Touch Journal 05/2020
Il numero 5 (luglio/agosto 2020) di Touch Journal, la testata trade di Nelson Srl
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TOUCH<br />
Luglio-Agosto <strong>2020</strong><br />
di Luca Figini<br />
Focus On<br />
Il Rapporto Optime <strong>2020</strong> mette l’accento sulle asimmetrie competitive derivanti<br />
da condizioni di business a causa di vuoti legislativi e comportamenti illeciti<br />
Norme eque per una sana<br />
competizione di mercato<br />
L<br />
a sintesi dell’assemblea<br />
estiva di Optime, dedicata<br />
al Rapporto <strong>2020</strong>,<br />
è nelle parole del presidente<br />
Davide Rossi, che richiama l’attenzione<br />
su una serie di punti cruciali per lo<br />
sviluppo corretto, sano e sostenibile del<br />
business. Rossi centra il baricentro su un<br />
concetto: “Stiamo presidiando molto bene<br />
il perimetro della tutela dei consumatori,<br />
mentre di quella del mercato c’è ancora<br />
molto lavoro da fare”. Il business è troppo<br />
soggetto a dinamiche anticompetitive che<br />
sfavoriscono chi segue le regole e offrono<br />
rigori a porta vuota per chi gioca la partita<br />
senza adeguarsi alla normativa.<br />
Si prenda il caso del nuovo decreto sulla<br />
copia privata. Dice Rossi: “Il ministro (Dario<br />
Franceschini, ndr) poteva (e non l’ha<br />
fatto) decidere di obbligare tutti a pagare<br />
questo contributo e destinare una parte<br />
dei proventi al sostenimento di una task<br />
force di tutela del mercato. Emerge la necessità<br />
di un impegno più forte, preciso e<br />
moderno alla problematica della corretta<br />
raccolta dei proventi per la copia privata<br />
da parte di tutte la parti obbligate a versarli”.<br />
Anche il tema della mancata raccolta<br />
dell’Iva è esplosivo. Il Presidente di<br />
Optime spiega: “L’evasione avviene sui<br />
prodotti in reverse charge. Questo strumento<br />
è utile ma non funziona nel modo<br />
adeguato in un contesto di mercato afflitto<br />
da tantissime realtà che operano sui canali<br />
online e offline in modo discutibile,<br />
con partite Iva che spariscono dopo aver<br />
accumulato un enorme debito d’imposta.<br />
A conti fatti sono truffatori dello Stato<br />
che innestano il loro successo sulla fiducia<br />
ottenuta ai consumatori attraverso la<br />
credibilità offerta dalle principali piattaforme<br />
online. Le quali hanno una responsabilità<br />
oggettiva perché possono tracciare<br />
con precisione i flussi monetari: non<br />
ci si può più limitare a dichiararsi come<br />
un mero intermediario se si allineano<br />
profitti derivanti dalla vendita dei beni<br />
e servizi. La proposta di Optime è stata<br />
mandata ai rappresentati parlamentari<br />
come aggiunta al Decreto semplificazioni<br />
trasformando le piattaforme in sostituto<br />
d’imposta almeno per il regime della reverse<br />
charge. In modo semplice, si chiede<br />
alla piattaforma di girare il 22% di ogni<br />
prodotto venduto allo Stato”.<br />
C'è anche il Raee<br />
Davide Rossi ha chiuso l’elenco degli interventi<br />
da attuare citando il Raee, perché<br />
“non va dimenticato in quanto si tratta di<br />
tasse ambientali”. Le parole del Presidente<br />
di Optime sono state in continuità con<br />
la posizione tenuta da Fabrizio Longoni,<br />
Direttore generale di Cdc Raee: “La difesa<br />
del mercato dipende soprattutto dalle<br />
persone che hanno la responsabilità di<br />
controllare. Purtroppo nel nostro Paese<br />
non c’è competenza da parte di chi lo deve<br />
fare né la voglia di lavorare. Lo dimostra<br />
l’assenza da quasi un anno (20 maggio<br />
2019) dell’organo apicale che monitora<br />
