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I libri del<br />
Mese<br />
Davide Astori ci sono storie che...<br />
Presentato al Circolo Rondinella del Torrino a Firenze<br />
un libro dedicato al giovane capitano della Fiorentina<br />
recentemente scomparso<br />
Immagini e testimonianze ri<strong>per</strong>corrono la storia dell’uomo e del<br />
calciatore ormai entrato nel cuore e nella memoria dei fiorentini<br />
Testo e foto di Barbara Santoro<br />
Lo scorso 9 maggio, nella cornice<br />
del Circolo Rondinella del<br />
Torrino in Oltrarno a Firenze, è<br />
stato presentato il libro Davide Astori ci<br />
sono storie che…, dedicato al giovane<br />
capitano della squadra viola recentemente<br />
scomparso. I due autori, Marcello<br />
Mancini (ex direttore del quotidiano<br />
La Nazione e capo redattore de Il Giornale)<br />
e Mario Lancisi (inviato de Il Tirreno<br />
e redattore del Corriere Fiorentino),<br />
hanno illustrato il volume edito da Polistampa<br />
davanti ad un folto pubblico.<br />
Il testo ri<strong>per</strong>corre i giorni difficili vissuti<br />
dai fiorentini partendo dalla trasferta<br />
della squadra ad Udine e arrivando<br />
alla sfida contro il Benevento, giocata<br />
dalla Viola, <strong>per</strong> la prima volta senza<br />
il suo capitano, in uno stadio stracolmo<br />
di tifosi ancora increduli <strong>per</strong> quanto<br />
accaduto. Sfogliando le centoventicinque<br />
pagine del libro, ci imbattiamo in<br />
atmosfere diverse, a partire dal funerale<br />
celebrato dal cardinale Betori in una<br />
piazza Santa Croce mai così affollata:<br />
diecimila <strong>per</strong>sone di tutte le età, fuori<br />
da quella basilica nata come sacrario<br />
degli uomini illustri. Lacrime, commozione,<br />
preghiere, sventolio di bandiere<br />
viola, laici e cristiani, celebrità e uomini<br />
comuni stretti in un unico grande abbraccio,<br />
quasi a riscoprire la sacralità<br />
di quel luogo. La stessa piazza dove<br />
fu giocata la partita più nota del calcio<br />
storico, quel 17 febbraio 1530 quando i<br />
fiorentini, assediati dall’esercito di Carlo<br />
V, dimostrarono con grande orgoglio<br />
quanto se ne “infischiassero” dell’esercito<br />
nemico. Si è parlato di un calcio<br />
“dal volto umano”, in quelle tristi giornate<br />
in cui Firenze si è stretta intorno al<br />
proprio capitano. Non più rivalità, non<br />
più avversari. Ogni squadra è arrivata<br />
Co<strong>per</strong>tina del libro<br />
50<br />
DAVIDE ASTORI