TuttoBallo20 Febbraio 2022.EnjoyArt
Carissimi Amici, eccoci giunti alla pubblicazione del numero di febbraio…il mese del Carnevale, delle frappe e castagnole, della buona cucina, ma ricco anche di tanti nuovi appuntamenti d’Arte, con molte novità ed interviste a nuovi personaggi, oramai nostri amici, che vogliamo presentarvi con i loro consigli e le loro idee, e ad amici “di vecchia data” per voi tutti, che già conoscete e che ci allieteranno con le loro riflessioni. Purtroppo il mese inizia con la scomparsa di una grandissima Artista del panorama cinematografico italiano, Monica Vitti, a cui dedichiamo questo numero, poiché ci ha lasciato, insieme a tanti altri Artisti scomparsi negli ultimi tempi, un grande patrimonio che, speriamo, noi amici dell’Arte, riusciremo a custodire come un grande tesoro! Allora, siete pronti con le sorprese di febbraio? E viaaa… scaricate gratuitamente il numero della Rivista Tuttoballo, ricordando sempre il nostro motto: Tuttoballo, la Rivista che ti informa e ti tiene in forma! Buona lettura a tutti!
Carissimi Amici, eccoci giunti alla pubblicazione del numero di febbraio…il mese del Carnevale, delle frappe e castagnole, della buona cucina, ma ricco anche di tanti nuovi appuntamenti d’Arte, con molte novità ed interviste a nuovi personaggi, oramai nostri amici, che vogliamo presentarvi con i loro consigli e le loro idee, e ad amici “di vecchia data” per voi tutti, che già conoscete e che ci allieteranno con le loro riflessioni.
Purtroppo il mese inizia con la scomparsa di una grandissima Artista del panorama cinematografico italiano, Monica Vitti, a cui dedichiamo questo numero, poiché ci ha lasciato, insieme a tanti altri Artisti scomparsi negli ultimi tempi, un grande patrimonio che, speriamo, noi amici dell’Arte, riusciremo a custodire come un grande tesoro!
Allora, siete pronti con le sorprese di febbraio?
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Il mito dei Bronzi di Riace<br />
“Uno dei grandi misteri della storia”<br />
Conservati nel Museo Archeologico Nazionale di Reggio<br />
Calabria, i Bronzi di Riace sono tra i capolavori scultorei più<br />
significativi dell’arte greca, oltre che un ormai simbolo della città<br />
calabrese. Eppure, nonostante anni di ricerche e studi, sono<br />
ancora molti i misteri che circondano la loro origine e il loro<br />
significato: “Per poterli comprendere immergerli nel loro mito”.<br />
I bronzi di Riace: dal fondale del Mar Ionio al Museo<br />
Archeologico di Reggio Calabria<br />
Un ritrovamento avvenuto il 16 agosto 1972 da un appassionato<br />
subacqueo romano, Stefano Mariottini, durante un’immersione a<br />
circa duecento metri dalla costa e alla profondità di otto metri.<br />
Due statue mantenute in uno straordinario stato di conservazione<br />
sul fondale del Mar Ionio. I Bronzi di Riace rappresentano una<br />
delle testimonianze più significative dell’arte greca classica.<br />
Con un peso di 160 chili e un’altezza di quasi due metri, i Bronzi<br />
di Riace raffigurano due corpi bronzei maschili, dalla barba e i<br />
capelli ricci definiti in ogni forma, il braccio sinistro piegato ed il<br />
destro disteso lungo il fianco. Entrambi indossavano un elmo e la<br />
posizione delle mani e degli arti superiori indica la presenza<br />
originaria di una lancia o una spada e uno scudo. Elementi che<br />
ad oggi non sono presenti, uno dei tanti misteri che circondano il<br />
ritrovamento delle statue. Si può affermare con certezza che i<br />
Bronzi di Riace siano stati realizzati nel V secolo a.C. La<br />
somiglianza fra le due statue avvalora l’ipotesi della loro<br />
realizzazione da parte dello stesso Maestro o di maestranze<br />
diverse ma appartenenti alla stessa bottega, artisti di cui però<br />
ancora non è certa l’identità. È certa invece la provenienza delle<br />
statue da Argo, nel Peloponneso; la prova è l’argilla con cui<br />
furono creati i modelli poi utilizzati per gli stampi in cera in cui<br />
veniva colato il bronzo. Proprio nella tecnica di fusione del<br />
bronzo e nella perfezione della loro fattura si racchiude una delle<br />
più impeccabili prove di abilità arrivate a noi dai tempi antichi.<br />
Il segreto della loro intramontabile perfezione<br />
L’eccezionale bellezza dei corpi è dovuta alla cura dei dettagli<br />
che li caratterizzano. Oltre al bronzo, sono presenti particolari in<br />
argento come i denti della prima statua. Per imitarne il colore<br />
naturale, è stato usato il rame su labbra, capezzoli e ciglia di<br />
entrambe le statue che, si pensa, in origine fossero bionde e<br />
dorate. Ma ciò che più cattura l’attenzione dello spettatore sono<br />
indubbiamente gli occhi dei due Bronzi. La loro sclera è infatti<br />
composta in calcite bianca, le iridi in pasta di vetro, materiali<br />
grazie ai quali i loro sguardi appaiono tutt’oggi vivi.<br />
Nonostante le informazioni che sono in nostro possesso, a oggi<br />
non esistono reali punti fermi nella conoscenza della storia di<br />
quest’ opera. Vista la somiglianza stilistica tra le due statue, è<br />
certo che i due Bronzi siano stati ideati per essere guardati<br />
insieme. Destano molti dubbi le teorie susseguitesi negli anni che<br />
affermano l’appartenenza di altre statue alla stessa opera. Per<br />
diversi studiosi, infatti, vi sarebbero altri Bronzi.<br />
Il fascino dei Bronzi di Riace tra storia e leggenda<br />
Secondo una delle ipotesi più accreditate, recentemente formulata dal<br />
professor Daniele Castrizio, originariamente le statue sarebbero state<br />
cinque. I due Bronzi oggi conservati al Museo Archeologico di Reggio<br />
Calabria farebbero dunque parte di un gruppo statuario che rappresenta<br />
il momento precedente al duello fra Eteocle e Polinice, fratelli di<br />
Antigone, dal Mito dei Sette a Tebe.<br />
Tra mito e realtà, dunque, cercano una risposta le molte domande che<br />
circondano queste opere. Da chi furono realizzate le statue? Chi<br />
rappresentano? Guerrieri, dei, eroi classici. Quante sono veramente? E<br />
perché sono finite nelle acque dello Ionio? Domande che oramai<br />
risuonano come veri e propri misteri. Incognite che contribuiscono a<br />
conferire fascino alla storia di cui i Bronzi di Riace sono protagonisti.