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NUTRIZIONE<br />
italiani) sono pari alla ricchezza della tradizione<br />
panificatrice di ciascuna regione: a partire dai<br />
pani neri (che usano farina di segale) più tipici<br />
della tradizione delle regioni alpine, passando<br />
per focacce, piadine, tigelle e<br />
grissini che utilizzano farina di grano<br />
tenero. Tipici anche i pani (panini)<br />
della pianura padana: dalla Michetta<br />
lombarda al Mantovano fino alla<br />
Coppia ferrarese.<br />
Più si scende lungo lo stivale e più<br />
troviamo pani dalle forme classiche<br />
della pagnotta: dal Toscano, famoso<br />
per essere sapido, al pane Cafone napoletano,<br />
fino ad arrivare al Pane di Altamura,<br />
prodotto con farina di grano duro e capace<br />
di conservarsi per diversi giorni. Anche il famoso<br />
Pane Carasau sardo utilizza grano duro:<br />
la particolarità di questo pane è la forma, viene<br />
steso in una sfoglia rotonda e il disco poi viene<br />
biscottato per dare quella consistenza croccante<br />
che conosciamo.<br />
Il pane può essere fatto anche con la farina di<br />
mais: un esempio è il Parruozzo, che troviamo sia<br />
in versione abruzzese, sia in versione molisana.<br />
Quest’ultima, con aggiunta di patate lessate.<br />
Ingredienti questi, che rallentano la lievitazione<br />
e pertanto richiedono una lunga e laboriosa<br />
preparazione.<br />
In commercio comunque esistono tantissimi tipi<br />
CONSIGLIO<br />
DI LETTURA<br />
«Il paese dove siamo nati e dove<br />
siamo cresciuti ci ha donato il sapore<br />
del suo pane. Quando il destino ci<br />
spinge o ci esilia in un’altra terra, ce<br />
lo portiamo con noi, in noi. Chi perde<br />
questo sapore, perde una parte del<br />
proprio paese e di se stesso» Da Pane<br />
Nostro di Pedrag Matvejevic. Un saggio<br />
straordinario sulla storia del pane,<br />
da leggere per approfondire questo<br />
affascinante mondo.<br />
Meno è raffinata la farina<br />
impiegata i<br />
e più il pane conserverà<br />
gli<br />
elementi nutritivi.<br />
ivi.<br />
di pane diverso, anche importato da altri Paesi<br />
e si ha solo l’imbarazzo della scelta, che può tener<br />
conto del gusto, delle qualità e anche delle<br />
caratteristiche nutrizionali.<br />
Essendo un carboidrato ricco di amido, va mangiato<br />
con oculatezza. Tanto più se ai semplici ingredienti<br />
di acqua e farina si aggiungono i grassi.<br />
Anche la farina utilizzata è importante: a seconda<br />
del tipo variano le quantità di fibra, vitamine del<br />
gruppo B, fosforo, potassio e magnesio. Meno<br />
raffinata è la farina usata, più il pane conserva<br />
questi elementi nutritivi.<br />
Spesso nel settore della panificazione si tende<br />
all’utilizzo di farine molto raffinate e all’accorciamento<br />
dei tempi di lievitazione per cui<br />
si ottengono pani buoni dal punto di vista del<br />
sapore, ma poco digeribili: da qui l’aumento di<br />
problematiche legate al consumo di prodotti<br />
da forno. Attenzione quindi in fase d’acquisto a<br />
scegliere pane fatto con ingredienti di qualità.<br />
Con un po’ di pazienza, ci si può cimentare nella<br />
autoproduzione di pane e soddisfare così il palato<br />
e la salute, scegliendo farine biologiche, macinate<br />
a pietra, preferibilmente integrali. Chi poi volesse,<br />
può provare a panificare con il lievito madre, cioè<br />
un impasto di acqua e farina nella quale sono<br />
presenti batteri e fermenti lattici che permettono<br />
l’avvio della lievitazione. Essendo completamente<br />
naturale, il lievito madre renderà l’impasto molto<br />
digeribile. Bisogna solo avere un po’ di pazienza,<br />
poiché la fermentazione naturale richiede un<br />
notevole numero di ore. Ne guadagnerete però<br />
in salute, fragranza e digeribilità.<br />
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