09.12.2017 Views

e-FARCORO 2-2017

FARCORO è la Rivista Musicale di AERCO, l'Associazione Emiliano Romagnola Cori

FARCORO è la Rivista Musicale di AERCO, l'Associazione Emiliano Romagnola Cori

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Padre Matteo Ferraldeschi mentre dirige il Coro<br />

Laudesi Umbri e la Corale Porziuncola<br />

interiore per cui mente, cuore e sensi si conformano alle<br />

parole che si pronunziano o si ascoltano 1 .<br />

Capita infatti, ad esempio, che gli zelanti di turno (del<br />

concetto di partecipazione attiva), rimproverino, e anche<br />

malamente, il Coro o il Cantore o lo stesso Celebrante<br />

perché nel giorno di Pasqua si è cantata la sequenza<br />

Victimae Paschali laudes escludendo (apparentemente)<br />

la massa e con l’ulteriore danno, a dir di costoro, che<br />

nessuno avrebbe capito nulla dell’antica e nobile Sequenza<br />

in lingua latina, nonostante l’aver fornito melodia e testo<br />

tradotto a fronte, e che dunque sarebbe stato assai più<br />

fruttuoso recitarla tutti insieme, in italiano. Si verifica poi<br />

che, interrogate le stesse persone circa il tema del Vangelo,<br />

o del Prefazio o delle preghiere eucologiche proclamate<br />

in lingua italiana alla medesima Messa, non ti sappiano<br />

balbettare alcunché, quando al termine delle medesime<br />

-e dunque senza granché comprendere- siano partite in<br />

automatico le risposte: Lode a te o Cristo, Santo santo<br />

santo…, Amen! La pia illusione della partecipazione attiva!<br />

È ovvio poi che questa dovrà necessariamente esternarsi<br />

e manifestare quella partecipazione che, partendo<br />

dall’interno, coinvolge i gesti e l’atteggiamento del corpo,<br />

e suscita le acclamazioni, le risposte e quindi il canto 2 .<br />

L’esperienza personale cui sopra ho accennato e della<br />

quale vorrei trattare, incarna direi perfettamente quanto<br />

1 Cf. Istruzione del «Consilium» e della Sacra Congregazione Dei Riti<br />

Musicam Sacram, del 5 marzo 1967, n. 15 a.<br />

2 Cf. Ibidem, n. 15 b.<br />

mirabilmente enuncia la già citata Istruzione Musicam<br />

Sacram ove si esplicitano i dettami del Concilio Vaticano<br />

II in materia, ed espressi nel capitolo VI della Costituzione<br />

Conciliare Sacrosanctum Conciulium.<br />

Forse pochi ancora sanno, e tra essi certamente numerosi<br />

confratelli nel sacerdozio, che in fatto di partecipazione<br />

attiva al canto si distinguono tre gradi, oserei dire con<br />

intensità crescente. I grado: i recitativi del Celebrante,<br />

(compresi: Sanctus e Pater noster); II grado: i canti<br />

dell’Ordinarium Missae (Kyrie, Gloria, Credo, Agnus Dei e<br />

Orazione dei fedeli); III grado: i canti del Proprium Missae<br />

(Ingresso, Offertorio, Comunione, Salmo interlezionale,<br />

Alleluia, canto delle letture).<br />

Essi vanno così ordinati: il primo può essere usato anche da<br />

solo; il secondo e il terzo, integralmente o parzialmente,<br />

solo insieme al primo. Tutto ciò onde condurre i fedeli alla<br />

partecipazione piena al canto 3 .<br />

Credo che a questo punto debbano necessariamente<br />

cadere le barriere dagli occhi, e riconoscere che nella<br />

maggior parte dei casi si pensa e si opera esattamente<br />

per moto contrario, ossia cercando e curando l’actuosa<br />

participatio al canto sacro a partire da quello che è<br />

l’ultimo grado, per passare talvolta (ma raramente) per il<br />

secondo, senza peraltro quasi mai pensare al primo. Non<br />

ci pensano i direttori di coro, meno ancora ci pensano i<br />

preti che ne sono protagonisti, vuoi per non aver avuto<br />

3 Cf. Ibidem, nn. 28-29.<br />

IL RUOLO DEL CELEBRANTE E LA PARTECIPAZIONE ATTIVA | 11

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!