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Gulli Luglio 2018 completo_Low

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NUTRIZIONE<br />

italiani) sono pari alla ricchezza della tradizione<br />

panificatrice di ciascuna regione: a partire dai<br />

pani neri (che usano farina di segale) più tipici<br />

della tradizione delle regioni alpine, passando<br />

per focacce, piadine, tigelle e<br />

grissini che utilizzano farina di grano<br />

tenero. Tipici anche i pani (panini)<br />

della pianura padana: dalla Michetta<br />

lombarda al Mantovano fino alla<br />

Coppia ferrarese.<br />

Più si scende lungo lo stivale e più<br />

troviamo pani dalle forme classiche<br />

della pagnotta: dal Toscano, famoso<br />

per essere sapido, al pane Cafone napoletano,<br />

fino ad arrivare al Pane di Altamura,<br />

prodotto con farina di grano duro e capace<br />

di conservarsi per diversi giorni. Anche il famoso<br />

Pane Carasau sardo utilizza grano duro:<br />

la particolarità di questo pane è la forma, viene<br />

steso in una sfoglia rotonda e il disco poi viene<br />

biscottato per dare quella consistenza croccante<br />

che conosciamo.<br />

Il pane può essere fatto anche con la farina di<br />

mais: un esempio è il Parruozzo, che troviamo sia<br />

in versione abruzzese, sia in versione molisana.<br />

Quest’ultima, con aggiunta di patate lessate.<br />

Ingredienti questi, che rallentano la lievitazione<br />

e pertanto richiedono una lunga e laboriosa<br />

preparazione.<br />

In commercio comunque esistono tantissimi tipi<br />

CONSIGLIO<br />

DI LETTURA<br />

«Il paese dove siamo nati e dove<br />

siamo cresciuti ci ha donato il sapore<br />

del suo pane. Quando il destino ci<br />

spinge o ci esilia in un’altra terra, ce<br />

lo portiamo con noi, in noi. Chi perde<br />

questo sapore, perde una parte del<br />

proprio paese e di se stesso» Da Pane<br />

Nostro di Pedrag Matvejevic. Un saggio<br />

straordinario sulla storia del pane,<br />

da leggere per approfondire questo<br />

affascinante mondo.<br />

Meno è raffinata la farina<br />

impiegata i<br />

e più il pane conserverà<br />

gli<br />

elementi nutritivi.<br />

ivi.<br />

di pane diverso, anche importato da altri Paesi<br />

e si ha solo l’imbarazzo della scelta, che può tener<br />

conto del gusto, delle qualità e anche delle<br />

caratteristiche nutrizionali.<br />

Essendo un carboidrato ricco di amido, va mangiato<br />

con oculatezza. Tanto più se ai semplici ingredienti<br />

di acqua e farina si aggiungono i grassi.<br />

Anche la farina utilizzata è importante: a seconda<br />

del tipo variano le quantità di fibra, vitamine del<br />

gruppo B, fosforo, potassio e magnesio. Meno<br />

raffinata è la farina usata, più il pane conserva<br />

questi elementi nutritivi.<br />

Spesso nel settore della panificazione si tende<br />

all’utilizzo di farine molto raffinate e all’accorciamento<br />

dei tempi di lievitazione per cui<br />

si ottengono pani buoni dal punto di vista del<br />

sapore, ma poco digeribili: da qui l’aumento di<br />

problematiche legate al consumo di prodotti<br />

da forno. Attenzione quindi in fase d’acquisto a<br />

scegliere pane fatto con ingredienti di qualità.<br />

Con un po’ di pazienza, ci si può cimentare nella<br />

autoproduzione di pane e soddisfare così il palato<br />

e la salute, scegliendo farine biologiche, macinate<br />

a pietra, preferibilmente integrali. Chi poi volesse,<br />

può provare a panificare con il lievito madre, cioè<br />

un impasto di acqua e farina nella quale sono<br />

presenti batteri e fermenti lattici che permettono<br />

l’avvio della lievitazione. Essendo completamente<br />

naturale, il lievito madre renderà l’impasto molto<br />

digeribile. Bisogna solo avere un po’ di pazienza,<br />

poiché la fermentazione naturale richiede un<br />

notevole numero di ore. Ne guadagnerete però<br />

in salute, fragranza e digeribilità.<br />

G<br />

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