WineCouture 03-04/2021
Wine Couture è la testata giornalistica che offre approfondimenti e informazione di qualità sul vino e quanto gli ruota attorno. È una narrazione di terroir, aziende ed etichette. Storytelling confezionato su misura e che passa sempre dalla viva voce dei protagonisti, dalle riflessioni attorno a un calice o dalle analisi di un mercato in costante fermento. Wine Couture è il racconto di un mondo che da anni ci entusiasma e di cui, con semplicità, vogliamo continuare a indagare ogni specifica e peculiare sfumatura, condividendo poi scoperte e storie con appassionati, neofiti e operatori del comparto.
Wine Couture è la testata giornalistica che offre approfondimenti e informazione di qualità sul vino e quanto gli ruota attorno. È una narrazione di terroir, aziende ed etichette. Storytelling confezionato su misura e che passa sempre dalla viva voce dei protagonisti, dalle riflessioni attorno a un calice o dalle analisi di un mercato in costante fermento. Wine Couture è il racconto di un mondo che da anni ci entusiasma e di cui, con semplicità, vogliamo continuare a indagare ogni specifica e peculiare sfumatura, condividendo poi scoperte e storie con appassionati, neofiti e operatori del comparto.
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16<br />
COLLECTION<br />
Rivoluzione nel segno dei tempi in<br />
casa Masi. È una novità fuori dagli<br />
schemi l’ultimo lancio di Mister<br />
Amarone. Che parla di una visione<br />
di sostenibilità, della stessa semplice<br />
essenza del vino, di un sapore<br />
autentico, sincero, genuino. Ritorno<br />
alle origini dal grado alcolico<br />
contenuto, in una produzione “per<br />
sottrazione”. Fresco di Masi Bianco<br />
Verona Igt 2020 parla la lingua<br />
della massima naturalità: è il frutto<br />
di grappoli biologici (60% Garganega,<br />
25% Chardonnay, 15% Pinot<br />
Grigio, in proporzione variabile a<br />
seconda dell’annata) vendemmiati<br />
nelle ore più fresche e subito vinificati<br />
solo con i lieviti selvaggi dell’uva<br />
stessa. Poi – “per sottrazione” – è<br />
decantato naturalmente e non filtrato,<br />
senza appassimento o passaggio<br />
in legno. La scelta contemporanea,<br />
al calice in aperitivo o ad accompagnare<br />
la ricercata semplicità di oggi<br />
in cucina, ma anche in un packaging<br />
plastic free che guarda al futuro. E<br />
non stupitevi se vedete doppio: Fresco<br />
di Masi Bianco ha un “gemello”<br />
in Rosso pronto a riservare eguali<br />
emozioni.<br />
Friularo, con la R. Non si tratta di un<br />
refuso. Parliamo proprio di Friularo<br />
(ripetiamo, con la R): uno dei rossi<br />
attualmente più sottovalutati nel panorama<br />
enologico italiano. Una produzione<br />
di origine antichissima, “vin<br />
da viajo” (“da viaggio”, ndr) che prende<br />
forma nella “pianura sognante che si<br />
stende dalle pendici solenni ed antiche<br />
dei Colli Euganei e si bagna nella Laguna<br />
Veneta”. Per quel che nel calice è<br />
realmente imaginifico racconto delle<br />
terre della Serenissima. Fin da quel biotipo<br />
Raboso Piave che appassisce un po’<br />
in pianta, un po’ in fruttaio, prima di affinare<br />
(almeno due anni) in barrique e<br />
poi in grandi botti di rovere, regalando<br />
un vino come il Friularo di Bagnoli<br />
Docg Fondatore di Conselve Vigneti<br />
e Cantine 2013: austero e<br />
imponente nella sua struttura,<br />
ma al contempo sorprendentemente<br />
agile al sorso.<br />
E capace di offrire, ad<br />
accompagnamento<br />
dei più classici frutti<br />
rossi, quella nota<br />
di acidità che, già<br />
secoli or sono, lo<br />
faceva così magnificamente<br />
descrivere<br />
dal celebre<br />
letterato patavino<br />
Angelo Beolco<br />
detto il Ruzzante:<br />
“Vin che dise bìvime,<br />
bìvime” (“bevimi”,<br />
ndr).