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e-FARCORO 2-2017

FARCORO è la Rivista Musicale di AERCO, l'Associazione Emiliano Romagnola Cori

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dalla prima età, mai prevista<br />

negli ordinamenti e programmi<br />

scolastici. Anche la famiglia,<br />

i genitori, da coloro i quali i<br />

bambini imparano a modulare<br />

la voce, a parlare correttamente,<br />

e anche ad assumerne tutti<br />

gli eventuali difetti, latitano<br />

su questo versante. Spesso la<br />

famiglia è disinformata, non<br />

sensibile e poco accorta alle lente<br />

ma progressive degenerazioni,<br />

qualora avvengano, del suono<br />

vocale del proprio figlio. Si può<br />

dire che non sanno ascoltare, non<br />

hanno orecchio! Ho avuto modo<br />

di riscontrare casi di disfonie<br />

più o meno gravi in bambini di<br />

cui il genitore non se ne era mai<br />

preoccupato, e soltanto all’invito<br />

ad ascoltare attentamente notava l’anomalia con la quale<br />

il bambino e i genitori da tempo convivevano. ‘Ha sempre<br />

parlato così!’ questa era la loro risposta.<br />

Fermiamoci allora un attimo a riflettere. L’educazione<br />

fisica, disciplina obbligatoria nella scuola, prepara il<br />

corpo ad uno sviluppo armonioso, non è così? Non ne<br />

avrebbe lo stesso diritto anche tutto l’apparato muscolare,<br />

cartilagineo, osseo e respiratorio di cui nella vita se ne<br />

farà un uso illimitato spesso inconsapevole? Non è forse<br />

legittimo sperare che imparare a usare bene la propria voce,<br />

un bel parlare rende bella mla persona, la fa desiderare<br />

e può contribuire ad un maggior successo anche in molti<br />

campi professionali? Perché non prevedere anche questo<br />

tipo di investimento?<br />

Diversamente la Scuola, attraverso proprio gli insegnanti,<br />

frequentemente ci offre esempi di brutte voci, inespressive,<br />

affaticate e spesso ammalate di patologie tipiche di coloro<br />

che hanno usato male o abusato della propria voce, o che<br />

non hanno mai potuto conoscere il proprio strumento per<br />

imparare ad usarlo bene. Quante volte capita di incontrare<br />

insegnanti con gravi disfonie, dopo anni di insegnamento,<br />

e che troppo tardi si accorgono di non riuscire più a<br />

parlare bene e che vorrebbero miracoli da qualche<br />

incontro di tecnica vocale e qualche seduta di logopedia. I<br />

modelli vocali oggi diffusi dai media purtroppo non fanno<br />

sperare berne: voci roche, rauche, urlate, sdolcinate ma<br />

microfonate che però fanno immagine, fanno mercato, e<br />

sono imitate, copiate, attirano l’attenzione, voci da piazza,<br />

da stadio, da discoteca, da ipnosi collettiva…<br />

Non condanno tali abusi, ognuno del suo corpo e della sua<br />

psiche ne fa quallo che vuole, ma c’è una ragione in questo<br />

comportamento collettivo: l’altra voce, la voce armonica,<br />

la voce vera, non quella trasognata, la voce della nostra<br />

voce non trova più lo spazio dentro molti giovani d’oggi<br />

perché più difficile da ascoltare, perché è da ascoltare<br />

in silenzio; troppo faticoso impegnarsi per conoscerla<br />

perché resti pulita e bella. Ieri, quando il mondo era meno<br />

inquinato si cantava di più, si parlava anche meglio senza<br />

amplificazione: pensiamo ai grandi oratori dei fori e i<br />

grandi predicatori nelle chiese, i cantastorie nelle piazze e<br />

i mercanti ambulanti. La loro voce era già bell’amplificata<br />

naturalmente. Magari fa tendenza frequentare palestre<br />

per poter sfoggiare con orgoglio i muscoli scolpiti sul<br />

proprio corpo …coniugando magari la propria immagine<br />

scultorea ad una voce parlata che nulla ha da invidiare<br />

allo sfregamento di due fogli di carta vetrata! Tutto ciò<br />

grazie anche a una Scuola in cui l’interesse verso la voce<br />

si identifica con una sorta di Educazione Musicale da<br />

molti improvvisata: qualche canzoncina imparata da un<br />

CD e ricantata poi sopra il disco a tutto volume senza<br />

tener conto di quali potrebbero essere gli inconvenienti<br />

e i danni derivati da tale pratica. Non è pessimismo! Nel<br />

contatto con genitori ed educatori raccolgo purtroppo<br />

molte testimonianze che confermano nel tempo anche le<br />

mie dirette esperienze.<br />

Ma per fortuna non è sempre così! Non dappertutto è<br />

così! Non è così soprattutto dove esiste e resiste una certa<br />

coralità, e dove qualche zelante educatore si sostituisce<br />

alla scuola, o nella migliore delle ipotesi opera nella<br />

scuola. Esistono anche molte isole felici, quindi.<br />

Da sempre filosofi, letterati, didatti, pedagoghi, educatori,<br />

financo i politici sono d’accordo nell’affidare al canto, al<br />

coro, quindi alla voce cantata, un insieme di valori che<br />

nessun’altra pratica riesce ad esprimere : socializzazione,<br />

LA NOSTRA VOCE | 37

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