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GdB marzo

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Primo piano<br />

dallo stile vagamente naif. L’obiettivo, come ci<br />

ha tenuto a precisare il comando dell’Arma, è<br />

stato quello di spiegare, in modo semplice, la<br />

normativa per il consumatore, con “una mappa<br />

concettuale quanto più confacente all’immediato<br />

utilizzo da parte di operatori e consumatori,<br />

guardando altresì al momento della formazione<br />

di studenti ed appassionati” della materia.<br />

Non per ultimo, ancora, in materia di agroalimentare,<br />

proprio tale argomento è stato oggetto,<br />

lo scorso 3 <strong>marzo</strong>, in Senato, di un’interrogazione<br />

parlamentare (la numero 3-02312)<br />

rivolta al Ministero delle Politiche Agricole e<br />

Forestali, completamente incentrata sulla tutela<br />

e sulla promozione del “made in Italy”.<br />

Un’interrogazione, si badi bene, posta, sì, a<br />

salvaguardia della filiera e delle eccellenze tricolori,<br />

ma anche e soprattutto di chi, poi, quei<br />

prodotti, alla fine, è destinato a consumarli.<br />

© Gorodenkoff/shutterstock.com<br />

Senato, Palazzo Madama.<br />

Lo scorso 3 <strong>marzo</strong>, in<br />

Senato, c’è stata un’interrogazione<br />

parlamentare<br />

(la numero 3-02312)<br />

rivolta al Ministero<br />

delle Politiche Agricole e<br />

Forestali, completamente<br />

incentrata sulla tutela<br />

e sulla promozione del<br />

“made in Italy”.<br />

In particolare nel testo presentato a palazzo<br />

Madama, si è posto l’accento sul fatto che, nel<br />

settore dell’export, oggi più di due prodotti di<br />

tipo italiano su tre siano falsi: si tratta dell’Italian<br />

sounding, un fenomeno considerato “grave<br />

minaccia al made in Italy agroalimentare”<br />

e, come tale, da contrastare. Gli interroganti<br />

hanno inoltre denunciato come il mercato del<br />

falso valga oggi più del doppio del fatturato regolare,<br />

determinando, in tal modo, una grave<br />

perdita di ricchezza per i nostri territori, anche<br />

in termini occupazionali.<br />

Proprio in questo contesto vanno dunque<br />

ad inserirsi le linee programmatiche fissate,<br />

recentemente, dal ministero delle Politiche<br />

Agricole Alimentari e Forestali. In particolare,<br />

il Mipaaf ha rimarcato la necessità che le scelte<br />

di politica agricola, alimentare e forestale, siano<br />

integrate tra loro, per interpretare in chiave<br />

innovativa, ecologica e inclusiva le principali<br />

necessità di sostegno che la transizione ecologica<br />

richiede.<br />

Il Ministero si è soffermato, in particolare,<br />

sulla trasparenza legata all’indicazione dell’origine<br />

in etichetta intesa come un diritto da garantire<br />

ai cittadini. A livello nazionale, è stato<br />

spiegato, è necessario proseguire con quanto<br />

già introdotto in via sperimentale rinnovando<br />

i decreti attualmente in essere riguardanti latte,<br />

formaggi, pasta, riso, carni suine trasformate e<br />

derivati del pomodoro.<br />

Per quanto concerne le carni, si ricorda<br />

come, con il decreto del 6 agosto 2020, i produttori<br />

abbiano “ricevuto” l’obbligo di indicare,<br />

sulle etichette, le informazioni relative<br />

ai paese di nascita, allevamento e macellazione<br />

mentre, per quanto concerne l’indicazione<br />

dell’origine del grano per la pasta di semola di<br />

grano duro, dell’origine del riso e del pomodoro<br />

nei prodotti trasformati, tale obbligo è stato<br />

prorogato al 31 dicembre 2021.<br />

Fermo e deciso è apparso, al momento, il<br />

rifiuto del Nutriscore, il modello di etichettatura<br />

a “semaforo”, messo a punto dai ricercatori<br />

dell’università di Parigi e dell’Inserm,<br />

concepito per segnalare i cibi che contengono<br />

un’alta percentuale di grassi e sale. Un sistema<br />

basato su un formato che indica i singoli valori<br />

nutrizionali con una scala di cinque colori (dal<br />

rosso al verde), a cui corrispondono le prime<br />

cinque lettere dell’alfabeto (a-b-c-d-e). Non è<br />

ammissibile, secondo il Mipaaf, per dirla con<br />

altre parole, che una bibita gassata senza zuc-<br />

Il Giornale dei Biologi | Marzo 2021<br />

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