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FuoriAsse n21_HD

Officina della cultura

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cui è nato, in cui sta cominciando a<br />

vivere. E questo lo fa anche attraverso le<br />

parole sue e dei grandi, per soddisfare il<br />

proprio bisogno di conoscere, di prendere<br />

possesso delle cose, la sua curiosità e<br />

l’immaginazione, la sua creatività; ma<br />

anche per controllare le paure, mettere<br />

ordine e delineare confini alla infinità in<br />

cui si trova immerso. E l’adulto, con<br />

tutto quello che rappresenta (affettività,<br />

cognizione, linguaggio, conoscenza, fantasia,<br />

comportamenti), è un “mezzo” attraverso<br />

cui il bambino apprende il<br />

mondo, aderisce al mondo.<br />

È a questo punto che il piccolo di<br />

Tolstoj, con le sue parole, fa emergere<br />

le discordanze, la distrazione e le contraddizioni<br />

con cui i grandi parlano,<br />

non sempre tenendo conto del suo stato<br />

e dei suoi bisogni: «E io come faccio a sa -<br />

pere quando una cosa è una stupidaggine<br />

e quando non è una stupidaggine?».<br />

I bambini parlano in modo concreto nominando<br />

le cose e, allo stesso tempo, si<br />

pongono il problema di comprendere le<br />

cose di cui parlano i grandi; e, quando<br />

questi cadono in contraddizione, o parlano<br />

con parole che non colgono la fisicità<br />

del reale, non capiscono e chiedono<br />

coerenza e tangibilità delle parole. Il linguaggio<br />

per i bambini è vitale, è uno<br />

strumento necessario per capire sé stessi<br />

e ciò che li circonda, è uno strumento<br />

di adattamento al mondo e di creazione<br />

del mondo stesso.<br />

Non a caso il linguaggio è classificato<br />

tra le funzioni cerebrali superiori. Lo<br />

sviluppo del bambino implica non solo<br />

la crescita fisica, ma anche quella psichica<br />

e della personalità; i piccoli apprendono<br />

dall’esperienza – e il linguaggio<br />

è una esperienza concreta –, così<br />

come apprendono dalle esperienze dei<br />

sentimenti, delle emozioni e da quelle<br />

cognitive. I bambini procedono, nel loro<br />

sviluppo, imparando nella interazione<br />

@Andy Zig<br />

con la realtà, assimilano nell’unità di<br />

sentimento e ragione, sono curiosi di<br />

conoscere, intendere. Per loro il vivere<br />

nel mondo non è precostituito: vivere<br />

nel mondo significa giocare, interagire,<br />

esplorare e apprendere; è necessario<br />

perché si possa sviluppare la loro<br />

personalità.<br />

Tolstoj, nel brano che abbiamo scelto,<br />

mette in evidenza le incoerenze delle<br />

affermazioni degli adulti e, con grande<br />

sensibilità e delicatezza, lo fa attraverso<br />

le parole dei bambini, attraverso la necessità<br />

di questi di comprendere ed essere<br />

compresi, e con una semplicità che<br />

disarma. Il testo di Tolstoj è un esempio<br />

magistrale di creazione artistica, riesce<br />

a suggerire al lettore, senza forzature<br />

intellettive ed emotive e contraffazioni<br />

letterarie, l’essenza dei piccoli e del loro<br />

confronto con i grandi. Mantiene il linguaggio<br />

del bambino, sia nella sua<br />

espressione formale sia nel contenuto e<br />

FUOR ASSE<br />

48 Quaderni per l’infanzia

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