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infatti, per i negozi tradizionali, i<br />

piccoli esercizi di prossimità che pur<br />

rappresentando ormai solo il 13%<br />

dello share tra i canali distributivi, in<br />

questo 2020 hanno visto aumentare<br />

le vendite del 18,9%. A tal proposito,<br />

è interessante notare come le scelte<br />

dei consumatori abbiano delineato<br />

chiaramente un apprezzamento<br />

crescente per i piccoli negozi di<br />

vicinato in senso stretto senza premiare<br />

allo stesso modo le superette.<br />

All’inizio dell’anno l’incremento<br />

delle vendite di negozi tradizionali e<br />

liberi servizi (ossia piccole superfici<br />

facenti capo spesso a insegne GDO)<br />

erano sincrone ma, a partire dal<br />

mese di maggio (prime riaperture),<br />

i liberi servizi hanno visto un declino<br />

delle vendite, mentre i negozi<br />

tradizionali hanno proseguito nel<br />

processo espansivo, mantenendo<br />

l’incremento a due cifre delle<br />

vendite.<br />

I liberi servizi hanno sostituito<br />

per comodità e limiti di movimento<br />

gli acquisti in altre tipologie di punti<br />

vendita strettamente nel periodo di<br />

limitazione, ritornando ai livelli di<br />

vendita precedenti non appena le<br />

condizioni lo hanno permesso. Al<br />

contrario, i negozi di vicinato sembrerebbero<br />

avere capitalizzato le<br />

opportunità offerte dalla pandemia<br />

riuscendo a mantenere una parte<br />

della clientela acquisita nei periodi<br />

di maggiore difficoltà.<br />

I discount raggiungono i supermercati<br />

in termini di fatturato per metro quadro<br />

I discount, con una quota del 15%,<br />

hanno incrementato le vendite del<br />

9,5% e tagliano un traguardo importante<br />

nel 2020: il loro fatturato medio<br />

per metro quadro ha raggiunto<br />

i 5.800 euro, quasi eguagliando<br />

i 5.860 euro dei supermercati,<br />

mentre 10 anni fa erano inferiori<br />

del 14% rispetto a questi ultimi.<br />

Il connubio tra prezzi competitivi<br />

e una chiara modernizzazione di<br />

assortimento ha portato il canale a<br />

crescere costantemente, moltiplicando<br />

sia la quota di mercato che<br />

la presenza sul territorio nazionale.<br />

Nel corso del 2020, gli ipermercati<br />

sono stati, invece, quelli che hanno<br />

sofferto maggiormente, registrando<br />

tendenze negative (–0,8%).<br />

La crescita dei canali digitali supera<br />

di 18 volte quella dei negozi fisici<br />

Garantendo maggiore comodità e<br />

sicurezza ai consumatori, il canale<br />

e-commerce ha registrato un incremento<br />

esponenziale nel 2020:<br />

+117% rispetto all’anno precedente<br />

(28 volte superiore alla crescita dei<br />

canali fisici), con un contributo alla<br />

crescita del 13% nelle categorie<br />

alimentari. Nell’analisi dei mutamenti<br />

nei processi d’acquisto dei<br />

prodotti agroalimentari durante la<br />

diffusione del Covid-19, è rilevante<br />

la categoria socioeconomica di appartenenza<br />

degli acquirenti.<br />

La spesa per le carni è tra quelle<br />

che cresce di più (+9,8%)<br />

Analizzando la spesa, il comparto<br />

delle carni, con un +9,8% rispetto<br />

al 2019, ha fatto registrare importanti<br />

incrementi. Un anno partito<br />

su toni fiacchi, che nel bilancio

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