SUONO n° 527
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INTERVISTA GIORDANO SANGIORGI<br />
© Fiera di Cesena<br />
di fronte a gente che fa concerti live con migliaia di persone senza essere<br />
mai passata in radio, in TV, aver rilasciato interviste o ricevuto recensioni<br />
del proprio album; bastano un po’ di video su YouTube, qualche<br />
post su Facebook e Instagram e un pubblico di migliaia di teen, come<br />
recentemente successo a Napoli con Liberato.<br />
Cosa si sta muovendo sul fronte della promozione sul territorio?<br />
Quali sono gli esempi più virtuosi che le sono capitati<br />
di incontrare negli ultimi anni?<br />
Gli esempi sono quelli noti: la Puglia guidata da Nichi Vendola, seppur<br />
con luci e ombre, come sempre accade quando si fanno grandi investimenti,<br />
ha segnato come Regione una traccia di grande rilievo nazionale<br />
e internazionale per il sostengo alla produzione della cultura musicale<br />
sia per le band che per le etichette e i festival. La Puglia è stata un faro.<br />
Dal canto suo l’Emilia Romagna è la prima regione in Italia a dotarsi<br />
di una legge regionale sulla musica - varata a marzo e applicativa da<br />
giugno - che mette a disposizione fondi solo ed esclusivamente per la<br />
musica in termini di produzione e formazione. Questi sono solo due<br />
degli esempi più virtuosi da segnalare. In linea di massima possiamo<br />
dire che esiste una maggior attenzione verso le musiche del territorio,<br />
messa a volte a rischio dal fatto che gli enti locali abbiano sempre meno<br />
risorse a causa dei tagli alla cultura. Va anche segnalato che un grande<br />
investimento e un grande sprono affinché la musica del nostra Paese,<br />
sia popolare che contemporanea, diventasse parte integrante del patrimonio<br />
culturale del paese e delle iniziative delle regioni e dei comuni è<br />
stato fatto dal Ministro Franceschini. Fortunatamente in questa traccia<br />
mi sembra volersi muovere anche il nuovo Ministro, Alberto Bonisoli.<br />
Franceschini ha realizzato per primo una serie di interventi organici e<br />
specifici che non c’erano mai stati prima con la frequenza di questi ultimi<br />
tre anni e che riconoscono la musica come un elemento integrante della<br />
cultura di un Paese.<br />
Che suggerimento darebbe a un giovane che si appresta a<br />
ereditare il testimone della direzione del MEI?<br />
Bisogna avere la molla di una grande passione verso la musica del<br />
proprio tempo, grande capacità di mediazione e tanta pazienza, soprattutto<br />
per far fronte alla crescente burocrazia che una società complessa<br />
come quella attuale genera nel rapporto con gli enti. Ci sono<br />
tante iniziative che purtroppo non nascono o muoiono proprio per<br />
un eccesso di richieste burocratiche che, pur essendo spesso legate<br />
a temi importanti come la sicurezza, mettono realmente in difficoltà<br />
l’organizzazione di un evento. Inoltre serve la capacità di creare un<br />
evento che renda tutti protagonisti e dia vita a una sorta di scaletta<br />
in grado di modificarsi anche durante l’evento stesso. Uno dei punti<br />
di forza del MEI è sempre stato quello che fra concerti, convegni,<br />
mostre, showcase, incontri, espositori e altro nessuno ha mai saputo<br />
esattamente, neanche alla fine della manifestazione, se i nomi del<br />
cartellone coincidessero con quelli presenti o se ne fossero aggiunti<br />
altri. Questo elemento mi è sempre piaciuto: un caos creativo che<br />
permettesse a ognuno di trovarsi in una dimensione altra rispetto a<br />
quella che si aspettava e quindi diventare da spettatore protagonista<br />
e viceversa. Infine serve tenere fede alla nostra mission: il 90% del<br />
nostro cartellone è costituito da nomi sconosciuti, andiamo alla ricerca<br />
della soddisfazione di far emergere qualcuno che realmente lo meriti.<br />
Cosa dobbiamo aspettarci della prossima edizione del MEI?<br />
Le novità sono in fase di costruzione. Vorremmo festeggiare una band<br />
e un’area che abbiamo poco frequentato al MEI e che quest’anno<br />
compie 20 anni di attività: i Lacuna Coil. Poi ci occuperemo della legge<br />
Basaglia che festeggia i 40 anni, una legge importante per la liberà<br />
dei singoli individui e quindi per la libertà artistica; la celebreremo<br />
il 30 settembre con uno spettacolo di Pierpaolo Capovilla sull’argomento.<br />
Il 28 settembre ci sarà l’anteprima della manifestazione con<br />
il Festival “Anatomia Femminile”, curato da Michele Monina, che<br />
rende omaggio al cantautorato femminile. Infine il 29 settembre<br />
ripeteremo l’esperienza del Premio dei premi, contest già svoltosi<br />
lo scorso anno in teatro durante il quale gli artisti che hanno vinto<br />
l’ultima edizione si esibiranno con un loro brano inedito e un brano<br />
dell’artista scomparso. È stato e sarà un momento di altissimo livello,<br />
da prima serata su Rai Uno.<br />
<strong>SUONO</strong> luglio 2018 21