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Gulli Luglio 2018 completo_Low

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AMBIENTE<br />

Wikicell è una sottile pellicola<br />

biodegradabile dabi<br />

bile<br />

per<br />

avvolgere il cibo<br />

totalmente talm<br />

te commestibile.<br />

mest<br />

ile.<br />

problema per l’ambiente, e in particolare per<br />

l’ecosistema di mari e fiumi, ma solo una piccola<br />

parte dei rifiuti che produciamo ogni giorno.<br />

Secondo i dati diffusi dall’Ispra (Istituto superiore<br />

per la protezione e ricerca ambientale),<br />

fra carte, cartine, lattine vuote, avanzi di cibo e<br />

altro, ogni italiano produce quasi mezzo quintale<br />

di spazzatura all’anno. Mentre a livello<br />

europeo, il totale dei rifiuti urbani accumulati in<br />

un anno dai 28 Paesi membri è di 242,3 milioni<br />

di tonnellate (Eurostat, dati 2015). Di questi, per<br />

fortuna, il 29,4% è avviato a riciclaggio, il 16,8% a<br />

compostaggio, mentre il 27,5% e il 26,3% sono,<br />

rispettivamente, inceneriti e smaltiti in discarica.<br />

VUOTO A PERDERE<br />

Sono cifre che si riferiscono ai rifiuti urbani, cioè<br />

a tutti gli scarti domestici che produciamo eliminando<br />

le cose che non ci servono più, dalla plastica<br />

agli elettrodomestici, dalla carta agli avanzi di<br />

cibo. Per quanto riguarda il solo packaging, cioè<br />

gli imballaggi usati per trasportare o conservare<br />

i beni di consumo, i numeri sono più contenuti:<br />

circa 85 milioni di tonnellate di rifiuti a livello<br />

europeo, che limitatamente al territorio italiano<br />

diventano 12,3 milioni di tonnellate all’anno. Si<br />

tratta però di prodotti particolari. Dato che il loro<br />

scopo è proteggere i beni di consumo durante<br />

il trasporto, una volta che la merce è arrivata a<br />

destinazione (o è stata consumata, se si tratta<br />

di prodotti alimentari) sono pronti a finire in<br />

pattumiera. In un certo senso, insomma, nascono<br />

già col fine di diventare rifiuti. E dato che ne<br />

produciamo davvero moltissimi, è importante<br />

pensare fin da subito a come dovrà avvenire il<br />

loro smaltimento.<br />

NON RESTA NIENTE<br />

Nel caso dei cibi confezionati, un sistema molto<br />

efficace per abbattere la produzione di rifiuti<br />

è... mangiare tutto, imballo compreso. Sembra<br />

una battuta ma non lo è: David Edwards, un<br />

ingegnere biomedico dell’università di Harvard,<br />

Ooho, la sfera gelatinosa<br />

che contiene ne acqua.<br />

Può essere sere<br />

ingerita<br />

con il<br />

suo contenuto.<br />

t<br />

OLIO DA NON PERDERE<br />

È naturale, ma inquina. L’olio che si usa in cucina per friggere (ma anche quello di conserva<br />

delle scatolette di tonno) non va disperso nell’ambiente, perché nel terreno crea una<br />

pellicola impermeabile che impedisce alle radici delle piante di assorbire le sostanze<br />

nutritive. In più può contaminare le falde acquifere. Infine, se gettato negli scarichi di<br />

lavandini e wc, può danneggiare le tubature e creare depositi di grasso rappreso: nelle<br />

fogne di Londra, nel 2013 ne è stato trovato e rimosso uno di 15 tonnellate! Se raccolto<br />

separatamente e correttamente smaltito, invece, l’olio esausto può essere riciclato e<br />

diventare sapone industriale, cere per auto, inchiostri e carburante sotto forma di biodiesel.<br />

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