Un argomento come quello appena descritto si può sperimentare nell’esercitazione a due, a tre o a quattro voci e su tale conformazione modulare (come per un ipertesto) si può ampliare ogni tema distribuito nei tre blocchi del volume. Tale duttilità d’utilizzo consente di predisporre un Un argomento come quello appena descritto si può sperimentare percorso nell’esercitazione funzionale a ogni a due, esigenza. a tre o a quattro voci e su tale conformazione modulare (come per un ipertesto) si può ampliare ogni tema distribuito nei tre blocchi del volume. Tale duttilità d’utilizzo consente di predisporre un percorso funzionale a ogni esigenza. Nella parte degli esercizi a quattro voci, ossia con l’organico stabilizzatosi come standard classico, le tematiche già affrontate per gli esercizi a due e a tre voci vengono ulteriormente mostrate ed integrate con esercizi-esempi in diversi stili e linguaggi: modalità rinascimentale, magma, frazionamenti del semitono. Per quest’ultimo tema l’affinamento dell’ascolto-feedback consente l’utilizzo e la padronanza del fenomeno acustico dei battimenti. Come coronamento di ogni parte si trova un’utile sezione di esercizi ritmici e/o di agilità. Ampio rilievo assume il fattore timbro come sommatoria risultante da suoni combinati (consonanze e/o dissonanze), sonora. registro e tensione vocale, numero di voci, parole associate. Oltre al repertorio classico Scattolin identifica specifici brani contemporanei utili a sviluppare quell’attenzione attorno al ‘suono’ come fenomeno timbrico tipico del repertorio del XX e XXI secolo. Così facendo egli conferma quel concetto nel quale si dimostra che la sovrapposizione di suoni, sia secondo grammatica armonica, sia concepiti in dissonanza più o meno cromatica, è prioritariamente un fatto timbrico. Si chiarisce in modo concreto che armonia e timbro sono parametri musicali generati della medesima essenza fonico-acustica; l’esatta intonazione non si limita quindi solo a soddisfare una centratura di frequenze, ma è fattore costitutivo della qualità sonora. In conclusione il lavoro, frutto di profonda conoscenza e di esperienza della materia coro, s’inquadra come 5 un sussidio spendibile in ogni ambito corale. La scorrevolezza discorsiva agevola un iter formativo articolato ed esauriente. L’attenzione verso l’oggetto di studio (l’intonazione) è continuamente contestualizzata come parte di fenomeni musicalmente compiuti; essa s’identifica quindi come particolare chiave d’accesso per l’indagine e lo sviluppo di diversi fondamenti tecnici e morfo-sintattici. Il primo di questi è evidentemente, lo strumento voce che qui è eletto a strumento ascoltovoce. Il secondo aspetto è la graduale consapevolezza acustica dei principali procedimenti di natura armonica: collegamenti tra consonanze, dissonanze, cluster e addirittura suoni-rumore. Il terzo riguarda lo strumento insieme: un percorso come questo pone le premesse per uno sviluppo-formazione omogeneo da parte di tutto il gruppo. Quest’ultimo aspetto tende quindi a uniformare verso l’alto il rendimento del coro facendo emergere le reali potenzialità sia individuali sia dell’ensemble. Nella parte degli esercizi a quattro voci, ossia con l’organico stabilizzatosi come standard classico, le tematiche già affrontate per gli esercizi a due e a tre voci vengono ulteriormente mostrate ed integrate con esercizi-esempi in diversi stili e linguaggi: modalità rinascimentale, magma, frazionamenti del semitono. Per quest’ultimo tema l’affinamento dell’ascolto-feedback consente l’utilizzo e la padronanza del fenomeno acustico dei battimenti. Come coronamento di ogni parte si trova un’utile sezione di esercizi ritmici e/o di agilità. Ampio rilievo assume il fattore timbro come sommatoria risultante da suoni combinati (consonanze e/o dissonanze), registro e tensione vocale, numero di voci, parole associate. Oltre al repertorio classico Scattolin identifica specifici brani contemporanei utili a sviluppare quell’attenzione attorno al “suono” come fenomeno timbrico tipico del repertorio del XX e XXI secolo. Così facendo egli conferma quel concetto nel quale si dimostra che la sovrapposizione di suoni, sia secondo grammatica armonica, sia concepiti in dissonanza più o meno cromatica, è prioritariamente un fatto timbrico. Si chiarisce in modo concreto che armonia e timbro sono parametri musicali generati della medesima essenza fonico-acustica; l’esatta intonazione non si limita quindi solo a soddisfare una centratura di frequenze, ma è fattore costitutivo della qualità 54 | COMMENTO
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