Firenze Mostre di Anita Tosi Monica Giarrè esprime la sapienzialità artistica non solo manifestando il suo talento nell’alto valore figurativo, ma come dono di sé. Aristotele parla dell’arte quale strumento per riprodurre la Natura, sede delle divinità animatrici di quell’Oltre di cui l’uomo può godere solo la qualità dell’apparenza. Quindi Natura-Realtà, essenze esterne alla persona che, però, può percepirne il palpito vitale. Platone la definisce “catarsi” dell’umano intelletto, non capace di riprodurre il mondo delle “Idee” in quanto essenti nell’Iperuranio. Ecco, Monica Giarrè è la “giara poetica” che contiene intelletto, sensazioni e vibrazioni modulate che riversa su tutti coloro che si pongono davanti alle sue opere, trasportandoli sulla sua scia di luce. Nel momento in cui l’artista comunica la luce del suo essere spirituale, proprio in quell’istante realizza il suo talento comunionale. Monica è fiorentina, la sua casa si affaccia sui Lungarni, si muove con curiosità per la città, ne conosce l’arte, il pensiero filosofico che si cela in ogni monumento. Vivere, così, l’aspetto artistico di Firenze equivale a conoscere la famiglia Medici, dal ramo principale al ramo cadetto. Firenze, la divina Atene di Lorenzo de’ Medici, dove nel Cenacolo dei Magi si formarono alla filosofia neo-platonica Leonardo, Botticelli, Michelangelo. Quando la sua conoscenza si allarga alla comprensione e all’empatia con alcuni dei personaggi di tale famiglia, allora Monica Giarrè manifesta la sua alta qualità artistica, perché si sente parte di questa straordinaria famiglia, diviene lei stessa Gente di casa Medici. Nel momento in cui il lettore si pone davanti alle figure dei personaggi della famiglia Medici è come catturato dai loro occhi, riconosce il sentimento e il pensiero Potere e Nostalgia (Caterina de’ Medici), olio su tela della persona ritratta. Dagli occhi la luce si espande alle altre parti del corpo, illuminando anche gli abiti ben modellati. Monica Giarrè presenta con la sua pittura diversi personaggi fra cui Giovanna d’Austria e Bianca Cappello, l’una moglie e l’altra amante di Francesco I, l’Elettrice Palatina ed Eleonora di Toledo, dolce consorte di Cosimo I, osservando la quale si ha l’impressione di sentir palpitare il suo cuore e di essere rapiti dalla sua dimensione vitale. 10 MONICA GIARRÈ
Vita avvelenata (Francesco I), olio su tela Penombra (Bianca Cappello), olio su tela <strong>La</strong> straniera (Giovanna d’Austria), olio su tela MONICA GIARRÈ 11
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