Vie&Trasporti n. 871 luglio 2023

Attualità
Attualità
Possesso vs proprietà
Un noleggio
piccolo piccolo
Scadono ad agosto i termini per il recepimento della direttiva Ue che
introduce alcune importanti (in teoria) novità sul noleggio dei mezzi
pesanti. Qualche riflessione a prescindere dalle indicazioni normative
di Giuseppe Guzzardi
in collaborazione con
Flotte&Finanza
Fissata per il prossimo 6 agosto la scadenza
dei termini per recepire la normativa
europea 6 4 2022 che modifica la direttiva
2006/1/CE relativa al noleggio (locazione dei veicoli
da trasporto). Val la pena provare a fare chiarezza
sull’argomento, che rimane spinoso e controverso
e che attualmente, si immagina, è sotto
la lente delle più accorte società di noleggio.
Il CdS, art. 84, prevede che il noleggio senza conducente
di un veicolo con oltre 6 tons di ptt possa
essere sottoscritto solo tra due società iscritte
all’Albo Nazionale Autotrasportatori, Albo che recentemente
ha ripulito i propri elenchi eliminando
le società senza veicoli. Tra queste dovrebbero
figurare le società di renting, che aggiravano sin
qui la norma. E anche alcuni concessionari.
Nel 2006 il Parlamento europeo deliberò che
gli Stati membri dovessero consentire il libero
noleggio a lungo termine dei veicoli destinati
al trasporto, potendo però escludere quelli conto
proprio (ovvero quei veicoli che operano per
società il cui trasporto non è ‘core’, ma serve
per movimentare i propri prodotti).
Quella del 2006 (2006/1/CE) è certamente una
scarnissima quanto banale direttiva a maglia
larga. In realtà, in Italia venne presentata una
proposta di legge per abrogare l’art. 84, proposta
che passò il voto alla Camera ma finì per
arenarsi al Senato e lì morire senza gloria. Non
è peregrino immaginare che in quella circostanza
furono le grandi associazioni di autotrasporto
a mettersi di traverso.
La storia ha un seguito nel 2022. Il Consiglio
d’Europa torna sull’argomento ed emana una
direttiva che supera indenne prima e seconda
lettura, e che deve essere recepita dagli Stati
membri entro 14 mesi, appunto il 6 agosto
2023. E qui val la pena leggere e interpretare il
documento a dir poco arzigogolato, nello stile
delle norme europee che devono dire e non dire,
lasciando margini interpretativi e di applicazione.
Diciamo subito, per non apparire Biancane -
ve, che dubitiamo molto che ci sarà una piena
e puntuale presa d’atto e applicazione della norma,
ma tant’è, esiste e proviamo a darne giusta
informazione.
Considerazioni, premesse, capitolazioni
Per prima cosa, l’Ue ricorda che la logica del noleggio,
oltre a essere chiaramente consentita dalla
norma di cui sopra (Considerazione 1), darebbe
una grande mano allo svecchiamento del parco
(Considerazione 2), pur essendo troppo vaga e
permissiva per gli Stati (Considerazione 3) e limitativa
in termini di confini e adottabilità della norma
(Considerazioni 4 e 5), e anche illogica (stesse
Considerazioni) in quanto non consente di ottimizzare
i flussi di richiesta di trasporto… dopo la
tirata, ecco che però si arrende davanti allo scoglio
fiscale e alza bandiera bianca (Considerazione
7): ognuno sulla tassazione fa di testa sua, quindi
una norma univoca “non si può fare”.
In un ultimo guizzo di vitalità l’Ue chiede che
“almeno” per un arco di tempo limitato (30 giorni)
sia consentito il transito (o cabotaggio) dei
veicoli extra-Paese noleggiati. Tralasciamo le
indicazioni sui registri elettronici e sul totale
veicoli in flotta perché ci porterebbe al REN e
quindi di nuovo all’Albo, come a Monopoli.
L’Ue cerca un varco
Insomma, la norma parte zoppa e vaga. Alla
fine delle ‘Considerazioni’ altro lampo: “Af -
finché le operazioni di trasporto per conto proprio
siano effettuate con maggiore efficienza,
gli Stati membri non dovrebbero più essere
autorizzati a limitare la possibilità di utilizzare
veicoli noleggiati”. A meno che non siano veicoli
immatricolati all’estero, che avrebbero un
ingiusto vantaggio fiscale, pur ammettendo
che la registrazione estera in linea di principio
non dovrebbe mai rappresentare una limitazione
all’uso. Ergo noleggio sì, in un periodo
limitato e purché si tratti di veicoli immatricolati
in Italia (o all’estero ma con un massimo
di permanenza sul territorio di 30 giorni), e
non superino una certa percentuale sul totale
flotta (25 per cento).
Al punto d), però, la tagliola: limitare l’uso di tali
veicoli al conto proprio e comunque per un tempo
limitato, 30 giorni. Sic. I veicoli che effettuano
trasporto conto terzi, cioè quelli delle società
di autotrasporto, devono essere iscritti al registro
nazionale (regolamento CE 1071/2009),
pregiudiziale quindi torna l’iscrizione all’Albo,
che così vede mantenute le sue prerogative.
Per quanto riguarda l’entrata in vigore di queste
disposizioni legislative, regolamentari e amministrative,
il termine è appunto il 6 agosto.
Riteniamo opportuno ricordare che ci siamo
soffermati soltanto su alcuni aspetti della normativa,
che abbiamo peraltro liberamente interpretato,
da giornalisti, e non da esperti di
cose di legge. Il lessico e la sintassi usati in questi
casi certo non aiutano la comprensione.
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