l’attività dei produttori di Aee, il Comitato<br />
di vigilanza e controllo Raee di emanazione<br />
ministeriale”.<br />
La necessità di educare<br />
C’è voglia di tornare alla normalità, alla<br />
relazione fisica e meno intermediata dal<br />
digitale. Per Andrea Scozzoli, presidente<br />
di Aires, emerge una “nuova chiave di<br />
lettura per il mercato: la perfetta sinergia<br />
tra fisico e virtuale, tra online e offline.<br />
La difficoltà degli ultimi anni deriva<br />
principalmente da due fattori: da una<br />
parte la velocità con cui le nuove tecnologie<br />
hanno modificato il modo di vivere<br />
e di fare business, dall’altra la lentezza<br />
con cui la politica e le istituzioni hanno<br />
inquadrato la necessità di adeguamento<br />
del framework normativo all’evoluzione<br />
tumultuosa nella società. La collaborazione<br />
tra le istituzioni e Optime diventa<br />
fondamentale”. Nel corso del tempo Optime<br />
ha, secondo Scozzoli, “assunto il ruolo<br />
Il resoconto completo dell’assemblea di<br />
Optime è sul sito: https://igizmo.it<br />
di sentinella/controllore dei fenomeni<br />
distorsivi che si stanno verificano online<br />
e anche di formatore e informatore delle<br />
istituzioni. Il documento di sintesi del<br />
<strong>2020</strong> vuole essere una sorta di manuale<br />
d’utilizzo su cosa sta succedendo sul web<br />
e sui modi illegali per adescare i consumatori.<br />
Il focus si sta spostando dalle attività<br />
tipicamente illecite verso comportamenti<br />
non strettamente illeciti ma che sono in<br />
concreto manovre di concorrenza sleale<br />
e asimmetrica dovuti a vuoti normativi.<br />
E questo ragionamento non è più strettamente<br />
legato solo all’elettronica di consumo<br />
ma si sta rapidamente allargando<br />
anche ad altri comparti di mercato”. Non<br />
è una situazione che piace all’industria,<br />
interessata a operare in un mercato libero<br />
e pulito. Ecco perché anche i brand stiano<br />
aderendo a Optime, come il caso recente<br />
di Samsung.<br />
•<br />
Entra in vigore<br />
la “nuova” copia privata<br />
Il Ministero dei Beni Culturali ha promulgato il decreto<br />
di rimodulazione dei compensi per copia privata<br />
firmato da Dario Franceschini che porta l’incidenza<br />
del tributo a un massimo di circa 6,90 euro sugli smartphone,<br />
in un’epoca (quella dello streaming e del cloud)<br />
nella quale la copia personale di contenuti è largamente<br />
inesistente. Eppure la Siae recita: “La Copia Privata è il<br />
compenso che si applica sui supporti vergini, apparecchi<br />
di registrazione e memorie in cambio della possibilità<br />
di effettuare registrazioni di opere protette dal diritto<br />
d’autore. In questo modo ognuno può effettuare una<br />
copia con grande risparmio rispetto all’acquisto di un<br />
altro originale oltre a quello di cui si è già in possesso”.<br />
Ecco dunque la rimodulazione (le tabelle complete sono<br />
pubblicate sul sito iGizmo.it al seguente indirizzo https://bit.ly/397LuiS):<br />
- smartphone: per i tagli più diffusi, quelli tra 64GB e<br />
128GB e da 128GB e oltre, il compenso ammonta a 6,30<br />
euro e 6,90 euro rispettivamente:<br />
- computer: contributo fisso di 5,20 euro;<br />
- wearable: da 2,20 euro (4 GB) a 5,60 euro (da 32 GB);<br />
- Tv con memoria integrata: da 6,44 euro per capacità<br />
fino a 500 GB a 16,10 euro per capacità oltre i 3 TB;<br />
- decoder: contributo massimo di 28,98 euro;<br />
- unità Usb: il compenso massimo applicabile ammonta<br />
a 7,50 euro (nel decreto precedente era di 9 euro);<br />
- memory card: il contributo massimo scende da 5 euro<br />
a 4,50 euro;<br />
- unità esterne: il tetto massimo è di 18 euro. •