WineCouture 03-04/2021
Wine Couture è la testata giornalistica che offre approfondimenti e informazione di qualità sul vino e quanto gli ruota attorno. È una narrazione di terroir, aziende ed etichette. Storytelling confezionato su misura e che passa sempre dalla viva voce dei protagonisti, dalle riflessioni attorno a un calice o dalle analisi di un mercato in costante fermento. Wine Couture è il racconto di un mondo che da anni ci entusiasma e di cui, con semplicità, vogliamo continuare a indagare ogni specifica e peculiare sfumatura, condividendo poi scoperte e storie con appassionati, neofiti e operatori del comparto.
Wine Couture è la testata giornalistica che offre approfondimenti e informazione di qualità sul vino e quanto gli ruota attorno. È una narrazione di terroir, aziende ed etichette. Storytelling confezionato su misura e che passa sempre dalla viva voce dei protagonisti, dalle riflessioni attorno a un calice o dalle analisi di un mercato in costante fermento. Wine Couture è il racconto di un mondo che da anni ci entusiasma e di cui, con semplicità, vogliamo continuare a indagare ogni specifica e peculiare sfumatura, condividendo poi scoperte e storie con appassionati, neofiti e operatori del comparto.
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COLLECTION<br />
Serviva un tocco di joie de vivre in questo inizio di primavera.<br />
E la stagione della rinascita vede sbocciare la nuova annata<br />
dell’etichetta di maggior pregio della più antica Maison in<br />
Champagne: il Dom Ruinart Blanc de Blancs Brut 2009.<br />
Cuvée de prestige che si risveglia, dopo otto anni sui lieviti<br />
e tre di assestamento in bottiglia (sboccatura: marzo 2018),<br />
dal lungo riposo nelle profondità delle crayères di Reims.<br />
E con il 26esimo millesimo imbottigliato nella sua storia,<br />
si annuncia al mondo nel 50esimo anniversario dal primo<br />
vintage: anno di grazia 1959. 100% Chardonnay (ça va<br />
sans dire), “super selezione” e massima espressione Ruinart<br />
delle uve dai migliori villaggi Grand Cru a bacca bianca:<br />
Chouilly, Avize, Le Mesnil-sur-Oger e Cramant, nella Côte<br />
des Blancs (82% del totale in assemblaggio), e Sillery, nel lato<br />
nord della Montagne de Reims (il restante 18%). E se questo<br />
Champagne avrà molto da dare almeno nella prossima decade,<br />
probabilmente anche di più, il giudizio al debutto non può<br />
che essere: “Buona la prima”. Naso sicuramente ancora un<br />
po’ chiuso, ma che già rivela la freschezza floreale e fruttata<br />
tipica della Maison. Poi, un bouquet di sentori che regala già<br />
una leggera nota di mandorla e davvero lascia ben sperare per<br />
l’evoluzione. Il sorso è ricco, fresco, con un’acidità equilibrata<br />
e piacevole, lunga, persistente. Ed ora scatta la curiosità su quel<br />
che sarà: siamo infatti pronti ad aspettarlo nei prossimi anni<br />
per poterne godere appieno.