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Il granchio di plastica sulla spiaggia<br />
di Fort Kochi in India. Un grido d’allarme<br />
arme<br />
per l’ecosistema marino del XXI secolo.<br />
AMBIENTE<br />
di di Giorgio Xxxxx Xxxxxx Clerici<br />
Ogni anno in Italia produciamo circa 12,3 milioni<br />
di tonnellate di rifiuti plastici usati per trasportare e<br />
conservare beni di consumo. E se li mangiassimo?<br />
P<br />
MI MANGIO<br />
L’IMBALLAGGIO<br />
Per molti di noi, nel <strong>2018</strong>, la prima spesa dell’anno<br />
è stata una sorpresa. Avvicinandoci ai banchi<br />
di frutta e verdura del supermercato, abbiamo<br />
trovato nuovi sacchetti biodegradabili per imbustare<br />
e prezzare la merce sfusa e, soprattutto,<br />
abbiamo scoperto che avremmo dovuto pagarli a<br />
parte: da uno a tre centesimi ognuno, a seconda<br />
della catena di distribuzione. La cosa non è stata<br />
presa benissimo dai consumatori, almeno sul<br />
momento, e da ogni parte si sono levati strali<br />
contro l’ennesimo balzello ai danno dei cittadini.<br />
A distanza di tempo, però, ed esaurita la<br />
polemica, si può dire che il provvedimento ha<br />
una sua logica: oltre a imporre l’uso di materiali<br />
più ecologici, rende visibile un costo (quello del<br />
sacchetto) che prima era nascosto, ricaricato sul<br />
prezzo di frutta e verdura, ricordandoci che nulla<br />
è gratis e che tutti i nostri comportamenti hanno<br />
una ricaduta sull’ambiente.<br />
ANDIAMOCI PIANO<br />
Già, perché il fine ultimo della tanto vituperata<br />
legge era quello di contrastare un uso troppo<br />
disinvolto dei sacchetti di plastica: un grosso<br />
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