è quel fortunato velistagiornalista,
“sesto uomo” a bordo di Land
Rover BAR nella quarta delle sei tappe delle
Louis Vuitton America’s Cup World Series,
regate di avvicinamento alla Coppa vera e
propria che si disputerà tra maggio e giugno
dell’anno prossimo, nelle acque di Bermuda.
E come descrivere in modo diretto
l’esperienza, parlando prima come velista,
poi come giornalista? In una sola parola?
Orgasmico, ovviamente dal punto di vista
puramente sportivo.
Le barche di ultima generazione per
l’America’s Cup, gli AC 45, volano
sull’acqua. Hanno accelerazioni impressionati,
e ben poco hanno in comune con le
normali barche a vela. Salirci è come fare
un passo nel futuro, il futuro della vela.
Il “sesto uomo” si aggiunge ai cinque atleti
78