metodologia e organizzazione delle attività di valutazione - Crui

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Conferenza dei Rettori
l’elevato costo sociale che ne consegue) essa costituisce un’inderogabile necessità
cui le università hanno risposto, pur in tempi e con capacità differenti, negli ultimi
anni.
Le università hanno così cominciato ad interrogarsi sulle ragioni e sui fattori
che determinano l’attuale situazione e - mentre il Ministero ridisegna la nuova
struttura degli studi universitari - attraverso vari modelli e strumenti di valutazione
hanno individuato nell’eccessiva aspettativa delle capacità degli studenti,
nell’eccessivo carico didattico e nella difficoltà di una corretta trasmissione delle
conoscenze alcune delle cause sulle quali cercare di introdurre dei correttivi.
Il Progetto Campus ha certamente dato un contributo notevole in questa
direzione e, seppure in questa sede non si può, per brevità, ripercorrere tutto il
cammino di quattro anni, per coloro che si avvicinano per la prima volta alla
metodologia di valutazione presentata in questa guida è forse opportuno fare una
rapida rassegna dei risultati ottenuti.
La metodologia ed il modello che presenteremo più avanti tendono a
guardare l’attività di formazione universitaria nel suo complesso, come una delle
varie attività universitarie, di cui la ricerca e la formazione sono certamente quelle
istituzionali. La nostra attività valutativa parte anche dall’assunto che un ottimo
docente ha comunque bisogno, per erogare una corretta formazione, di strutture e
mezzi adeguati (aule, laboratori, mezzi multimediali, etc.), di una metodologia di
insegnamento più idonea ai giovani di oggi. La valutazione dei processi formativi
si inserisce quindi in questo contesto e serve prima di tutto ad identificare la natura
del disagio degli studenti italiani, poi a identificare le proprie lacune, e infine a
promuovere l’intervento correttivo necessario.
Il modello qui proposto mira a raggiungere questo tipo di analisi e a far
acquisire una maggiore consapevolezza sulla missione che ciascun corso di studio
si è dato, affinché possa, attraverso un’autoanalisi ed una valutazione esterna,
raggiungere gli obiettivi prefissati e mettere in atto tutte le azioni necessarie per
raggiungerli in un processo continuo di miglioramento della qualità. Questo
processo che coinvolge tutte le parti interessate - siano esse clienti, istituzioni,
famiglie, aziende, o altro - deve essere realizzato anche attraverso l’uso di dati
statistici che non sono altro che lo strumento per “misurare” il disagio o la
soddisfazione di tutti gli elementi che contribuiscono all’attività formativa; gli
studenti sono chiaramente il centro di attenzione, ma non meno importante è
misurare il disagio o la soddisfazione dei docenti e, in generale, degli operatori del
sistema formativo e della società in cui il giovane va ad inserirsi con il suo nuovo
bagaglio culturale.