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una pergamena in cui si parla anche di
Groppo, feudo dei Malaspina dello Spino
fiorito in Lunigiana da cui proveniva
Spinello del fu Viviano, così che Ristoro
(Malaspina) fa da mallevadore a Spinello
(Malaspina). E ciò vuole dire, se non
altro, che la presenza di Alberto a Firenze
e nel Mugello non è un’ invenzione
a posteriori, ma anzi è conferma di come
il Mugello e Firenze fossero collegati
nel segno del Moro. Proprio a Firenze, in
piazza Santa Cecilia, sulla parete sinistra
della torre ancora in piedi sono visibili,
insieme al tabernacolo di Sant’ Agnese,
l’aquila coi segni dello Spino fiorito
sul petto e le colonne decorate con i fiori
delle Spino fiorito. Concludiamo così
la sintesi di questa ricerca ancora in corso
e fin qui approvata dalla genealogista
Stefania Fangarezzi.
Una panoramica della casa di Ubertinus al Prato di Villore
Particolare e veduta d'insieme del tabernacolo a San Giorgio alla Rena recante lo stemma malaspiniano
Franco Manescalchi, scrittore
e giornalista italiano, notissimo
per i suoi studi sulla
letteratura e sull’arte oltre che per
ricerche di storia locale, si è impegnato
nella ricostruzione storiografica
dell’albero genealogico
della sua famiglia, i Manescalchi,
con un’équipe coordinata dall’architetto
del paesaggio Giampaolo Trotta,
che ha infine redatto una grande
opera in due volumi - Da Villore al
Pellegrino. Sette secoli di vicende territoriali
ed architettoniche attraverso
i luoghi di residenza in Toscana della
"stirpe" dei Manescalchi: Dal Duecento
al Seicento nel Mugello e nel Pratese
(vol I); Dal Settecento al Novecento nel
suburbio fiorentino (vol II); Ed. Masso
delle Fate 2015 − unica nel suo genere
perché ricostruisce la storia di una famiglia
non magnatizia. Una ricerca che
però giunse a un Ubertinus di Villore e
non alle radici.
Franco
Manescalchi
54 MALASPINA IN MUGELLO