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Salute<br />
© Antipina/shutterstock.com<br />
N<br />
essun posto come casa: in altre parole,<br />
i fattori ambientali influenzano<br />
anche il modo in cui si affrontano<br />
alcuni problemi di salute. È<br />
la traiettoria di una serie di ricerche<br />
sui fattori di rischio metabolico correlati<br />
all’obesità e causati dall’ambiente, coordinate<br />
da Rebecca E. Hasson, professoressa presso<br />
l’Università del Michigan e direttrice del<br />
“Childhood Disparities Research Laboratory e<br />
Active Schools & Communities Initiative”, che<br />
da oltre un decennio si occupa delle cause e<br />
delle conseguenze dell’obesità pediatrica.<br />
Studiare come fattori comportamentali<br />
possano incidere, per esempio, sul rischio di<br />
diabete di tipo 2, sulla resistenza all’insulina e<br />
sulle infiammazioni, o come stili di vita poco<br />
corretti siano determinati, o anche solo incentivati,<br />
dal contesto, significa poter progettare<br />
trattamenti più personalizzati.<br />
La questione assume un’importanza maggiore<br />
in un periodo in cui, a causa della pandemia<br />
da Covid-19, le condizioni dell’abitare<br />
sono, sia per gli adulti sia per i più piccoli, profondamente<br />
cambiate. Le misure di sicurezza<br />
hanno limitato le possibilità che ciascun individuo<br />
ha a disposizione per affrontare e superare<br />
lo stress. È venuto meno anche il sostegno<br />
sociale, che soprattutto per i più giovani è una<br />
delle risorse principali per il superamento dello<br />
stress.<br />
E se è vero che ogni individuo ha sperimentato<br />
almeno una volta nella vita situazioni di<br />
stress, quando questo diventa un’esperienza<br />
cronica, il problema rischia di assumere dimensioni<br />
importanti. «Il corpo - spiega Hasson<br />
- semplicemente non è stato progettato per<br />
gestire ripetutamente lo stress».<br />
In caso di situazioni anomale, il corpo tende<br />
ad adattarsi: l’alterazione della produzione di<br />
cortisolo influisce sulla salute metabolica. Se<br />
questa condizione diventa costante può generarsi<br />
un ciclo pericoloso.<br />
Gli studi di Hasson sono stati sviluppati<br />
soprattutto in contesti geografici dove esistono<br />
comunità o gruppi in maggiore situazione<br />
di disagio socio-economico. Durante la pandemia<br />
gli adolescenti in queste realtà sono stati<br />
particolarmente sottoposti allo stress: costretti<br />
dal lockdown in abitazioni quasi mai spaziose,<br />
senza supporto nello studio, con i genitori preoccupati<br />
dal non riuscire a pagare per servizi<br />
basilari come il riscaldamento o dal non riuscire<br />
a procurarsi il cibo. Anche la violenza nel<br />
quartiere in cui si vive può rivelarsi, soprattutto<br />
per i bambini, un fattore di stress.<br />
«Il problema tende ad aggravarsi non solo<br />
quando l’individuo affronta uno stress cronico,<br />
ma anche quando ad affrontarlo sono le<br />
persone attorno - aggiunge Hasson - Oggi osserviamo<br />
il fattore di stress globale al vertice<br />
e ulteriori fattori di stress individuali e della<br />
comunità negli altri livelli. Non è una tempesta<br />
perfetta, è uno tsunami».<br />
Ma se gli adulti possono attingere alle personali<br />
capacità di superamento del disagio,<br />
32 Il Giornale dei Biologi | Marzo 2021