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Studi e Ricerche<br />

Punti di ricarica pubblici per 100 AV BHEV circolanti - Anno 2019<br />

300<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

0<br />

Abruzzo<br />

Basilicata<br />

Calabria<br />

Campania<br />

Emilia Rom.<br />

Friuli V. G.<br />

Lazio<br />

Liguria<br />

Lombardia<br />

Marche<br />

Molise<br />

Piemonte<br />

Puglia<br />

Sardegna<br />

Sicilia<br />

Toscana<br />

Trentino A. A.<br />

Umbria<br />

V. d’Aosta<br />

Veneto<br />

ITALIA<br />

CONFRONTO INTERNAZIONALE<br />

Anche a livello internazionale la distribuzione delle colonnine di<br />

ricarica appare piuttosto disomogenea, con alcuni Paesi dotati già<br />

di una rete capillare e ben strutturata e altri invece in cui la strada<br />

da percorrere è ancora molto lunga. Nel rapporto redatto da Motus-E<br />

il confronto è stato effettuato con i sei Stati che più spingono<br />

sull’elettrico: Cina, USA, Olanda, Germania, Regno Unito e<br />

Norvegia. I numeri sono i seguenti:<br />

• Cina: 552.000 punti di ricarica pubblica<br />

• USA: 79.000 punti di ricarica pubblica<br />

• Olanda: 61.974 punti di ricarica pubblica<br />

• Germania: 43.776 punti di ricarica pubblica<br />

• Regno Unito: 36.500 punti di ricarica pubblica<br />

• Norvegia: 16.950 punti di ricarica pubblica<br />

UNA STRATEGIA PER L’ITALIA<br />

La situazione attuale, secondo il rapporto, rappresenta un buon<br />

punto di partenza, ma non può essere considerata sufficiente a<br />

sostenere una diffusione rapida delle autovetture a zero emissioni,<br />

che al momento, in Italia, hanno raggiunto circa 100.000 unità<br />

circolanti.<br />

L’auspicio di Motus-E è che nel nostro Paese entri in funzione<br />

in tempi ragionevoli una Piattaforma Unica Nazionale (PUN)<br />

che porti alla creazione di un unico database ufficiale, facilmente<br />

consultabile, che permetta di avere informazioni precise inerenti<br />

le colonnine pubbliche presenti in base a potenza e distribuzione<br />

geografica.<br />

Una piattaforma di questo tipo, interpolata con dati inerenti la<br />

densità della popolazione delle singole aree geografiche e la distribuzione<br />

delle vetture elettriche circolanti sul territorio, è infatti<br />

uno strumento indispensabile per una crescita armonizzata<br />

dell’infrastruttura di ricarica, che sarà così progettata tenendo<br />

conto delle reali esigenze degli automobilisti.<br />

Il rapporto si conclude fissando i due obiettivi principali per definire<br />

una strategia d’azione di lungo periodo, con il fine di portare<br />

alla decarbonizzazione dei trasporti entro il 2050 (Missione<br />

e-Mobility Italia):<br />

• sviluppare una rete di ricarica pubblica capillare;<br />

• agevolare l’installazione di infrastrutture di ricarica private.<br />

Perché il piano si realizzi, Motus-E ha fissato la seguente serie di<br />

azioni necessarie:<br />

• semplificazione dell’iter burocratico per l’installazione delle<br />

colonnine;<br />

• inserimento delle colonnine di ricarica tra quelle esentate dal<br />

Canone Patrimoniale Unico;<br />

• velocizzazione dei tempi di allaccio da parte dei distributori<br />

dell’energia (DSO);<br />

• pianificazione insieme ai distributori di energia delle installazioni<br />

HPC sulla rete a media tensione;<br />

• rimodulazione delle tariffe di ricarica e oneri di connessione per<br />

favorire l’integrazione dei veicoli con la rete;<br />

• definizione di un piano nazionale per l’installazione di colonnine<br />

ad alta potenza.<br />

Affinché queste azioni possano essere attuate in modo efficace,<br />

infine, l’associazione propone la nascita di una cabina di regia che<br />

agisca a livello nazionale per agevolare una crescita il più possibile<br />

uniforme e armonizzata a livello locale. Inoltre appaiono indifferibili<br />

alcune attività, tra le quali:<br />

• accentrare la responsabilità dei finanziamenti e del monitoraggio<br />

delle installazioni;<br />

• prevedere una deroga alla normativa sugli aiuti di Stato per le<br />

infrastrutture di ricarica pubbliche, come già attuato, ad esempio,<br />

in Germania, Regno Unito e Francia;<br />

• creare un meccanismo di collaborazione virtuoso tra Regioni e<br />

distributori di energia per l’individuazione delle esigenze di ricarica<br />

in base ai flussi di traffico e dei nodi in cui la rete possa<br />

accogliere potenze di connessione elevate (HPC);<br />

• finanziare anche le tecnologie HPC oltre alle ricariche quick e<br />

fast, sia in contesti urbani che extraurbani;<br />

• considerare un potenziamento della rete di distribuzione sia per<br />

venire incontro alle esigenze dei clienti EV sia per favorire la<br />

penetrazione di soluzioni per la ricarica smart, come ad esempio<br />

il vehicle-to-grid.<br />

marzo-aprile 2021 61

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