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FuoriAsse n21_HD

Officina della cultura

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Le<br />

recensioni<br />

di Cooperativa Letteraria<br />

a cura di Claudio Morandini<br />

Leggero sulla soglia<br />

di Nicola Dal Falco<br />

© Ankica Vuletin<br />

Intendiamoci, questa è solo una nota,<br />

anzi no, un invito alla lettura di cinque<br />

poesie, utili come le dita della mano. Necessarie<br />

come l’Educazione, annunciata<br />

nel titolo. La poesia è un fare e se arriva<br />

a educare è perché trova nella realtà,<br />

nei fatti e nelle emozioni, la messa a<br />

punto di un pensiero. Non c’è psicologia,<br />

sociologia o letteratura che tenga di<br />

fronte al banco di collaudo di un poeta.<br />

La sua tuta da meccanico, il suo grembiule<br />

sporco, rilavato, inamidato e di<br />

nuovo usato è la migliore garanzia che si<br />

è fatta la riparazione, che il motore gira,<br />

ronzando fluido nell’aria.<br />

Luca Bragaja ha sistemato i pezzi che<br />

ora brillano, visibili o nascosti, sostenendo<br />

lo sforzo e la melodia di cinque<br />

componimenti che hanno i luoghi e la<br />

memoria per struttura.<br />

Sempre, il celeste (Un quadro elementare)<br />

si accompagna alla metafisica di uno<br />

sguardo, nel tentativo di essere oltre.<br />

L’altrove di un disegno, «facevo dei cieli<br />

bellissimi» è anche l’immanenza di case<br />

storte e atri deformi «in fila ridicola fessurata<br />

di verde».<br />

In quella crepa, dove giace la potenza<br />

del verde, risorge e rimuore la vita «già<br />

pronta a restare parola», a farsi ricordo,<br />

un altrove cioè educato, sopportabile,<br />

messo in dispensa per i giorni a venire.<br />

Educato come I cani del ritorno, randagi<br />

sotto il cielo del Pindo, ancora senza<br />

nome, ma stretti nelle maglie del<br />

branco.<br />

Randagia quanto la ragazzina «intravista<br />

tra i tralicci sulla banchina di Imola»<br />

inconsapevole Persefone tra «desiderio»<br />

di un ratto «e paura» di un nuovo reame<br />

(Stazione).<br />

Poi, se conti a modo nostro, partendo<br />

dal pollice, le ultime due poesie, corrispondenti<br />

all’anulare e al mignolo:<br />

Enigma e Una soluzione.<br />

In una, si finisce per invocare la distrazione,<br />

magistrale sconfitta dell’ovvio,<br />

pari ai prevedibili colpi di tosse quando,<br />

FUOR ASSE<br />

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