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GdB marzo

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Scienze<br />

Il grafico sulla mortalità per cancro al seno durante i 20 anni di studio, dalla ricerca di Mittra<br />

I, Mishra GA, Dikshit RP, Gupta S, Kulkarni VY, Shaikh HKA et al.<br />

al 30%, quando l’osservazione si focalizza sulle donne ultracinquantenni.<br />

Ancora come dato generale, il gruppo di<br />

ricercatori spiega di non aver osservato alcuna riduzione<br />

significativa della mortalità nelle donne di età inferiore ai<br />

50 anni. Il cancro al seno è stato rilevato in fase precoce<br />

ad un’età media di 55,18 anni nel gruppo di screening rispetto<br />

al gruppo di controllo (dove l’età media di rilevazione<br />

è stata a 56,50). Questa differenza, spiegano gli autori,<br />

segnalava che lo screening aveva anticipato la diagnosi di<br />

cancro al seno di 16 mesi, così come che il cancro al seno<br />

è stato diagnosticato prevalentemente nelle donne anziane<br />

o nelle donne più giovani dopo aver raggiunto i 50 anni.<br />

Come previsto dagli autori della ricerca, dunque, è stata<br />

osservata una maggiore incidenza di cancro al seno nel<br />

gruppo di screening rispetto al gruppo di controllo, ma<br />

questa differenza si è poi ridotta gradualmente a partire<br />

dal periodo che coincideva con l’avvio della sorveglianza,<br />

per scomparire completamente al termine del tempo di<br />

osservazione. Al momento del reclutamento nella ricerca<br />

di Indraneel Mittra e colleghi, oltre il 70% delle donne<br />

sia nel braccio di screening che in quello di controllo aveva<br />

meno di 50 anni, mentre al momento della diagnosi di<br />

cancro al seno questa proporzione era invertita con quasi<br />

il 75% delle donne di età pari o superiore a 50 anni in<br />

entrambi i bracci.<br />

Una parte dell’osservazione ha inoltre permesso agli autori<br />

di fare alcune riflessioni sul contesto in cui l’indagine<br />

è stata sviluppata, per tirare così alcune conclusioni di portata<br />

più squisitamente sociale. È nei Paesi a basso medio<br />

reddito che, segnalano gli studiosi, l’esame clinico del seno<br />

dovrebbe essere preso in considerazione per le campagne<br />

di screening e le politiche attive di prevenzione.<br />

L’incidenza del cancro al seno, del resto, è in aumento<br />

in tutti i Paesi del mondo, ma in particolare in quelli a basso<br />

e medio reddito [2].<br />

Tra le donne, il cancro è la seconda causa di morte nel<br />

mondo, così come nelle Americhe, in Europa e nelle regioni<br />

del Pacifico occidentale. È la terza causa di morte<br />

nel Mediterraneo orientale, la quarta nel sud-est asiatico<br />

e la sesta in Africa [3]. Nel 2012, per esempio, sono stati<br />

registrati 6,7 milioni di nuovi casi di cancro e 3,5 milioni di<br />

decessi tra le donne in tutto il mondo: di questi, il 56% dei<br />

casi e il 64% dei decessi si sono verificati nei Paesi meno<br />

sviluppati. Le previsioni parlano di un aumento dei casi nel<br />

mondo a 9,9 milioni, con 5,5 milioni di decessi ogni anno<br />

entro il 2030. Dati, questi ultimi, collegati anche alle stime<br />

di crescita e invecchiamento della popolazione.<br />

In India, territorio di riferimento della ricerca, il tasso<br />

di incidenza standardizzato per età del cancro al seno è aumentato<br />

del 40,7% tra il 1990 e il 2016. In quella regione,<br />

questo tipo di tumore è la principale causa di morte per<br />

cancro nelle donne nella maggior parte degli stati [4].<br />

C’è un tema fondamentale legato allo sviluppo della<br />

malattia ed è quello della diagnosi precoce. In generale,<br />

il carico del cancro tra le donne potrebbe essere sostanzialmente<br />

ridotto sia nei Paesi ad alto reddito che in quelli<br />

a reddito medio-basso attraverso l’implementazione di<br />

diversi interventi efficaci, tra cui il controllo dell’uso del<br />

tabacco, la vaccinazione HPV e HBV e, naturalmente, lo<br />

screening [5].<br />

I tumori al seno nei Paesi a basso e medio reddito sono<br />

frequentemente rilevati in fasi avanzate e, di conseguenza,<br />

più della metà delle morti globali per cancro al seno si verifica<br />

in aree meno sviluppate. La mammografia è ormai<br />

uno strumento di screening riconosciuto e consolidato nella<br />

pratica in tutti i Paesi sviluppati. Ma in aeree del mondo<br />

meno ricche e con sistemi sanitari meno solidi, non è facile<br />

individuare la modalità di screening standard su cui fare<br />

affidamento.<br />

L’autopalpazione può essere una pratica importante da<br />

sostenere ai fini della prevenzione diffusa, ma non è detto<br />

che le donne la eseguano sempre in modo corretto [6]. Ad<br />

oggi la maggior parte degli studi sull’efficacia dell’autopalpazione<br />

della mammella è stata di tipo osservativo: que-<br />

Il Giornale dei Biologi | Marzo 2021<br />

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