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AMBIENTE<br />
Wikicell è una sottile pellicola<br />
biodegradabile dabi<br />
bile<br />
per<br />
avvolgere il cibo<br />
totalmente talm<br />
te commestibile.<br />
mest<br />
ile.<br />
problema per l’ambiente, e in particolare per<br />
l’ecosistema di mari e fiumi, ma solo una piccola<br />
parte dei rifiuti che produciamo ogni giorno.<br />
Secondo i dati diffusi dall’Ispra (Istituto superiore<br />
per la protezione e ricerca ambientale),<br />
fra carte, cartine, lattine vuote, avanzi di cibo e<br />
altro, ogni italiano produce quasi mezzo quintale<br />
di spazzatura all’anno. Mentre a livello<br />
europeo, il totale dei rifiuti urbani accumulati in<br />
un anno dai 28 Paesi membri è di 242,3 milioni<br />
di tonnellate (Eurostat, dati 2015). Di questi, per<br />
fortuna, il 29,4% è avviato a riciclaggio, il 16,8% a<br />
compostaggio, mentre il 27,5% e il 26,3% sono,<br />
rispettivamente, inceneriti e smaltiti in discarica.<br />
VUOTO A PERDERE<br />
Sono cifre che si riferiscono ai rifiuti urbani, cioè<br />
a tutti gli scarti domestici che produciamo eliminando<br />
le cose che non ci servono più, dalla plastica<br />
agli elettrodomestici, dalla carta agli avanzi di<br />
cibo. Per quanto riguarda il solo packaging, cioè<br />
gli imballaggi usati per trasportare o conservare<br />
i beni di consumo, i numeri sono più contenuti:<br />
circa 85 milioni di tonnellate di rifiuti a livello<br />
europeo, che limitatamente al territorio italiano<br />
diventano 12,3 milioni di tonnellate all’anno. Si<br />
tratta però di prodotti particolari. Dato che il loro<br />
scopo è proteggere i beni di consumo durante<br />
il trasporto, una volta che la merce è arrivata a<br />
destinazione (o è stata consumata, se si tratta<br />
di prodotti alimentari) sono pronti a finire in<br />
pattumiera. In un certo senso, insomma, nascono<br />
già col fine di diventare rifiuti. E dato che ne<br />
produciamo davvero moltissimi, è importante<br />
pensare fin da subito a come dovrà avvenire il<br />
loro smaltimento.<br />
NON RESTA NIENTE<br />
Nel caso dei cibi confezionati, un sistema molto<br />
efficace per abbattere la produzione di rifiuti<br />
è... mangiare tutto, imballo compreso. Sembra<br />
una battuta ma non lo è: David Edwards, un<br />
ingegnere biomedico dell’università di Harvard,<br />
Ooho, la sfera gelatinosa<br />
che contiene ne acqua.<br />
Può essere sere<br />
ingerita<br />
con il<br />
suo contenuto.<br />
t<br />
OLIO DA NON PERDERE<br />
È naturale, ma inquina. L’olio che si usa in cucina per friggere (ma anche quello di conserva<br />
delle scatolette di tonno) non va disperso nell’ambiente, perché nel terreno crea una<br />
pellicola impermeabile che impedisce alle radici delle piante di assorbire le sostanze<br />
nutritive. In più può contaminare le falde acquifere. Infine, se gettato negli scarichi di<br />
lavandini e wc, può danneggiare le tubature e creare depositi di grasso rappreso: nelle<br />
fogne di Londra, nel 2013 ne è stato trovato e rimosso uno di 15 tonnellate! Se raccolto<br />
separatamente e correttamente smaltito, invece, l’olio esausto può essere riciclato e<br />
diventare sapone industriale, cere per auto, inchiostri e carburante sotto forma di biodiesel.<br />
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