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FuoriAsse n21_HD

Officina della cultura

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mente», tra influenze rousseauiane e<br />

digressioni di ascendenza sterniana, tra<br />

briose flânerie, meditazioni sul tempo, e<br />

pigri, quanto pericolosi, spostamenti «a<br />

cavallo» del proprio seggiolone (del quale<br />

scosta da terra, per avanzare, alternativamente<br />

le zampe a destra e a sinistra,<br />

con effetti di buffa instabilità).<br />

Fratello del più noto Joseph de Maistre,<br />

Xavier fu scrittore in definitiva<br />

episodico, ma sempre umanamente e<br />

moralmente partecipato, «pieno di grazia,<br />

delicato e commovente» (così Sainte-<br />

Beuve, nel 1839, sulla «Revue des deux<br />

mondes»). Perdigiorno indolente e svagato,<br />

intellettualmente vivace, ma pure<br />

capace di affrontare ascensioni in mongolfiera,<br />

campagne militari e poi lunghi<br />

e faticosi viaggi, Xavier sempre apparve<br />

un carattere curiosamente polarizzato.<br />

Condizione che, insieme agli aspetti<br />

contenutistici propri della sua opera,<br />

non manca di permeare e di illuminare,<br />

ancora oggi, la sua produzione, come<br />

pure ha fatto notare Carmelo Geraci<br />

(curatore di Viaggio intorno alla mia<br />

camera e di Spedizione notturna intorno<br />

alla mia camera, Moretti & Vitali,<br />

1999) 5 .<br />

Del resto, de Maistre stesso si persuase<br />

di questa sua inclinazione caratteriale<br />

se, dopo i primi convenevoli, scrive del<br />

suo Viaggio: «Esso farà piena luce sulla<br />

natura umana; è il prisma con cui si<br />

potrà analizzare e scomporre le facoltà<br />

dell’uomo» sebbene, in realtà, il prisma<br />

altro non risulterà essere che il dispositivo<br />

rivelatore della natura del savoiardo.<br />

E il congegno atto a far funzionare<br />

l’intera struttura del libro, che, non a<br />

caso, si dipana dal ricordo di una<br />

banale scottatura delle dita frutto di<br />

©Philippe Bourgoin<br />

una paraprassia, di una distrazione<br />

generata da un sovrappensiero.<br />

Atto sintomatico che presto rivela<br />

la sua origine platonica, essendo composto<br />

l’uomo «di un’anima e di una<br />

bestia [...] assolutamente distinti, ma<br />

talmente compenetrati l’uno nell’altro,<br />

oppure uno sull’altro, che l’anima deve<br />

aver proprio una certa superiorità sulla<br />

bestia per essere in grado di distinguere<br />

l’uno dall’altro» 7 . Un’idea di bestia,<br />

dunque, forse non così sovrapponibile a<br />

quella di corpo inteso come pura vegetatività.<br />

Perché la bestia (l’altra, come la<br />

chiama, platonicamente, Xavier) rivendica<br />

una sua volontà, una sensibilità e<br />

un gusto autonomi. Ne deriva che «la<br />

grande arte di un uomo di genio è di<br />

sapere bene educare la propria bestia a<br />

tal punto che questa possa andarsene<br />

da sola, mentre l’anima, libera da quella<br />

penosa intimità, si eleva fino al cielo» 8 .<br />

5 Ed.orig: Xavier de Maistre, Voyage autour de ma chambre e di Expédition nocturne autour de ma chambre, Paris,<br />

Librairie de la Bibliothèque nationale, 1876.<br />

6 Xavier de Maistre, Viaggio intorno alla mia camera, traduzione, introduzione e note di Gennaro Auletta, Catania,<br />

Edizioni Paoline, 1961, p. 27.<br />

7 Ivi, p. 28.<br />

8 Ivi, p. 29.<br />

FUOR ASSE<br />

76<br />

Il rovescio e il diritto

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