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Ritratti<br />
d’artista<br />
Claudio Bellari<br />
Inaugurata a Pistoia la mostra di o<strong>per</strong>e inedite<br />
dal titolo Dentro di me<br />
Omogeneità compositiva e rigore formale convivono in una pittura<br />
volta a raccontare la condizione dell’uomo contemporaneo<br />
di Fabrizio Borghini / foto coutrtesy dell’artista<br />
Nell’elegante negozio Marella<br />
della centralissima via<br />
Cavour di Pistoia è stata<br />
inaugurata la prima mostra <strong>per</strong>sonale<br />
del pittore Claudio Bellari. In realtà<br />
si è trattato della seconda, avendo<br />
l’artista già tenuto qualche mese fa<br />
allo storico caffè letterario Giubbe<br />
Rosse di Firenze una mini<strong>per</strong>sonale<br />
nell’ambito di una collettiva di artisti<br />
pistoiesi; ma, a buon diritto, Dentro<br />
di me - questo il titolo della mostra<br />
inaugurata sabato 19 maggio – può<br />
essere considerata quella d’esordio.<br />
E non solo <strong>per</strong> motivi cronologici ma<br />
soprattutto <strong>per</strong>ché i visitatori si sono<br />
trovati al cospetto di una serie di<br />
o<strong>per</strong>e inedite che <strong>per</strong> quantità, contenuti,<br />
omogeneità compositiva e<br />
rigore formale sono andate a comporre<br />
un unicum che ha consentito<br />
<strong>per</strong> la prima volta di delineare compiutamente<br />
la <strong>per</strong>sonalità artistica di<br />
Bellari. «Questa serie di quadri - afferma<br />
l’artista - mi rappresenta totalmente,<br />
la considero autobiografica<br />
anche se ci sono o<strong>per</strong>e dove la figura<br />
umana è assente e lascia il campo<br />
a un’automobile o a un vaso di fiori.<br />
Il filo rosso che le lega è una sorta di<br />
espressionismo contemporaneo che<br />
ha sullo sfondo paesaggi urbani attraversati<br />
da <strong>per</strong>sonaggi che esprimono<br />
stati d’animo particolari: non<br />
sono malinconici ma nemmeno sereni,<br />
non sono depressi né felici. Sono<br />
scettici, forse sono disillusi dal<br />
presente e non si aspettano niente<br />
dal futuro. Questo stallo esistenziale<br />
forse fa parte di me. Ho sempre<br />
avuto la passione <strong>per</strong> la pittura ma<br />
lavorare a questa serie di o<strong>per</strong>e mi<br />
ha dato emozioni forti che ho voluto<br />
esprimere usando il bianco e nero.<br />
Nei quadri esposti alle Giubbe Rosse<br />
c’era molto più nero e nella prossima<br />
mostra sono sicuro che ci sarà<br />
molto più colore». Il catalogo che<br />
accompagna l’esposizione è del tutto<br />
originale <strong>per</strong> più di un motivo; il<br />
primo è dovuto al fatto che i singoli<br />
quadri non hanno una presentazione<br />
critica ma un’interpretazione analitica<br />
affidata ai racconti di Gabriella,<br />
la sorella di Claudio. «Mia sorella -<br />
spiega Bellari - risiede da molti anni<br />
a Torre del Lago e questa mostra<br />
ha contribuito a rinsaldare il sentimento,<br />
mai affievolito, che ci lega».<br />
«Ho un rapporto speciale con mio<br />
fratello – dichiara Gabriella che oggi<br />
ha cambiato il suo nome d’arte in<br />
Giada Salvaje Navarro – e ho voluto<br />
cercare di capire cosa ci fosse dietro<br />
ogni suo quadro, quali<br />
stati d’animo, situazioni<br />
o pensieri. Ho cercato<br />
di scandagliare i lati più<br />
reconditi della sua psiche<br />
e inoltrarmi in questi<br />
suoi viaggi esistenziali<br />
trasponendoli sotto forma<br />
di racconto e quando<br />
non ho trovato il filo narrativo,<br />
sono entrata nelle<br />
stanze del mio inconscio<br />
ricorrendo, essendo<br />
poetessa, alla poesia<br />
che mi ha consentito di<br />
scrivere di getto alcune<br />
liriche che in maniera<br />
immediata e spontanea<br />
mi hanno <strong>per</strong>messo di<br />
entrare in sintonia <strong>per</strong>fetta<br />
con i contenuti dei<br />
quadri».<br />
L’emozione di vivere, acrilico su tela , cm 80x100<br />
Un momento dell’inaugurazione: da sinistra, Claudio Bellari<br />
con il figlio e la sorella Gabriella, poetessa e autrice del testo<br />
critico in catalogo<br />
38 CLAUDIO BELLARI