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ONELIFE #33 – Italian

Land Rover steht für höchste Allradkompetenz, umfassenden Komfort und anspruchsvolle Technik. Diesem Geländewagen ist kein Weg zu weit und keine Aufgabe zu schwer – getreu dem Slogan „Above and Beyond“. ONELIFE vermittelt Land Rover-Kunden genau dieses Gefühl von Abenteuer und Freiheit.

Land Rover steht für höchste Allradkompetenz, umfassenden Komfort und anspruchsvolle Technik. Diesem Geländewagen ist kein Weg zu weit und keine Aufgabe zu schwer – getreu dem Slogan „Above and Beyond“. ONELIFE vermittelt Land Rover-Kunden genau dieses Gefühl von Abenteuer und Freiheit.

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che conducono la barca - che il Team Land<br />

Rover ha battezzato Rita, da Santa Rita da<br />

Cascia, nome che sa di antico e che richiama<br />

la vera tradizione di chi va per mare di<br />

dedicare l’imbarcazione ad un santo che lo<br />

proteggerà - ha un suo rettangolino a poppa,<br />

una striscia di rete tra i due scafi in carbonio<br />

da cui non può far nulla né dire nulla... se non<br />

divertirsi e godere, prendere gli stessi schizzi<br />

che si prendono gli altri a bordo, vivere a<br />

pochi metri di distanza gli incroci con le altre<br />

macchine volanti che viaggiano a 25 nodi di<br />

velocità con poco più di una brezza. Velocità<br />

impossibili per i velisti normali.<br />

E cosa dire del carisma che avvolge il<br />

grande capo, Sir Ben Ainsle? È tranquillo,<br />

sorridente, concentratissimo. L’uomo che ha<br />

vinto più di tutti nella storia della vela<br />

olimpica: un argento e quattro ori<br />

consecutivi, undici titoli mondiali e sette<br />

europei, parla calmo durante la regata e<br />

ascolta quello che i suoi uomini dicono,<br />

numeri prima di tutto: i salti di vento, la<br />

distanza dagli avversari, un linguaggio<br />

privato, secco, preciso. Sono, Big Ben e i suoi<br />

quattro uomini, una cosa sola con la barca,<br />

sofisticatissimo mezzo volante che quando<br />

viaggia sui foil ha solo l’1% immerso<br />

nell’acqua, il resto nel fluido aria: una fusione<br />

tra l’umano e l’artificiale.<br />

Si vince, e si ha giusto il tempo di due<br />

pacche sulle spalle e qualche sorriso. Poi di<br />

nuovo subito concentrati, arriva dopo poco la<br />

regata successiva. Sono rapide, circa venti<br />

minuti, e intensissime. Tra l’una e l’altra non<br />

ne passano più di quindici. Il giornalistavelista<br />

non fa nulla, guarda, ma ha il fiatone.<br />

Alla fine del weekend Sir Ben Ainsle porta<br />

a casa anche la vittoria della tappa, dopo<br />

sette regate vince di un punto davanti agli<br />

avversari più duri e temuti, gli americani di<br />

Oracle. Si porta anche in testa alla classifica<br />

generale dopo quattro tappe delle Louis<br />

Vuitton Series. Un trionfo assoluto, quindi, e<br />

in casa e davanti al suo pubblico.<br />

Il velista-giornalista ringrazia gli dèi del<br />

mare per avergli regalato la fortuna di<br />

partecipare a questo raro momento di vela e<br />

di agonismo, piccolo spettatore privilegiato<br />

appollaiato nel suo rettangolino di rete.<br />

“Rita” torna a casa, alla base di Team Land<br />

Rover BAR, un palazzo di cinque piani e dove<br />

lavorano 120 persone nel centro della vecchia<br />

Portsmouth. Proprio lì, a pochi metri, è<br />

ormeggiata una flotta di piccoli pescherecci:<br />

Antonio Secondo, Maria Quarta… anche loro<br />

devoti al loro Santo.<br />

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