FuoriAsse n21_HD
Officina della cultura
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confortano ma allo stesso tempo ci<br />
costringono dentro una gabbia sociale<br />
che vorremmo varcare. Ecco, i miei personaggi<br />
vanno fuori di testa, imprimono<br />
una svolta che cambierà per sempre il<br />
corso della loro vita, in un solo giorno,<br />
in una sola notte. Senza perdere mai<br />
di vista il rapporto paritario che deve<br />
esserci tra scrittore, personaggi e lettore.<br />
Una raccolta di racconti che aspira<br />
a farsi leggere come un romanzo, pur<br />
rimanendo un affresco di ritratti, e nelle<br />
cui sezioni si trova la chiave di lettura<br />
che accomuna tutti, chi rimane e chi<br />
muore, appunto come in un ossimoro di<br />
rimandi casuali che investono un intero<br />
destino, quello dei singoli e quello collettivo.<br />
Come nel caso del camionista, della<br />
prostituta e della pornostar.<br />
Questo libro è anche un percorso di<br />
sguardi e di luoghi. Si parte dalla Sicilia,<br />
ma poi si attraversa la Calabria per<br />
ritrovarsi al Nord perfino all’estero. Si<br />
tratta di indagare luoghi ma anche personaggi<br />
diversi tra loro. Ciò che ne deriva<br />
sono ritratti di persone tutte in<br />
qualche modo segnate dal male o che,<br />
comunque, come lei meglio descrive<br />
in alcuni punti del libro, rappresentano<br />
«il disfacimento del paese». Raffigurano<br />
questi personaggi il male di vivere<br />
contemporaneo?<br />
Sono partito osservando me stesso, nel<br />
precipizio di una decisione che avrebbe<br />
cambiato per sempre la mia condizione<br />
di scrittore. Questa raccolta nacque<br />
come una sfida dopo fecondi anni di<br />
inattività, il pensiero creativo di cui parlava<br />
P.V. Tondelli, una pausa forzata<br />
provocata da continui e frustranti rifiuti<br />
editoriali. Era il mio male di vivere contemporaneo<br />
che partiva con questo camionista<br />
che attraversa l’Italia come ne<br />
Il sorpasso di Risi o come ne La lunga<br />
strada di sabbia di Pasolini. Ma era<br />
il viaggio catartico della mia infanzia,<br />
l’incipit primordiale in un’Italia malata<br />
che si avvicinava stancamente al<br />
disfacimento epocale del secolo scorso,<br />
con una variegata carrellata umana allo<br />
sbando: le stazioni ferroviarie, i treni,<br />
i centri storici delle grandi città, le<br />
carceri sono le propaggini tentacolari<br />
dove è visibile e misurabile la "febbre"<br />
del post consumismo occidentale, come<br />
nell’ingannevole socialità dei centri<br />
commerciali.<br />
Per seguire il suo percorso dovremmo<br />
forse veramente affidarci al famoso<br />
scrittore Céline, immaginando di compiere<br />
un viaggio per ogni storia che racconta,<br />
per la variabilità della lingua e<br />
per la diversa dinamicità dei luoghi?<br />
Che cosa in fondo accomuna tutti i suoi<br />
personaggi?<br />
FUOR ASSE 93 Redazione Diffusa