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Brevi<br />
LA BIOLOGIA IN BREVE<br />
Novità e anticipazioni dal mondo scientifico<br />
a cura di Rino Dazzo<br />
ALIMENTAZIONE<br />
La genetica dei peperoni non ha più segreti<br />
In arrivo peperoncini e peperoni più resistenti e produttivi. I<br />
ricercatori del World Vegetable Center di Taiwan, infatti, hanno<br />
studiato a fondo la genetica di queste piante scoprendo una<br />
serie di ibridi che possono essere coltivati incrociando le varietà<br />
domestiche, più grandi ma più fragili, e quelle selvatiche, di dimensioni<br />
più piccole ma notevolmente più resistenti. In particolare<br />
gli studiosi asiatici, che hanno pubblicato la loro ricerca<br />
sulla rivista Plos One, hanno analizzato le correlazioni genetiche<br />
tra 35 specie della famiglia Capsicum, che comprende peperoni<br />
comuni, jalapenos, peperoncini del New Mexico e di Caienna, e<br />
15 specie selvatiche e domestiche provenienti da tutti il mondo.<br />
La possibilità di ibridazione si è rivelata molto alta, indipendentemente<br />
dalla vicinanza genetica delle specie, con la possibilità di<br />
dar vita a nuove varietà ibride, resistenti e coltivabili tutto l’anno.<br />
© AlexeiLogvinovich/www.shutterstock.com<br />
RICERCA<br />
Il conservante che danneggia le cellule immunitarie<br />
© Yurchanka Siarhei/www.shutterstock.com<br />
La Food and Drug Administration l’ha approvato diversi anni<br />
fa, ora però uno studio ne ha messo in evidenza la tossicità. Il<br />
TBHQ, o terz-butil-idrochinone, è un composto organico aromatico<br />
utilizzato come conservante che potrebbe danneggiare il<br />
sistema immunitario dei consumatori. Lo sostengono i ricercatori<br />
dell’Ewg, l’Envitomental Working Group, che in un articolo<br />
pubblicato sull’International Journal of Environmental Research<br />
and Public Health hanno descritto come questa sostanza, utilizzata<br />
per decenni allo scopo di aumentare la durata di conservazione<br />
di vari prodotti alimentari, possa migrare verso il cibo dai<br />
materiali di imballaggio e dalle apparecchiature di lavorazione,<br />
influenzando le proteine delle cellule immunitarie e provocando<br />
danni all’organismo. Gli autori dello studio raccomandano<br />
di prestare attenzione alle etichette degli imballaggi in plastica.<br />
72 Il Giornale dei Biologi | Marzo 2021